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Giovedì, 02 Maggio 2024

A Pompei come a Roma in preghiera per la famiglia

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La celebrazione Eucaristica e la Supplica della prima domenica di ottobre, che quest'anno coincide con l’inizio dell'Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, sono state presiedute da monsignor Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana. Nella sua riflessione, il Presule ha invitato a guardare con stupore l'opera di Dio, a mettersi in ascolto della sua Parola, ad essere “Chiesa in uscita” verso le periferie dell'uomo, a volgere lo sguardo sempre alla famiglia di Nazaret come modello e culla della Chiesa.

 

Pompei si unisce a Roma e a Papa Francesco, piazza Bartolo Longo a piazza San Pietro, elevando un'unica preghiera d'intercessione a Dio perché sostenga i Padri impegnati da oggi nella III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema “Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell'evangelizzazione”.

A presiedere stamane, 5 ottobre 2014, la solenne celebrazione Eucaristica e la recita della Supplica, è stato Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana e vescovo di Cassano allo Jonio (CS). Nell’omelia, il Presule ha parlato proprio del Sinodo: «La Messa che stiamo celebrando, qui oggi, in onore di santa Maria di Nazaret – ha detto – ci aiuta a metterci in sintonia con questo delicato ed entusiasmante momento che, come Chiesa, stiamo vivendo. La famiglia di Nazaret, infatti, non costituisce solo un punto di riferimento per tutte le nostre famiglie, ma è anche culla della Chiesa, luogo del silenzio operoso con il quale si edifica quotidianamente il regno di Dio». Proponendo una lettura del brano evangelico del ritrovamento di Gesù tra i maestri del Tempio, Mons. Galantino si è soffermato sulla figura della Vergine: «Maria, sua Madre e prima discepola, riprende questo stile di Gesù. Il suo discreto rimprovero è formulato con una domanda: “Figlio, perché ci hai fatto questo?”. Anche così ella offre a noi un prezioso insegnamento di vita. Maria, Madre e immagine della Chiesa, ci invita a diventare discepoli del Figlio accogliendo e facendo nostro lo stile del Maestro».

Ispirato dall'insegnamento di Papa Francesco, il Presule ha parlato di “Chiesa in uscita” che «si coglie non tanto nelle roboanti iniziative, nei fuochi d'artificio o nelle accattivanti proposte, ma nel rispondere, in modo adeguato a ciascuna generazione, ai perenni interrogativi degli uomini sul senso della vita presente e futura. Lo ha detto il Papa a tutti noi riuniti in piazza San Pietro: l’ascolto, il farsi carico dell’interlocutore è, dunque, parte integrante dell’annuncio e della missione della Chiesa».

La Chiesa dunque deve scendere in strada, dove per Mons. Galantino ci sono cose meravigliose, ma s'incontra anche la sofferenza, l'abbandono, la violenza. Rispetto al Sinodo che ha inizio, ha ricordato le tante parole ascoltate nei giorni di avvicinamento e di preparazione: «In molti – ha detto - si sono scatenati in questi giorni: giornali, siti internet, autorevoli uomini di Chiesa, sacerdoti, fedeli. Si fanno previsioni, si sollevano timori, si suscitano speranze. C’è chi si mostra paladino della dottrina, chi interpreta l’appello alla misericordia come una debolezza o come un necessario superamento di discipline considerate non più in sintonia con questa stagione ecclesiale. A volte questi dibattiti suscitano un po’ di tristezza, soprattutto per il tono utilizzato». L'invito del Vescovo Galantino è, invece, di saper accogliere la volontà di Dio con lo stupore, lo stesso dei santi: «Nei suoi scritti – ha spiegato – il Beato Bartolo Longo, fondatore di questo Santuario, mostra spesso la sua meraviglia rispetto alla chiamata di Dio alla mirabile opera di divulgazione del Santo Rosario. Difficilissima, forse eccessiva rispetto alle sue forze, gli doveva apparire anche la costruzione della Basilica, così come la fondazione delle Opere di carità, ancora oggi in piena attività. La carità è frutto dello stupore, frutto della meraviglia». Mettersi in ascolto di Dio, accogliere la sua Parola. Questo sono chiamati a fare i Padri sinodali, questo sono chiamati a fare tutti gli uomini di buona volontà, ogni giorno.

Anche la carità è frutto della meraviglia rispetto all'agire divino. Nel saluto introduttivo, l'Arcivescovo di Pompei, Mons. Tommaso Caputo, ha ricordato tutte le Opere di carità ancora oggi presenti nella città di Maria: «Dopo 131 anni questa terra benedetta da Maria, attraverso l'opera del suo apostolo, il Beato Bartolo Longo, è ancora un centro pulsante di amore a Dio e agli uomini. Un fucina di preghiera e di carità dove all'incessante apostolato si affiancano numerose opere sociali: due centri diurni che accolgono in semiconvitto circa duecento ragazze e ragazzi, tra i sei ed i diciotto anni, una casa per ragazze madri e donne sfuggite a situazioni di violenza familiare; gli ambulatori materno e infantile per famiglie disagiate: il Centro di Aiuto alla Vita e Movimento per la Vita, il Consultorio Familiare San Giuseppe Moscati; il Centro per il Bambino e la Famiglia Giovanni Paolo II, finora con quattro case famiglia. È proprio di ieri l'arrivo di una bambina di quattro mesi, creduta morta a causa di un aborto. E ancora un centro per il recupero dei tossicodipendenti e una mensa per poveri».

Tutto nasce dalla capacità del Beato Bartolo Longo di stupirsi e di rendersi docile alla volontà di Dio: «Quest'anno – ha ricordato Mons. Caputo - la prima domenica di ottobre, giorno in cui tradizionalmente si recita solennemente la Supplica, cade il 5, festa liturgica del Beato Bartolo Longo, nel 88° anniversario della sua nascita al cielo. Per questo abbiamo anticipato a ieri la festa del nostro fondatore, portando in processione le sue spoglie mortali, arricchite dal nuovo volto e dalle mani, realizzati dallo scultore Stefano Patti da Firenze, grazie alla devozione dell’Associazione “Amici di Bartolo Longo” e di altri fedeli». Con Bartolo Longo, la terra desolata di Pompei è diventata centro mondiale della devozione mariana. Lo stesso Mons. Galantino ha ricordato che il suo anello episcopale è stato realizzato fondendo l'oro dei suoi genitori e tra i pochi oggetti fusi era presente anche un medaglietta della Madonna di Pompei.

Al termine della celebrazione, Mons. Caputo ha riferito alle decine di migliaia di fedeli presenti, tra cui un gruppo di fedeli polacchi e numerosi ucraini, che proprio stamattina, Papa Francesco, durante l’Angelus da piazza San Pietro, ha invitato «tutti a sostenere i lavori del Sinodo con la preghiera, invocando la materna intercessione della Vergine Maria». Ed ha aggiunto di associarsi «spiritualmente a quanti, nel Santuario di Pompei, elevano la tradizionale “Supplica” alla Madonna del Rosario. Che ottenga la pace, alle famiglie e al mondo intero!»

Hanno concelebrato Mons. Giovanni D’Alise, Vescovo di Caserta, Mons. Luigi Travaglino, Nunzio Apostolico, e i Vescovi emeriti, di Nocera-Sarno, Gioacchino Illiano, e di Aversa, Mario Milano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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