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M5S: Renzi non c'è tempo da perdere

Renzi non c'è tempo da perdere e tanto da fare. Noi siamo pronti. Incontriamoci giovedì per la legge elettorale". L'invito  su Twitter al presidente del Consiglio è arrivato da Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera del M5S.

Per Matteo Renzi le incognite restano tante. A partire dal Movimento 5 Stelle, che dopo l'apertura al governo e l'incontro con il premier di mercoledì scorso chiede un nuovo vertice per fare il punto dopo aver analizzato le proposte.

Ma alla vigilia del semestre di presidenza italiana dell'Ue, l'esecutivo rischia di doversi confrontare anche con i malumori di PdForza Italia. Se da una parte c'è chi assicura di voler rispettare il patto del Nazzareno, dall'altra il progetto del governo non piace a tutti. Una schiera di senatori bipartisan, guidati dal democratico Vannino Chiti, ha firmato una serie di subemendamenti che mirano tra le altre cose a conservare un Senato elettivo. "Sono pronto a votare l’emendamento Chiti", sostiene Augusto Minzolini (Fi), "Ora siamo al paradosso: partiamo proponendo l’elezione diretta del Presidente e finiamo accettando senatori non eletti. Cornuti e mazziati".

"Le riforme non possono essere fermate da Mineo e Minzolini", assicura però la vicesegretaria del Pd, Debora Serracchiani, "Abbiamo raggiunto un punto di equilibrio, dopo un lungo confronto.

Adesso vanno portate a casa. Ce lo hanno chiesto gli elettori, bisogna rispettarli. C’è un testo, frutto di un lungo confronto, un testo che è il punto di caduta di posizioni diverse. Un compromesso, in cui anche il presidente del Consiglio ha rinunciato a qualcosa a cui teneva, come un ruolo più forte dei sindaci nel nuovo Senato. Noi siamo pronti ancora al confronto con tutti, col gruppo parlamentare del Pd come con Forza Italia o Grillo. Tuttavia, sinceramente penso che non ci sia più spazio per posizioni che stravolgono un testo frutto di una discussione tanto ampia".

Renato Brunetta secondo il quotidiano il giornale non scioglie le riserve di Forza Italia: "Decideremo in base all’interesse del Paese come nel 2005, quando approvammo una riforma costituzionale più seria, completa e responsabile dei prodotti renziani scritti con i piedi", ha detto il capogruppo di Fi alla Camera, "Abbiamo convocato per giovedì una riunione dei gruppi di Camera, Senato ed Europarlamento per discuterne con Berlusconi".

Intanto Inizia con un problema procedurale sollevato da M5s la seduta della Commissione Affari Costituzionali del Senato, nella quale si da il via all'esame degli emendamenti al ddl delle riforme costituzionali. Il pentastellato Giovanni Endrizzi, ha infatti richiesto alla presidenza di riesaminare la validità della sostituzione di Mario Mauro in Commissione da parte del suo gruppo.

Intanto, in vista del Consiglio dei ministri del pomeriggio il premier ha incontrato il ministro della Giustizia Orlando. "Ne parliamo oggi", ha detto il Guardasigilli all'uscita da Palazzo Chigi, alla domanda se sia pronta la riforma della Giustizia.

"Nel 2015 vorrei dedicarmi a tutte le norme di attuazione. Entro il 2015 il percorso di riforma della P.A. sarà terminato, ma già oggi ci sono norme in vigore e rivoluzionarie". Così il ministro della Semplificazione e della P.A. Marianna Madia che a chi le chiede se oggi in Consiglio dei Ministri verrà affrontata la questione della riforma della giustizia risponde: "In cdm oggi seguiremo la stessa procedura della P.A.: linee guida, consultazione e poi approvazione della norma in consiglio dei ministri".

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