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È tutta Siciliana la Produzione di “Ti ho seguito senza conoscerti”, il docu-film sulla figura di don Pino Puglisi, il prete di Brancaccio ucciso dalla Mafia il 15 settembre 1993 e beatificato vent’anni dopo da Papa Francesco.

La lavorazione del film, prodotto da Fine Art Produzioni srl in associazione con il Centro d'accoglienza Padre Nostro ETS (voluto e fondato da don Pino Puglisi) e con il sostegno della Regione Siciliana – Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, è giunta alla fase finale e ha previsto una serie di riprese tra il territorio di Palermo e la provincia di Siracusa, Augusta in particolare, dove ha sede la casa di produzioni cinematografiche.

Davide è un giornalista triestino che giunge in Sicilia per motivi di lavoro. Durante una visita della Cattedrale di Santa Rosalia, si imbatte nel sepolcro del martire Puglisi o 3P, come affettuosamente lo chiamavano i suoi ragazzi (Padre Pino Puglisi). Da lì comincia una ricerca personale volta a ripercorrere i luoghi di don Puglisi, dalla Godrano degli anni ’70 con il Bosco della Ficuzza, la Rocca Busambra e il Gorgo del Drago, al quartiere di Brancaccio, dove don Puglisi era nato e cresciuto e dove viene ucciso nel giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno da due killer che gli tendono un agguato sotto la sua modesta casa, in quella che allora era Piazza Anita Garibaldi e dove oggi, grazie all'intervento del Centro d'accoglienza Padre Nostro, è sorta la casa-museo del Beato Puglisi. Ad accompagnarlo in questo “viaggio interiore” alcuni dei protagonisti che conobbero il sacerdote e con lui operarono, ma anche persone che non lo hanno mai conosciuto, ma hanno sposato il suo “metodo”, la sua missione.

«Il fine di questo docu-film» -afferma il regista Lorenzo Daniele, autore del soggetto e coautore della sceneggiatura assieme ad Alessandra Cilio- «è prevalentemente didattico e divulgativo: far conoscere alla nuove generazioni la vita e l'opera di questo straordinario esempio di “uomo di Dio” che ha sacrificato la propria vita per salvare quella dei bambini e ragazzi che lo seguivano e che sottraeva alla malavita organizzata. Quando si pensa ai martiri, con la mente si va indietro nel tempo, in lontani periodi in cui i Cristiani venivano barbaramente uccisi a causa del loro Credo. Padre Puglisi è un Santo dei nostri giorni che continua a suscitare un grande interesse anche da parte del mondo laico, e per questo è fondamentale continuare a raccontare ai giovani questa storia che non è quella di un prete anti-mafia, come titolarono i giornali dell'epoca, ma quella di un uomo semplice e colto, umano e Santo che al suo killer si rivolse con un sorriso, l’ultimo». 

Il film sarà presentato in anteprima regionale a Palermo nel corso di un evento organizzato per l'occasione. Sarà distribuito attraverso fornitori di servizi media audiovisivi e di editori home entertainment, ma anche attraverso una rete di cinema regionali e nazionali, se la situazione sanitaria lo consentirà. Il film passerà anche attraverso festival e rassegne cinematografiche internazionali e sarà distribuito anche nelle scuole di ogni ordine e grado, attraverso una efficace campagna d’informazione. «La Pandemia» -aggiunge il regista- «ha rallentato la lavorazione del film; anche se il comparto della produzione cinematografica non ha subito stop in quest'ultimo anno, resta comunque difficile programmare e organizzare un documentario, tra zone rosse e aumento dei casi di contagio a livello locale. Ciò nonostante i produttori stanno mantenendo vivo il cinema e l'economia che ruota attorno ad esso, pur non avendo ottenuto considerevoli “ristori” da parte dello Stato».

Alcune riprese coinvolgono l’Istituto di Istruzione Secondaria “A. Ruiz” di Augusta dove i figuranti sono gli stessi alunni della scuola, mentre altri interni sono stati girati presso il Santuario della Madonna dell’Adonai a Brucoli.

Nel cast artistico oltre all'attore professionista Davide Sbrogiò che interpreta il protagonista, sono coinvolti altri figuranti e attori del Teatro Stabile di Augusta. La direzione della fotografia e le riprese sono di Mauro Italia.

Ad un anno esatto dalla comparsa del virus e dal blocco totale delle attività in tutti i teatri italiani, è stato realizzato un corto dal titolo emblematico “Lo chiamavano Teatro”, scritto ed interpretato da Luca Basile, con la regia di Riccardo Giacomini, girato nel Teatro Trastevere di Roma, produzione Clan sui Generis.

Uno short movie che parte dall'anno 1 d.c. (dopo Covid), per richiamare l'attenzione proprio sugli effetti devastanti che un solo anno senza teatro è riuscito a creare in un settore sempre più impoverito,  al quale questa pandemia sembra aver dato il colpo finale.

Al corto hanno partecipato Fabrizio Colica, Ludovica Di Donato (la giovane attrice divenuta virale per i suoi video su Tik Tok), Luca Basile, Elena Perrone, Matteo Cirillo, Viviana Colais, Fortunato Marco Iannaccone, Silvia La Monaca, Christian Laiontini e la piccola Nina Del Buono d’Ondes.

A distanza di un anno dalla chiusura dei teatri a livello nazionale, un gruppo di curiosi muniti di mascherina si dedica ad una passeggiata archeologica condotti da Fabrizio Colica nei panni di una guida d’eccezione. E’ l’1 d.C. (primo anno dopo Covid) e lentamente, sebbene con molte cautele,  le persone cominciano a partecipare alle visite guidate. Si tratta in questo caso di un gruppo eterogeneo: una coppia di ipocondriaci (Luca Basile ed Elena Perrone), di entusiasti sempre alla ricerca di nuove chicche da raccontare (Matteo Cirillo e Viviana Colais) ed una coppia improbabile poco aperta alle novità (Fortunato Marco Iannaccone e Silvia La Monaca). Segue il gruppo Ludovica Di Donato, nei panni di una spassosa maestra che porta la propria allieva (Nina Del Buono d’Ondes) nelle sue passeggiate archeologiche.

Il corto nasce per voler dar voce alla condizione di tutti i teatri nazionali, un  “occhio di bue” sulla situazione emergenziale di un’arte che in Italia rischia di scomparire.

Una realtà fatta di entrate contingentate, prenotazioni obbligatorie, plexyglass, amuchina e chi più ne ha più ne metta.

La risposta è attesa dalle istituzioni che per ora ammettono candidamente che per il teatro ancora si può aspettare. Per ora il teatro “è dimenticato ma loro ne conserveranno la memoria”.

Quando mi è stato proposto questo ruolo all'interno del cortometraggio, dichiara Fabrizio Colica, non ci ho pensato due volte. L’idea di lanciare un grido sul web con ironia in difesa del teatro, mi elettrizzava. Sono più di quattro anni che faccio video sul web e devo dire che ho avuto la fortuna di non aver mai smesso di lavorare, anche nei momenti di chiusura più stringenti. Ma il teatro mi manca parecchio. A mancarmi non è tanto il ruolo che ogni tanto mi capitava di coprire sul palco, ma è la poltrona in platea. Mi manca l'emozione del silenzio e delle luci spente prima che lo spettacolo abbia inizio.

Sono abbastanza fiducioso che tutto prima o poi (spero più prima che poi) avrà di nuovo inizio. Perché non esiste una società senza il teatro. Non esiste una società senza cultura.

Ludovica Di Donato, invece, dichiara: “Adoro la penna di Luca Basile. Eravamo al telefono e Luca mi lesse la sceneggiatura. Senza un minimo di esitazione risposi: "Facciamolo". Hanno imbavagliato il teatro ed ogni forma di arte. Non potevamo donargli voce migliore. Il teatro è la cosa più naturale per me. Non ricordo quando ho imparato a "fare teatro". Lo faccio. Se io fossi stata un'altra persona magari non avrei mai saputo cosa è realmente il teatro. Io lo conosco in quanto "essere" Ludovica, così come sono nata.”

Come dichiara lo stesso autore ed attore Luca Basile: “quando ho avuto questa idea e coinvolto i miei colleghi attori, non avrei mai pensato di trovare tanta sinergia. Non solo gli attori ma anche la troupe tecnica ed il Teatro Trastevere hanno dato la totale disponibilità perché questo piccolo corto accendesse l'ennesimo occhio di bue sulla situazione emergenziale di un'arte che in Italia rischia di scomparire. Un anno di assenza allo stato attuale che rende estremamente incerto il futuro del teatro. E’ passato un anno ma per chi vive di questo, per chi come me era in tourneè da quattro anni con lo spettacolo Che disastro di commedia e si preparava, dopo il debutto al Teatro Lyrick di Assisi seguito dall’Alfieri di Torino, a fare il giro dei teatri nazionali con il sequel Che disastro di Peter Pan, è stata più di una doccia fredda, è stata una rivoluzione degli obiettivi a medio lungo termine, un ripensamento del proprio ruolo e un forzato addio alle scene per trovare alternative durature non più saltuarie per sopravvivere.”

Dichiara invece il regista Riccardo Giacomini: “Credo fosse novembre e Luca Basile mi chiamò parlandomi di questa sua idea di voler scherzare sul teatro come fosse una visita guidata all'interno di un luogo abbandonato da tempo. Prima ancora che finisse di spiegarmi avevo già detto sì, perché in pieno lockdown, dentro le quattro mura di casa mia, avevo fantasticato sulla stessa cosa. L'ho visto come un segno del destino, più che una coincidenza, e quindi sono stato molto contento di aver dato il mio contributo al progetto. Sul set si respirava aria di condivisione e solidarietà da parte di tutti, dal cast alla troupe.”

Il corto sarà online dal 1 marzo alle ore 15.00 e sarà trasmesso sulle pagine di tutti i teatri romani, nazionali ed associazioni, che hanno aderito all’iniziativa di sensibilizzazione.

Hanno aderito alla condivisione del corto, sui propri canali:  “Bauli in piazza – We Make events Italia”, La Contrada Teatro Stabile di Trieste, Teatro Martinitt di Milano, Teatro allo Scalo di Chieti, Teatro dei Naviganti di Messina, Zo Centro Culture Contemporanee di Catania, Associazione Culturale Mezzaria di Catania, Teatro dei 3 Mestieri di Messina, Teatro Val D’Agrò di Santa Teresa Riva, Teatro Moderno di Latina, Teatro di Cestello di Firenze, Teatro Augusteo di Napoli, Teatro Cilea di Reggio Calabria, Teatro Lendi di Napoli, I Viaggiatori del Tempo compagnia teatrale di Sulmona, Teatro Summarte di Napoli, Teatro Capitan Bovo Isola della Scala, Teatro Busan Mogliano Veneto,  Teatro Bellini Montagnana, Accademia delle Belle Arti di Bari, Fenix 1530, Fertile Proud Actions, Iki Scuola di Cinema e teatro online, Progetto Farsa, Associazione Ribalta – Teatro Caesar di San Vito Romano,  Fabbrica Artistica,  Teatro Fontana di Milano, Teatro Agricolo Liverno.

Nonche i  seguenti teatri di Roma: Anfitrione, Arcobaleno, Ar.Ma Teatro Roma, Auditorium Conciliazione, Basilica, Belli, Brancaccio, Brancaccino, Centrale Preneste, Ciak, Cometaoff, Degli audaci, Dei contrari, De servi, Della Cometa, Delle muse, Di documenti, Euclide, Flaiano, Garbatella, Ghione, Golden, Italia, I Viaggi di Adriano, Le Maschere, Lo Spazio, Manzoni, Marconi, Multilingue, Nino Manfredi, Off off, Olimpico, Palazzo Santa Chiara, Parioli, Petrolini, Porta Portese, Prati, Roma, Sala Umberto, Sette, Spazio Diamante, Spazio 18B, Stanze Segrete, Teatrosophia, Testaccio, Tirso de Molina, Trastevere,  Verde e Vittoria.

Un ringraziamento doveroso a tutti coloro che hanno collaborato al progetto, a partire dal Teatro Trastevere nella persona del suo direttore Marco Zordan; e a tutta la troupe: Matteo Montaperto (direttore della fotografia), Valerio Di Tella (presa diretta), Andrea Panichi Izzotti (disegno luci), Claudia Ferri (edizione), Sara Campili (trucco), Francesco Delogu (missaggio audio), Luca Pastore (supervisore tecnico).

E’ uscito l’Annuario del Cinema Italiano & Audiovisivi 2020-2021,l'unico da 69 anni protagonista dell' editoria cinematografica e televisiva, fondato da Alessandro Ferraù, diretto da Emanuele Masini, edito dal Centro Studi di Cultura, Promozione e Diffusione del Cinema. L'opera costituisce un prezioso strumento di consultazione per quanti, a vario titolo, operano nel variegato e composito ambiente del Cinema e dell'Audiovisivo.

Nell'elegante volume, (corredato di un pratico CD) è racchiuso praticamente tutto quanto c'è da sapere sul cinema e sulla tv: indirizzi, E-mail, siti Internet delle ditte di produzioni, distribuzioni, import-export, doppiaggio, post-produzione, edizioni musicali. Ed ancora: mezzi tecnici, arredamenti, attrezzature, calzature, parrucche, trucco, effetti speciali, casting, rappresentanti artistici, trasporti, servizi ed attività ausiliarie, sale cinematografiche, circuiti e multisale italiane con indirizzi, numero degli schermi e dei posti; i Networks e le emittenti tv; le ditte dell'Home Video; le Film Commissions, le Locations in Italia e all'estero; il Product Placement; il Cinema Culturale; le Istituzioni, gli Enti e le Associazioni; i Festival in Italia e all'estero, i principali Premi del Cinema Italiano; i titoli dei film prodotti in Italia dal 1930; i cast & credits dei film italiani degli ultimi 15 anni; gli Oscar assegnati all'Italia, il "Chi è del cinema e della tv" ovvero tanti nomi che contano con recapiti e curricula.  

Il prossimo 12 dicembre Andrea Bocelli sarà protagonista di "Believe in Christmas" uno spettacolare concerto dal vivo che prevede, nell'ambito del progetto ViVas!, la direzione artistica di Franco Dragone, regista e produttore italo-belga, autore di grandissimi spettacoli teatrali ed eventi in tutto il mondo. Dragone ha firmato le regie di spettacoli iconici del Cirque du Soleil come Saltimbanco, Alegria, “0”, prima di fondare la sua compagnia Dragone Group in Belgio, con la quale ha creato lo spettacolo di Céline Dion A New Day nel 2003, andato in scena per 732 serate al Caesar’s Palace di Las Vegas; l'Aida che ha inaugurato la Stagione Lirica 2013-2014 del Teatro San Carlo di Napoli; la cerimonia di apertura e di chiusura dei Mondiali di calcio Brasile 2014; così come decine di altri spettacoli permanenti, da Macao al Lido di Parigi, da Dubai, alla Cina, che hanno come denominatore comune quel senso di meraviglia che stordisce, sempre nel segno di una rigorosa ricerca artistica. In diretta streaming dal Teatro Regio di Parma e attraverso gli occhi di Virginia, figlia del tenore che ci guiderà nell’evento, 

Andrea Bocelli tornerà così sul palco nel periodo natalizio con un live speciale senza precedenti, legato al suo ultimo album "Believe", uscito lo scorso 13 novembre su etichetta Sugar e subito in cima a tutte le classifiche di vendita mondiali. Lo spettacolo sarà girato con una visione a 360 gradi e un numero incredibile di telecamere che prevede una forma di fruizione totalmente immersiva che permetterà allo spettatore di essere davvero al centro della scena, proprio al fianco del tenore e dei musicisti. Andrea Bocelli sarà accompagnato da una grande Orchestra e tanti ospiti. Le coreografie saranno create da Tiziana Pagliarulo (che assicura anche la co-regia con Dragone), mentre le ambientazioni sceniche saranno ideate con la collaborazione di Filippo Baracchi. Assicura la Direzione di Creazione Filippo Ferraresi. Il concerto avrà luogo all'interno di uno dei Teatri più prestigiosi della penisola, il Teatro Regio di Parma, unico palcoscenico nazionale ad ospitare un Festival noto in tutto il mondo dedicato al grande Maestro Giuseppe Verdi. "Believe in Christmas" è prodotto da Driift, azienda pionieristica con sede nel Regno Unito (che ha seguito acclamati eventi per Nick Cave, Niall Horan, Dermot Kennedy, Biffy Clyro), con la collaborazione di Maverick Management e Almud. 

Era nato a Roma il 2 novembre 1940 da una famiglia semplice: «Mio padre era un impiegatuccio, mamma era casalinga: erano persone di un altro secolo - raccontava Gigi qualche tempo fa —. Non sono figlio d'arte, insomma, però, ora che ci penso forse la vena artistica l'ho ereditata proprio da mia madre: mio nonno materno faceva il pecoraro, ma era un poeta. Quando è morto abbiamo ritrovato una serie di libretti con bellissime poesie, erano sonetti dove non c’era una virgola sbagliata.

Comico, cabarettista, doppiatore, conduttore televisivo, regista, ma anche cantante e direttore artistico. Artista in grado di unire la cultura e il mondo dello spettacolo più popolare. Dal teatro Shakespeariano ai film dei Vanzina, nato e cresciuto a Roma, Proietti amava profondamente la sua città e la sua gente. I suoi primi grandi passi come attore teatrale ma poi ha attraversato con semplicità anche il variegato mondo del grande e piccolo schermo. 

In tv aveva spopolato con la serie Rai, il Maresciallo Rocca iniziata negli anni 90 ma molti dei suoi lavori sono stati di grande successo.

E' morto il 2 novembre, giorno del suo 80esimo compleanno.
Gigi Proietti era stato ricoverato due settimane fa alla clinica Romana villa Margherita, era gravissimo dopo un attacco cardiaco. Soffriva già di problemi cardiaci e le sue condizioni si sono aggravate. Con lui erano le due figlie e la moglie.

Roma e Lazio, nella giornata della scomparsa di Gigi Proietti, si trovano unite dal dolore per la morte del Maestro. «Un pezzo di Roma se ne va. Grazie di tutto, Maestro», hanno twittato i giallorossi di cui Proietti era notoriamente tifoso.

«Va via un pezzo della nostra Roma, quella vera passionale e allegra. Anche dal cielo ci farai stare allegri», ha scritto l'ex capitano giallorosso in un messaggio al Foglio, ritwittato dal direttore Claudio Cerasa. «Gigi ti voglio bene. Roma ti sarà sempre grata», scrive Totti.

Lo aveva amato e studiato  scrive il quotidiano romano il Messaggero . A lui si era ispirato durante una carriera che lo aveva consacrato tra i grandi del teatro italiano e internazionale. Gigi Proietti sottolinea il Messaggero,adorava William Shakespeare e questo non era un segreto, adesso, scherzi del destino, al drammaturgo britannico lo legherà per sempre anche una particolare coincidenza. 

 

Entrambi sono, infatti, deceduti nel giorno del compleanno. Gigi Proietti se n'è andato oggi che avrebbe compiuto ottant'anni. Lo stesso aveva fatto Shakespeare oltre quattro secoli fa, nel 1616, ad appena cinquantadue. Un filo rosso in grado di attraversare le epoche, i mutamenti e i luoghi della storia, di unire nell'abbraccio indissolubile dell'arte Roma e Londra conclude il quotidiano Romano.

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