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iCarry: intervista esclusiva ai loro inventori

Abbiamo incontrato Daniel Giovannetti e Gabriele Ferrieri che hanno rilasciato una intervista in esclusiva per il Corriere del Sud, grazie anche a Francesco De Palo che ci ha presentato.

Daniel e Gabriele amano ricordare l'importanza della tecnologia mobile di cui pensa sia necessario aumentare il potenziale "per integrarla meglio con la vita quotidiana, in una perfetta simbiosi con la comunità". Aggiungiamo anche che nel 2012 ha fondato, con altri collaboratori, una startup statunitense tecnologica operante nel settore mobile, la Phoenix International Communications Inc  

Daniel Giovannetti  che "gioca" con i computer dall’età di 5 anni  e Gabriele Ferrieri, appassionati e profondi conoscitori del mondo "startup e innovazione", hanno ideato iCarry, e "hanno saputo trasformare il loro sogno, in una giovane e bella realtà",insieme al team di iCarry, caratterizzato da giovani appassionati e con grandi competenze, continua a provare a cambiare il mondo.

1.Daniel Giovannetti e Gabriele Ferrieri parlatemi di voi: come vi siete incontrati?

Ci siamo conosciuti all'università, era il primo anno di economia alla Federico Caffè - Università degli studi Roma Tre. Ferrieri ha poi proseguito a Roma lavorando nel pubblico e privato, e anche Giovannetti lavorando in un importante progetto di startup americana Phoenix International Communication. Dopo averla venduta è rientrato in Italia: ci siamo rivisti e, analizzando i trend e le opportunità del mercato, ci siamo lanciati con iCarry

2.Quando è nata l'idea di creare iCarry?

Lo stimolo a costruire un qualcosa di davvero innovativo è stato il cardine del nostro impegno. Ci siamo chiesti come fosse possibile anche in Italia poter consegnare varie tipolgie di merce, dal cibo ai farmaci, entro poche ore e con l’utilizzo di vettori green, come biciclette e mezzi elettrici. Siamo partiti come una start up e come c2c, ovvero un player che coprisse il segmento privato-privato, ma ben presto ci siamo evoluti in b2c e successivamente in b2b, settore che oggi copre gran parte dell’attuale attività relativamente alla grande distribuzione organizzata.

3.Quale l’esigenza, lo spunto?

Lo spunto base è stato quello di poter armonizzare al meglio le nuove e sempre mutevoli esigenze dei clienti con la nostra offerta commerciale: dopo una attenta fase analitica, siamo giunti alla conclusione che era possibile smaltire gli ordini tramite sistemi di intelligent dispatching in real-time. In questo modo iCarry sceglie i mezzi da utilizzare, in virtù di un sistema di autoapprendimento attraverso machine learning e intelligenza artificiale, con tempi di consegna che variano da 30 minuti a 2 ore. Una rivoluzione per l'Italia.

4.Quali sono i servizi innovativi di iCarry ?

Utilizzare un algoritmo per effettuare consegne a domicilio con servizio a valore aggiunto, ovvero il tracking live, il pagamento tramite Pos e notifiche push alla consegna, portali dedicati per i retailer e bot Telegram personalizzabili. Insomma, se la tecnologia ci sostiene con innovative tecniche, è utile immaginare nuove forme di applicazione per settori trainanti come questo.

5.Siete giovanissimi quali sono i vostri obiettivi per il futuro?

Il fascino delle sfide non termina con i primi lusinghieri risultati. Abbiamo ricevuto alcuni significativi riconoscimenti come l’aggiudicazione di due call di accelerazione di Impact Hub Milano, la vittoria del Premio Speciale Unirete come migliore idea d'impresa promosso da Confindustria presso il Palazzo dei Congressi dell’Eur e infine il Premio Industria Felix 2020 per le migliori performance gestionali. Siamo stati presenti a eventi di pregio come “ItaliaRestartsUp”, presso SMAU Milano, Global Startup Expo e UnBound Digital London, evento dedicato al mondo dell'innovazione globale. Ma la nostra presenza in 60 città italiane, che nei mesi del lockdown ha visto il nostro fatturato crescere esponenzialmente, rappresenta un altro punto di partenza: l'esigenza di migliorarsi e affrontare altri banchi di prova è l'unica via per fare impresa (con l'innovazione) e coltivare un filone duraturo nel tempo. Anche per questa ragione uno dei fondatori di iCarry, Gabriele Ferrieri, presiede l'ANGI (Associazione Nazionale Giovani Innovatori) al fine di creare un fil rouge tra nuove leve e nuovi strumenti al servizio del paese. E proprio in virtù del nostro percorso, siamo sostenuti anche da un nome top del tessuto industriale italiano come Nicolò Marzotto.

 

 

 

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