Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Venerdì, 03 Maggio 2024

Le opere di Bach: gli eff…

Mag 02, 2024 Hits:128 Crotone

In città l'ultima tappa d…

Apr 30, 2024 Hits:199 Crotone

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:409 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:863 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:895 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:1128 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1568 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1671 Crotone

ll Presidente di Protom , Fabio De Felice, sarà consegnato questo pomeriggio a Roma in Senato, alla presenza della Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Premio dei Premi. 

L’alto riconoscimento, istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri su mandato del Presidente della Repubblica, viene assegnato ad un’impresa individuata tra quelle premiate annualmente nelle competizioni a carattere nazionale organizzate nei settori dell’industria e servizi, dell’università, della pubblica amministrazione e del terziario. E Protom si è aggiudicata per il secondo anno consecutivo il “Premio Imprese X l’Innovazione” promosso da Confindustria.

Nata nel 1995 come società di consulenza, oggi Protom è un player nella trasformazione dell’innovazione in soluzioni concrete ad alta vocazione tecnologica capaci di generare valore per clienti e partner.

Il gruppo opera nell’ambito dell’Advanced Engineering e della Information Technology, ha il quartier generale a Napoli e Milano e sedi in Francia, a Tolosa, ed in Brasile a San José dos Campos. L’azienda lavora con big player del comparto metalmeccanico, dell’aeronautica, del ferroviario e dell’automotive come Leonardo, Superjet, Piaggio Aerospace, Airbus, FCA, ATR, Hitachi Rail Italy e Rolls Royce.
 
“Occorre ispirare e lasciarsi ispirare – afferma Fabio De Felice – ma soprattutto occorre trasformare l’ispirazione, la creatività in risposte a bisogni concreti. Al di là delle enormi contraddizioni che costellano la nostra epoca, siamo i testimoni di una trasformazione rivoluzionaria: le tecnologie a nostra disposizione sono in grado di traghettarci in scenari che ancora non abbiamo concepito. La sfida si gioca tutta qui: sulla capacità di cogliere i bisogni del mercato, di pensare in maniera laterale guardando ai problemi come ad opportunità di miglioramento.

Dopo l’ingresso nel 2017 in Elite, il programma di Borsa Italiana e Confindustria per le imprese ad alto potenziale, Protom ha proseguito nel 2018 il proprio percorso di crescita scegliendo di focalizzarsi sempre più su attività ad alto valore aggiunto.
L’azienda capitalizza l’elevata qualità e peculiarità delle competenze maturate negli ambiti dell’Advanced Engineering, della Digital Transformation e del Knowledge Development, puntando a creare inedite sinergie da cui nascono servizi e soluzioni ad alto valore aggiunto."

Il risultato, in termini di business, si è tradotto in una consistente crescita degli utili, a cui è corrisposto un forte investimento in attività di Ricerca, affidate all’Innovation Lab guidato da Sergio Cotecchia.

“Più del 15% del fatturato realizzato da Protom tra il 2011 ed il 2018 - spiega Cotecchia - è stato investito in progetti di ricerca e innovazione, con l’impegno di un monte lavorativo di circa 100 mila ore. Nel 2018 abbiamo avuto anche un incremento sostanziale nelle spese in attività di Ricerca e Sviluppo, che oggi si attestano intorno al 20% del fatturato. Questo premio è, dunque, il riconoscimento di quella che costituisce un’attitudine insita nella cultura aziendale di Protom: la tensione all’innovazione”.

“Oggi Protom - spiega De Felice - partecipa al programma di ricerca europeo Horizon2020 con nove progetti che riflettono la capacità dell’azienda di creare sinergie tra le competenze di matrice ingegneristica ed il know-how sviluppato in ambito di tecnologie all’avanguardia e Digital Transformation. Protom riveste, in particolare, il ruolo di Core Partner nell’ambito del programma Clean Sky 2, focalizzato sulla produzione di velivoli significativamente più sostenibili e performanti".

Al contempo, Protom si è affacciata sui mercati sudamericani, acquisendo la società brasiliana Ambra Solutions, con sede nel Parco Tecnológico UNIVAP a San José dos Campos, dove è presente il maggior complesso aerospaziale dell’America Latina.
“Aprirsi ai mercati internazionali è vitale per sostenere una cultura dell’innovazione”, rimarca De Felice. 

“Fare impresa in Italia, oggi, non è facile. Ancora meno facile è fare innovazione. Ma la ricerca dell’innovazione è irrinunciabile, rappresenta una delle più importanti risorse per rimanere competitivi e continuare a crescere. È essenziale rimarcare questo concetto proprio in un’occasione, come quella del Premio dei Premi, in cui aziende ed istituzioni si incontrano. Il successo si raggiunge e si mantiene attraverso l’apertura, il confronto, l’assunzione di una mentalità globale e aperta al dialogo. Solo dall’incontro nascono idee di valore”.

Alcuni migranti che erano a bordo della nave 'Diciotti' hanno presentato un ricorso al tribunale civile di Roma per chiedere al governo italiano un risarcimento per essere stati costretti a rimanere a bordo diversi giorni. Secondo quanto si apprende da fonti del Viminale, il ricorso è stato presentato da uno studio legale a nome di 41 migranti, tra cui un minore, che erano a bordo della nave e che ora chiedono al premier Giuseppe Conte e al ministro dell'Interno Matteo Salvini un risarcimento tra i 42mila e i 71mila euro. Dei 41 migranti che si sono rivolti allo studio legale, dicono ancora le fonti del Viminale, 16 risultano essere nati l'1 gennaio. Dopo esser scesi dalla Diciotti, gli stranieri si erano poi rifugiati presso le strutture di Baobab Experience.

Una causa legale che ha il sapore prettamente politico per tornare ad attaccare Salvini. Non a caso arriva pochi giorni dopo la decisione della Giunta per l'immunità del Senato di non concedere l'autorizzazione a procedere al tribunale dei ministri che avrebbe voluto processare il numero uno del Viminale nonostante la procura di Catania avesse deciso di archiviare il caso. Adesso spunta uno studio legale che pretende dal leader leghista il risarcimento dei danni per la "privazione della libertà personale".   

«Permettetemi di rispondere con una grassa risata, non prendessero in giro gli italiani, la pacchia è finita, i barconi non arrivano più, al massimo gli mandiamo un Bacio Perugina». La battuta di Salvini fa capire «come sia più competente in enogastronomia più che in giurisprudenza: deve ricordarsi che sta al Viminale e non a Masterchef», ha risposto Giovanna Cavallo, dell'area legale di Baobab Experience. «In questa vicenda si parla di diritti umani violati e di persone che non possono diventare oggetto di campagna elettorale», ha chiarito. 

Mentre sul fronte del Movimento 5 Stelle. Sabrina De Carlo, capogruppo del M5S in Commissione Esteri della Camera, ha chiarito come l'Italia «ha rispettato ogni convenzione internazionale. Spiace che i 41 migranti che hanno chiesto un risarcimento si sono fatti strumentalizzare dai "soliti noti" della politica che ha favorito il business dell'immigrazione», ha chiarito.  

Fonti del Viminale fanno, infatti, sapere che uno studio legale ha presentato al tribunale civile di Roma un ricorso d'urgenza  per "difendere" 41 degli immigrati che si trovavano a bordo della nave della Guardia Costiera bloccata da Matteo Salvini nel porto di Catania per costringere l'Unione europea a fare la propria parte nella distribuzione dei richiedenti asilo. Dal leader leghista ora pretendono il pagamento di una cifra che oscilla tra i 42mila e i 71mila euro.

Di questi, sedici risultano nati il primo gennaio. Una coincidenza piuttosto stramba che fa supporre, come spesso accade, che le generalità fornite dai richiedenti asilo siano del tutto inventate. Dichiarano, sempre più spesso, di essere nati il primo gennaio del 2002, guarda caso in modo da risultare di diciassette anni e ottenere così accoglienza in Italia. I dati anagrafici degli immigrati sbarcati al porto di Catania l'estate scorsa non sono certo le uniche note stonate di una vicenda che ha svelato tutte le falle del sistema di accoglienza imposto per anni dall'Unione europea e che Salvini sta cercando di smontare.

Una volta sbarcati in Italia, alcuni degli immigrati, che ora vogliono far causa a Salvini, si erano poi rifugiati nella tendopoli (abusiva) gestita dai volontari della "Baobab Experience", un'associazione legata al mondo della sinistra radicale che fa del buonismo e dell'accoglienza la propria bandiera. Erano stati proprio gli stessi volontari a noleggiare un pullman e portarli al confine con la Francia per aiutarli ad attraversare (illegalmente) il confine. Adesso, a distanza di dieci mesi, eccoli rispuntare, rappresentati da un ufficio legale italiano, per cercare di spillare al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e a Salvini una cifra "a titolo di risarcimento" che oscilla tra i 42mila e i 71mila euro.  

A pochi giorni dal voto in Giunta sul caso della Diciotti, la nave della Guardia Costiera fermata davanti al porto di Catania per non far scendere i migranti che erano stati imbarcati, Giulia Bongiorno parla dei consigli dati a Matteo Salvini su come affrontare la richiesta del tribunale dei ministri che lo avrebbe voluto processare. Consigli dati non in quanto ministro della Pubblica amministrazione, ma da esperto legale. Perché, pur sapendo che "se Salvini si fosse fatto processare per le accuse dei giudici di Catania sarebbe stato sicuramente assolto", la Bongiorno ha voluto evitargli di finire invischiato negli artigli della giustizia "per sei, sette, dieci anni".

"Conosco la giustizia italiana...". In una intervista rilasciata al Corriere della Sera, la Bongiorno mette a nudo le falle della giustizia italiana. Da avvocato quale è li conosce in troppo bene. "So che Salvini sarebbe rimasto sotto processo per sei, sette, dieci anni - spiega - e nel frattempo sarebbe stato sempre additato". Da qui il consiglio di non rifiutare l'immunità che la Giunta di Palazzo Madama gli avrebbe dato. Per arrivarci, però, il vicepremier leghista è dovuto prima passare attraverso il tribunale del popolo messo in piedi dal Movimento 5 Stelle. Sulla votazione sulla piattaforma Rousseau, la Bongiorno però non intende prendere prosizione, preferisce lasciare certe polemiche all'elettorato pentastellato: "È nel dna dei grillini, questo continuo contatto con i loto militanti, può piacere o non piacere. Personalmente - continua - non ho questa ansia di ricercare sempre il confronto con l'elettorato".



Il 20 febbraio 2019, dalle ore 10 alle 12, presso la “Sala Spadolini” del Ministero per i beni e le attività culturali, Il Corriere del Sud presente, in via del Collegio Romano n. 27, con gli indirizzi di saluto introduttivi del Dottor Alberto Bonisoli, Ministro per i beni e le attività culturali e di Sua Eminenza il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, si è tenuta la giornata conclusiva del ciclo di conferenze “Beni culturali ecclesiastici, tutela e protezione tra presente e futuro”.

L’iniziativa, promossa dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI e il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, è stata organizzata in collaborazione con le Conferenze Episcopali Regionali, le Diocesi e le articolazioni del Ministero per i beni e le attività culturali, al fine di rafforzare la cultura della tutela e la sensibilità nella difesa di uno dei più importanti settori del patrimonio culturale nazionale: quello ecclesiastico.

Con il ciclo di conferenze, che s’inserisce nell’ambito della pluriennale fruttuosa collaborazione tra CEI e MiBAC e nell’alveo della sinergia che, parimenti, caratterizza l’operato delle Soprintendenze, degli Uffici diocesani per i beni culturali e l’edilizia di culto e delle articolazioni territoriali del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, si è inteso focalizzare l’attenzione sul fenomeno dei furti e dei danneggiamenti in danno di chiese e luoghi di culto ove la fragilità del patrimonio culturale è ulteriormente messa a repentaglio dalla fruizione devozionale e liturgica dei beni ecclesiastici.

Grazie alla pluralità di visioni, assicurata da illustri relatori provenienti dal mondo ecclesiastico, giudiziario, ministeriale, accademico e operativo, il tema “Beni culturali ecclesiastici, tutela e protezione tra presente e futuro”, è stato declinato in tutte le sue sfaccettature, con particolare focus sulle buone pratiche e le criticità del settore.

I 19 eventi, tenutisi da Bolzano a Monreale (PA) tra il 10 ottobre 2018 e il 1° febbraio di quest’anno, hanno rappresentato un’ulteriore qualificata occasione per incentivare le attività di catalogazione del patrimonio culturale ecclesiastico, da tempo promosse dalla CEI, e per diffondere i consigli contenuti nella pubblicazione “Linee guida sulla tutela dei beni culturali ecclesiastici” realizzata, nel 2014, dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI