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Foto articolo Apertura

Il Comune di Alberobello, assessorato al Patrimonio e ai Servizi Sociali, sta per avviare le procedure di pubblicazione del bando di concorso per l’anno 2016 per l’assegnazione di 22 alloggi di edilizia residenziale pubblica.  I beneficiari del bando saranno tutti coloro che al momento della pubblicazione si troveranno in possesso di cittadinanza italiana, avranno residenza anagrafica  o attività lavorativa  esclusiva o principale  nel Comune di Alberobello o saranno destinati a prestare servizio in un nuovo insediamento produttivo nell’ambito del Comune. Tra i requisiti la necessità di avere un reddito non superiore a 13 mila euro annui.  I richiedenti alloggio in edilizia residenziale,  tra gli altri requisiti, non potranno essere proprietari o usufruttuari di un altro alloggio né tanto meno potranno partecipare ad altra assegnazione di alloggio residenziale nell’ambito della Regione Puglia.  Tra coloro che avranno presentato domanda verrà stilata una graduatoria, tenendo conto dei punteggi assegnati secondo  le condizioni del nucleo familiare indicate nel bando. Per Nucleo familiare, precisa il bando formulato dal Comune di Alberobello,  si intende la famiglia costituita dai coniugi, figli, affiliati e affidati con provvedimento del giudice con loro conviventi da almeno due anni. Fanno altresì parte del nucleo familiare i conviventi more uxorio,  gli ascendenti e discendenti e collaterali fino al terzo grado.  Le domande, redatte su apposito modulo, dovranno pervenire al Comune di Alberobello, pena esclusione,  a mezzo raccomandata,  corredate di tutta la documentazione entro 30 giorni dalla data di pubblicazione all’Albo Pretorio. Per gli interessati, il bando completo è consultabile e scaricabile sul sito internet del Comune di Alberobello www.comunealberobello.gov.it . Per ogni informazione ci si può rivolgere agli uffici competenti presso la sede dell’Ufficio Tecnico Comunale o dei Servizi Sociali o del centralino in Piazza del Popolo 33. E’ opportuno precisare che  il Comune di Alberobello, in qualunque momento si riserva di chiedere la documentazione ed ogni elemento utile comprovante la situazione denunciata nella domanda, stabilendo un congruo termine, a pena di esclusione dal concorso  o  non attribuzione del punteggio.

da Sx Angelo e Beatrice Lucarella, Antonella Alfonso

In Europa bisogna difendere di più il prodotto italiano e a tal proposito, si son fatti sentire alzando la voce, i Giovani Imprenditori di Confindustria, guidati dal presidente nazionale Marco Gay di Torino.

Il 26 e 27 gennaio scorso sono stati in trasferta a Bruxelles, per una serie di impegni istituzionali.

I lavori si sono svolti proprio nel Parlamento Europeo  perché é proprio lì che si discutono i principali dossier che riguardano l'industria italiana.

Con i parlamentari europei Lara Comi, Alessia Mosca, Marco Zanni si è discusso di mercato interno, commercio internazionale, Schengen e armonizzazione fiscale.

È presente in foto Beatrice Lucarella, vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Taranto, mentre interviene nel corso dell’audizione, con a sinistra Angelo Lucarella e più a destra Antonella Alfonso, tutti e tre facenti parte della omonima delegazione.

Il tema toccato dalla Lucarella dell’oleificio storico “L’Acropoli di Puglia” di Martina Franca (Ta), è stato quello della tutela del Made in Italy, non sufficientemente considerato fino ad oggi in Europa.

Ha chiesto con forza le ragioni per cui la commissione commercio del Parlamento Europeo ha dato il via libera all’importazione, in assenza di pagamento di dazio, di ulteriori 35 mila tonnellate di olio tunisino in ingresso in Europa.

Secondo la vicepresidente, se questo è l’indirizzo europeo, almeno si devono assolutamente fissare le regole valide perchè il prodotto d’importazione sia facilmente identificabile dal consumatore.

“Infatti, il problema serio non è tanto il crollo delle quotazioni del prodotto nazionale quanto il fatto che l’olio tunisino, una volta giunto nei porti europei assuma “passaporto” tricolore o comunitario e venga commercializzato come tale ovvero come Made in Italy, a prezzi assolutamente improponibili per il vero Made In” – ha fatto osservare.

La Lucarella, continuando ha sottolineato che questo è un punto fondamentale su cui non si può abbassare la guardia. La tutela del prodotto “fatto in Italia” deve essere portato avanti in maniera decisa ed energica, non è tollerabile che un prodotto “fatto in Tunisia”, sia presentato sul mercato in assenza di quelle “regole”, tante regole, alle quali sono soggetti i produttori italiani.

A questo punto non si può più parlare di “frode in commercio” ma, peggio, di “frode alla salute”.

E non è pensabile oltretutto, cosa altrettanto importante, mettere sul mercato comunitario un prodotto che non racchiude le minime regole di produzione e di sicurezza alimentare, senza voler puntare il dito sulla disparità di norme in tema di costo del lavoro.

In definitiva è grave non mettere in condizione il consumatore di conoscere le differenze tra l’acquisto di un prodotto Made in Italy e uno con passaporto extra Ue.

“Ma oltre alla questione olio c’è un altro punto sul quale occorrono chiarimenti urgenti” ha lamentato la giovane imprenditrice, allargando la questione ad altri prodotti italiani.

Pare che l’Eurogoverno voglia smontare il sistema delle DOC e delle DOCG, denominazioni che proteggono i nostri vini dalle imitazioni in giro per il mondo.

L’intero sistema delle tutele dei nostri vini sarebbe indebolito fortemente.

Un settore quello del vino che ha raggiunto livelli di consumi e di export tali da rendere l’Italia uno dei maggiori produttori al mondo superando la stessa Francia per l’export.

Se il Made In deve essere tutelato allora bisogna armonizzare il sistema della lotta alla contraffazione a livello europeo. Non è concepibile che lo stesso fatto sia punito in alcuni paesi con norme “più leggere” rispetto ad altri.

È indispensabile anche, quindi, che la lotta alla contraffazione diventi un tema centrale a livello europeo con una armonizzazione di norme e con sanzioni severe, altrimenti non servono le aperture di mercato, se non si tutela prima quello interno.

E si è parlato anche di un altro punto dolente e molto sentito, che è quello delle “frodi comunitarie”. Anche qui non esiste un’armonizzazione delle norme interne tra i paesi UE.

Così facendo, l’Europa costituisce solo un costo per le aziende che lavorano rispettando le regole e non un’opportunità.

Bruxelles è stata anche l’occasione per approfondire una serie di grandi dossier industriali, primi fra tutti il futuro della siderurgia, con il caso Ilva, e il riconoscimento alla Cina dello status di economia di mercato.

I Giovani Imprenditori sono stati anche ricevuti dall’Ambasciatore Italiano in Belgio, Vincenzo Grassi.

Nel ricevimento si è avuto modo di comprendere l’importanza della sede diplomatica italiana in Belgio, sia per il mantenimento dei rapporti con lo Stato ospitante, sia per la corposa presenza di cittadini italiani che vivono e lavorano lì, ma anche per le relazioni con i “palazzi europei” ed il mercato economico locale.

Era lo scontro testa-coda tra la prima della classe a punteggio pieno e l'ultima, fanalino di coda con un desolante "zero" alla voce dei punti fatti. Rari Nantes Taranto contro Lamezia Shark si immaginava potesse essere una partita facile per i padroni di casa ma difficilmente qualcuno avrebbe osato dire alla vigilia, a meno di non essere tacciato di peccare di estrema presunzione, che sarebbe stata assolutamente senza storia, dalla prima all'ultima azione giocata.

Inizia con un piccolo giallo l'incontro, unica vera emozione di giornata: il fischio di inizio del Sig. Pasquale Cascone di Taranto era previsto per le ore 13:00, ma al momento in cui si sarebbe dovuto iniziare a giocare, ancora non si avevano notizie degli ospiti attesi per l'incontro, arrivati in ritardo e giusto in tempo per non incappare in una sconfitta al tavolino che sarebbe stata meno pesante nel punteggio ma sicuramente più dannosa sul profilo economico e disciplinare (con probabile penalizzazione in classifica) per la società calabrese. Sebbene con ritardo, gli ospiti si presentano alla sfida con una formazione ampiamente rimaneggiata per l'occasione, ricca di atleti delle giovanili alle prime esperienze in serie C e con soli due senatori a referto: purtroppo un gruppo così imbottito di giovani non ha potuto reggere l'urto della capolista. Anche tra le fila rarinantine figuravano comunque alcuni nomi "meno soliti" per la prima squadra in questa stagione: da segnalare l'esordio del terzo portiere rossoblu, Emmanuel Motola (categoria under 17) che si è ben comportato nell'occasione ed il ritorno in acqua con la prima squadra dell'under 15 Raffaele Cazzato, atleta nato e cresciuto nel vivaio del tecnico Semeraro, nonché quello di Antonio Grande, autore di una bella prestazione difensiva.

 

I parziali dell'incontro (10-1; 9-0; 6-1; 9-2) la dicono lunga su quella che è stata la gara: il pressing della Rari Nantes, ormai decisamente efficace da parecchie gare, è assolutamente insostenibile per i calabresi che non sono mai riusciti a giocare in avanti, perdendo la palla quasi sistematicamente ad ogni passaggio.

Il già pesante punteggio sarebbe stato ancora peggiore se non fosse stato per qualche azione andata a vuoto per mancanza di concentrazione e cinismo dei padroni di casa dimostratisi in breve tempo sazi in attacco del bottino accumulato e qualche volta disattenti in difesa, nelle 4 reti concesse agli ospiti.

Quando si decretano punteggi così eclatanti viene sempre da chiedersi se la punizione inflitta agli sconfitti sia eccessiva, se sia frutto di un eccesso di agonismo da parte degli avversari: sul piano etico e sportivo, bisogna considerare però che sarebbe altamente scorretto da parte di una squadra, seppur già notevolmente avanti nel risultato, rinunciare a giocare, agendo in modo irrispettoso degli avversari diretti nell'incontro ed, indirettamente, di tutti gli altri impegnati nella competizione (va ricordato infine, nei conti da fare in relazione ai piazzamenti finali per salvezza e promozione, in caso di parità di punteggio tra due o più squadre, il dato della differenza reti).

Volendo sorvolare sulla cronaca per evitare un'assoluta monotonia, vanno giusto segnalati alcuni dati: i padroni di casa sono andati a segno con tutti i giocatori di movimento e Schinaia, con 6 reti, è stato alla fine top scorer della giornata oltre che dell'incontro; sul fronte difensivo, a parte alcune disattenzioni, la difesa è riuscita a neutralizzare le tre superiorità numeriche subite ed ha sempre giocato un pressing ostinato, rubando numerosi palloni a centrovasca e spegnendo, di fatto sul nascere, le azioni degli avversari.

La vera notizia di questa 8^ giornata (1^ del girone di ritorno) di fatto è il pareggio casalingo del Casamassima che consente alla RN Taranto di portare a 5 i punti di distacco sulla seconda in calssifica; prevedibili invece le vittorie di RN Crotone e Sport Project BA.

 

Rari Nantes Taranto - Lamezia Shark: 34-4

RN Taranto 1996: Motola, Lampasso 3, D'Addato 1, Conte 4 (1 tiro di rigore), Carucci (cap.) 3, Cantarella 5, Schinaia 6, Cazzato 1, Grande 2, Caricasole 1, Santovito 1, Moccia 5, Oliva 2. Superiorità numeriche: 8/11

Lamezia Shark: Costanzo, Stinà 1, Daneli, Presta N., Piacente, Quattrone, De Napoli, Reale, Calabria, Presta S. 1, Cerra, Palermo, Chiappetta 2. Superiorità numeriche: 0/3

 

Altri risultati:

RN Crotone - FIMCO: 15-2

Meridiana TA - Sport Project BA: 7-15

Dharmha Casamassima - BioSport Conversano: 7-7

 

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