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Intesa tra Italia e Francia, Emmanuel Macron a Roma il 25 novembre

Il presidente della Francia Emmanuel Macron a Roma il 25 novembre per firmare il Trattato del Quirinale con il presidente del Consiglio Mario Draghi. Cos'è il Trattato del Quirinale? Il testo è destinato a strutturare le relazioni tra Roma e Parigi sul modello del Trattato dell'Eliseo del 1963 fra Francia e Germania.

l progetto venne avviato dal presidente francese Emmanuel Macron e dall'allora premier Paolo Gentiloni in occasione del vertice del gennaio del 2018, ma i lavori si interruppero durante il primo governo Conte, a seguito delle forti tensioni diplomatiche tra i due Paesi seguite allo scambio di accuse fra Parigi e l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini sull'accoglienza dei migranti e all'incontro con un gruppo di gilet gialli dell'allora vice premier Luigi Di Maio.

Strappi che sono stati ricuciti durante il secondo governo Conte: in occasione del vertice italo-francese di Napoli del 27 febbraio del 2020, che segnò il rilancio dei rapporti fra Roma e Parigi, l'allora premier e Macron riaffermano la volontà di riprendere il lavoro per la firma del Trattato. Lavoro che ha subito un'accelerazione negli ultimi mesi, anche grazie alla forte intesa personale tra il presidente francese ed il premier Mario Draghi, che si sono visti l'ultima volta a Parigi venerdì scorso in occasione della conferenza sulla Libia.

Secondo Francesco Storace sul Tempo si tratta di un misterioso documento che sarà firmato da lui e Mario Draghi e la cerimonia sarà al Colle tanto per far contento l'inquilino giunto al termine del suo mandato. Il Parlamento non ne sa nulla. Alcuni organi di stampa ospitano giaculatorie di economisti di livello che lanciano allarmi inascoltati. A Parigi sperano che l'affare si realizzi. Per loro. Apparentemente si tratta di cooperazione tra Stati, all'insegna di una "forte relazione bilaterale". Poi, vai a cercare tra le pieghe dei comunicati dell’Eliseo e cominci a chiederti che roba è “il coordinamento dei due Paesi in materia di politica europea ed estera, di sicurezza e di difesa, di politica migratoria, di economia, di scuola, ricerca, cultura e cooperazione transfrontaliera".

Intanto come annuncia ufficialmente l'Eliseo, sottolineando che il Trattato "favorirà la convergenza delle posizioni francesi e italiane, e il coordinamento dei due Paesi in materia di politica europea ed estera, di sicurezza e di difesa, di politica migratoria, di economia, di scuola, ricerca, cultura e cooperazione transfrontaliera".

Confermando quanto già i media francesi avevano annunciato, Macron avrà anche "un colloquio" con Papa Francesco.
La visita a Roma sarà preceduta da quella di Macron a Zagabria il 24 e 25 novembre, la prima ufficiale di un capo di Stato francese dopo l'indipendenza del Paese, con la firma di un partenariato strategico e di un accordo per la fornitura di aerei Rafale alla Croazia. Sia la visita a Zagabria sia quella a Roma, "consentiranno inoltre di preparare la presidenza francese del Consiglio dell'Unione europea nel primo trimestre 2022", conclude l'Eliseo.

Quanto ai contenuti, Italia e Francia si impegnano a confrontarsi su sicurezza, cultura, trasporti, politiche comunitarie, Mediterraneo, ecologia, controllo delle armi, iniziative di sviluppo in Africa. In base al Trattato, i due Paesi si impegnano a coordinare gli investimenti in settori strategici come il cloud, la produzione di batterie e semi-conduttori, lo sviluppo dell'idrogeno.

Intanto In Francia il voto sulla proroga dello stato di emergenza per il Covid e del pass sanitario è sfociato in un braccio di ferro tra istituzioni e forze politiche, che sta surriscaldando il clima pre-elettorale delle presidenziali di aprile 2022.  

I media d'Oltralpe ricordano poi che un recente provvedimento emanato dal ministero dell’Interno autorizza chiunque durante la campagna a partecipare a comizi elettorali e riunioni politiche per la presidenziali di aprile senza obbligo di esibire il Green pass, a nome del “libero esercizio della democrazia”. Una decisione che ha suscitato non pochi interrogativi su un utilizzo del Green pass a più velocità, quindi ulteriormente divisivo.    

Il pass sanitario è già diventato a tutti gli effetti un tema di campagna che oppone i candidati favorevoli alla sua obbligatorietà a quelli decisamente contrari, intenti a raccogliere firme dei cittadini per poter richiedere l'organizzazione di un Referendum di iniziativa cittadina (RIC). Per il quotidiano L’Humanité, tenuto conto del fatto che ormai l’85% della popolazione adulta è vaccinata “l’ennesima proroga del regime di eccezione, che permette al governo di avere i pieni poteri e agire da solo per oltre 8 mesi non è più giustificabile”. Dall'inizio della pandemia, nel marzo 2020, in Francia è l'ottava volta che lo stato di emergenza sanitaria viene prorogato, ma finora mai per un periodo di tempo così lungo.

Nei giorni scorsi, il senatore Les Républicains e relatore del testo, Philippe Bas, aveva dichiarato che i provvedimenti voluti dal governo “non sono democratici” e costituiscono “restrizioni alle libertà”, ricordando che il Senato non ha mai accettato di delegare i suoi poteri per periodi così lunghi, suggerendo di procedere “passo dopo passo” come fatto finora. Per la socialista Lamia El Aaraje, la maggioranza “sta giocando con la democrazia”.  Per Michel Larive, di La France Insoumise, il Green pass va semplicemente abrogato in quanto rappresenta “un’aberrazione democratica e sanitaria”.  

Per placare i dissensi, il ministro della Sanità Olivier Véran ha assicurato che la data del 31 luglio è stata stabilita per “avere maggiore visibilità ed interpretare” la progressione del virus che “continua a circolare” e quindi adottare tutti gli strumenti utili al suo contrasto. Il Governo ha ricordato che sullo stesso tema ha già messo in agenda un nuovo dibattito parlamentare, previsto per il 15 febbraio, ma non è riuscito a convincere le opposizioni che richiedono invece per quella data un nuovo esame della politica dell'esecutivo seguito da un voto.   

Fonti Agi / ansa e varie agenzie

     

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