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Alitalia: spettro default, il Governo cerca ancora partner

Su Alitalia si avvicina lo spettro default. E' questione di pochi, pochissimi giorni, e se non si trova l'aiuto di un partner pubblico, la situazione è destinata a precipitare. E' questo lo scenario allarmante riferito dai sindacati dopo l'incontro con l'amministratore delegato della compagnia Gabriele Del Torchio, che ha anche confermato che si sta lavorando ad una manovra da 500 milioni, di cui 300 milioni in aumento di capitale e 200 in linee di credito. Intanto domani torna a riunirsi il cda, mentre il Governo continua a lavorare alla ricerca del socio pubblico e una riunione in tal senso è molto probabile avvenga subito dopo il consiglio dei ministri sulla manovra. Prende quota l'ipotesi Fintecna, che sembra la via più facile da attuare considerati i tempi strettissimi. Ma anche le Ferrovie restano in pista: dall'ad Mauro Moretti, che ieri è stato a Palazzo Chigi, è arrivata oggi un'apertura puntualizzando però come le possibilità del Gruppo siano limitate. La situazione della compagnia presentata ai sindacati dal capoazienda è ''drammatica'': ''Siamo all'emergenza, alla necessità di sopravvivere. Incombe il rischio di discontinuità aziendale e Alitalia sta cercando disperatamente un aiuto prima di precipitare'', riferisce Franco Nasso (Filt Cgil) al termine dell'incontro, avvertendo che c'è il rischio di default entro pochissimi giorni. L'appello unanime dei sindacati è rivolto al Governo, perché si trovi al più presto il soggetto pubblico. E soprattutto perché si scongiuri il ricorso al commissariamento, cioè alla legge Marzano, che significherebbe la ''distruzione dell'azienda''. Uno scenario che sarebbe ''ingestibile'', sostiene Giovanni Luciano (Fit Cisl), sottolineando che la situazione è ''sempre più preoccupante''. ''E' importante che ci sia la continuità aziendale, il Governo faccia la sua parte'', aggiunge Claudio Tarlazzi (Uiltrasporti). La mossa chiave ora è quindi nelle mani del Governo, che - dicono i sindacati - ha 48 ore di tempo per deve trovare un socio pubblico che assicuri la continuità aziendale. Del Torchio oggi ha avuto incontri a livello tecnico con il Governo, mentre i ministri competenti sul dossier (Lupi, Zanonato e Saccomanni) potrebbero tornare a vedersi in serata. Al momento le ipotesi più quotate per l'intervento pubblico sono quelle di Fintecna e di Fs, anche se l'intervento di Ferrovie - avverte Nasso - richiederebbe tempo e la situazione non lo permette. Tra i possibili interventi del Governo si parla con insistenza anche dell'emissione di bond convertibili che lo Stato sottoscriverebbe fornendo liquidità alla compagnia senza accollarsi il debito pregresso. L'azienda intanto lavora ad una manovra complessiva da 500 milioni per ridare fiato alle casse della compagnia. In particolare, 300 sarebbero di aumento di capitale (dai 100 milioni varati nel cda del 26 settembre), di cui 150 da parte pubblica e 150 da parte dei soci: la parte di Air France dovrebbe essere di 75 milioni (l'azionista francese detiene il 25% di Alitalia) e se non accettasse dovrebbero intervenire le banche per coprire l'inoptato. A questo si aggiungerebbe l'apertura di linee di credito da parte delle banche per 200 milioni, contro i 300 milioni chiesti in un primo tempo al sistema. E per capire quanta cassa brucia Alitalia, la compagnia ha chiesto aiuto ad Ernst & Young, che ha avviato una due diligence per definire meglio anche il fabbisogno di liquidità del gruppo. Intanto domani torna a riunirsi il cda della compagnia, che potrebbe varare il nuovo aumento di capitale. Ma il consiglio è aperto fino a venerdì e quindi la riunione potrebbe anche slittare di un giorno. Mentre domani mattina Del Torchio è atteso all'Enac che dovrà verificare se sussistano le condizioni per la continuità aziendale.
E' ''inaccettabile qualunque ipotesi di commissariamento e di procedure concorsuali'' per Alitalia. ''Per questo è necessario contrapporsi con forza a questa idea distruttiva. Il governo deve garantire la continuità aziendale non c'è altra strada''. Lo affermano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporti in una nota congiunta, annunciando di essere pronti ad avviare ''una fase di straordinaria mobilitazione di tutti i lavoratori del settore a difesa dell'occupazione del trasporto aereo''.

''Si rischia di vivere un collasso dalle conseguenze drammatiche, capace di cancellare con effetto domino migliaia di posti di lavoro in tutto il settore''. E' l'allarme che lanciano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl trasporti in comunicato unitario, all'indomani dell'incontro con Alitalia, sottolineando che ''senza Alitalia non c'è industria del trasporto aereo italiana. Lavoratrici e lavoratori di Alitalia, del trasporto aereo in genere e il sindacato, sono chiamati a difendere con ogni mezzo la compagnia''

In base alle informazioni acquisite oggi dall'Enac nell'incontro con i vertici di Alitalia ''emerge una condizione di complessiva sofferenza economico-finanziaria che rende necessaria l'analisi delle condizioni previste dal Regolamento comunitario n.1008 del 2008'', relativo anche al rilascio della licenza di volo.

Si stanno valutando ''gli indici di regolarità e al momento sono buoni, anche se la situazione e' difficile, ma non ci sono i sintomi'' che la compagnia si fermi. Lo ha detto il presidente dell'Enac Vito Riggio commentando l'approfondimento in corso all'Enac dopo l'incontro con i vertici di Alitalia.Alitalia ''dovrà continuare a garantire il pieno rispetto dei requisiti di sicurezza delle operazioni e dei regolamenti a tutela dei passeggeri''. Lo scrive l'Enac in una nota a seguito dell'incontro con i vertici della compagnia.

''Dobbiamo valutare se sanno far fronte ai loro impegni'', ha detto Riggio, spiegando che ''bisogna guardare gli effetti sui passeggeri che devono volare in sicurezza e regolarità. Si apre una fase critica che stiamo seguendo. C'è molto chiacchierificio, io spero che si mantenga un buono standard. Sarebbe molto brutto per l'immagine del Paese sia che il 50% del traffico aereo, attualmente gestito da Alitalia, andasse in mani straniere, sia che si procedesse ad una sospensione della licenza. La questione - ha concluso - è talmente delicata da essere da 5 giorni sul tavolo del governo''.

Si riunirà domani, anzichè oggi, come previsto in un primo tempo, il Cda di Alitalia. Lo si apprende da fonti aziendali. Il consiglio era rimasto aperto dall'ultima convocazione ed è previsto che si chiuda proprio domani.

"Sì", è esagerato l'allarme di Scaroni sul rischio esaurimento carburante da sabato per Alitalia. Lo ha detto il vicedirettore generale business della compagnia, Giancarlo Schisano, a margine dell'incontro all'Enac con i vertici della gruppo. "Stiamo lavorando, siamo operativi, non abbiamo problemi" ha aggiunto.

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