Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Martedì, 19 Marzo 2024

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:636 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:887 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:805 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:978 Crotone

Le opere del maestro Affi…

Feb 07, 2024 Hits:1037 Crotone

Il patrimonio della …

Gen 24, 2024 Hits:1396 Crotone

Book Baby Boom: inizia un…

Gen 19, 2024 Hits:1496 Crotone

Alla Frassati inaugurata …

Nov 07, 2023 Hits:2803 Crotone

Trump: «Violata la Costituzione» e fa causa alla Pennsylvania

«Le elezioni non sono finite»: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Kayleigh McEnany nel corso di una conferenza stampa. «Queste elezioni — ha ripetuto — sono ben lontane dall’essere finite, e al contrario dei nostri avversari, noi non abbiamo niente da nascondere».

McEnany quindi ha ripetuto l’accusa di voti illegali ma senza fornire alcuna prova. «C’e’ solo una parte negli Stati Uniti che cerca di tenere gli osservatori fuori dalla sala dei conteggi — ha aggiunto McEnany — . E quel partito, amici miei, è il Partito democratico». L’emittente «Fox News» ha interrotto la trasmissione, e il reporter Neil Cavuto ha detto: «A meno che non abbia più dettagli a sostegno di quanto afferma, non posso in buona fede continuare a mostrarlo».

Il ministro della giustizia americano William Barr ha autorizzato il Dipartimento di giustizia a indagare su "accuse rilevanti " di frode elettorale. Lo riporta la Associated Press. L'indagine, ha affermato Barr, possono essere avviate "se ci sono accuse di irregolarità chiare e apparentemente credibili. Irregolarità che, se riscontrate realmente, potrebbero potenzialmente impattare sul risultato elettorale di un singolo stato".  

Cosi la campagna di Donald Trump ha fatto causa al segretario di stato della Pennsylvania, Kathy Boockvar, con l'accusa che il sistema di conteggio dei voti per posta è stato meno rigoroso di quello dei voti in persona. Un "doppio standard" che rappresenta una "violazione costituzionale".

Il leader della maggioranza del Senato Mitch McConnell ha dichiarato che il Presidente Donald Trump ha “il 100% dei diritti” a contestare i risultati delle elezioni presidenziali e non ha l'obbligo di accettare proiezioni basate sui conteggi dei voti. McConnell e i leader repubblicani al Congresso non si sono congratulati né hanno riconosciuto i risultati da quando Biden ha assunto la carica di presidente eletto sabato.
 
La Pennsylvania è lo stato che ha dato la vittoria a Joe Biden che, al momento della chiamata della sua vittoria, era avanti di circa 45 mila voti. L'accusa di violazione della Costituzione lascia presagire l'intenzione della campagna di Trump di arrivare in fondo alla questione fino a portare il caso davanti alla Corte Suprema. Nonostante la maggioranza dei giudici costituzionali sia di estrazione conservatrice gli esperti tendono però a ritenere fortemente improbabile la corte possa rovesciare il risultato delle elezioni.

Donald Trump su Twitter contesta il voto in Pennsylvania, lo stato che ha dato la vittoria a Joe Biden. “Ci hanno impedito di osservare il conteggio dei voti. Impensabile e illegale in questo Paese”, scrive il presidente americano uscente che definisce il Nevada, altro stato in cui va avanti lo spoglio, “una fogna piena di voti falsi”: “Si stanno scoprendo cose che quando verranno rivelate saranno assolutamente scioccanti”. Trump parla poi di “grande vittoria” in Georgia, anche se è ancora in corsa il conteggio e Biden risulti in leggero vantaggio.

Chi abbandona la barca ora rischia il posto di lavoro e il suo futuro professionale. Sarebbe l’avvertimento che alti funzionari dell’amministrazione Trump in queste ore vanno ripetendo a tutto il personale del governo federale americano. Lo riporta il sito «Axios» e il «Washington Free Beacon», spiegando come questa direttiva emerge chiaramente da un audio rubato durante una conference call con lo staff dell’Usaid, l’agenzia federale per lo sviluppo internazionale. «Dovete giocare fino al fischio finale che ancora non è arrivato», sarebbe stato il messaggio di uno di vertici dell'agenzia: «Le elezioni sono ancora in corso e il Collegio elettorale non ha ancora votato. Non c’è alcuna transizione in corso». Poi l’avvertimento: «Attenzione, perché Washington alla fine è davvero una piccola città...»: una frase letta dai più come una vera e propria minaccia per coloro che sono già alla ricerca di un nuovo incarico.

Nel frattempo, secondo quanto riporta Axios citando fonti vicine alla Casa Bianca, le prossime teste a cadere nell'amministrazione Trump, dopo il siluramento del segretario alla difesa Mark Esper, saranno quella della direttrice della Cia, Gina Haspel, e quella del direttore dell'Fbi, Cristopher Wray.

"Il brusco licenziamento del segretario alla difesa Esper è una prova inquietante di come il presidente Trump intende usare gli ultimi giorni del suo incarico, seminando caos nella nostra democrazia e nel mondo": afferma intanto la speaker della Camera Nancy Pelosi, sottolineando come "in questo momento sia un imperativo assoluto una transizione presidenziale caratterizzata da continuità e stabilità".

Vladimir Putin non telefona a Joe Biden. Non gli scrive, non gli manda nemmeno un telegramma. «È prematuro, dobbiamo aspettare il risultato ufficiale dello spoglio», si giustifica il portavoce del Cremlino Dmitriy Peskov, e a chi gli ricorda che nel novembre 2016 il suo principale non si fece scrupoli burocratici, congratulandosi subito con Donald Trump, ricorda che la volta precedente sulle elezioni americane non gravava la prospettiva del riconteggio. Preferisce non ricordare che alla Duma quattro anni fa avevano stappato lo champagne, e che Trump ha trascorso i quattro anni successivi a cercare di lavarsi di dosso l’etichetta di “presidente eletto dai russi”.

Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, anche oggi ha evitato di rilasciare dichiarazioni sul risultato delle elezioni negli Usa. Ad un gruppo di sostenitori che lo attendevano all'esterno del Palacio da Alvorada, sua residenza ufficiale a Brasilia, il capo dello Stato ha accennato appena alle elezioni amministrative che domenica prossima riguarderanno 5.700 comuni del Brasile, promettendo interventi giornalieri sui social per sostenere i suoi candidati a sindaco. Intanto, il vicepresidente della Repubblica, Hamilton Mourao, ha dichiarato che Bolsonaro “sta aspettando la fine di questo pasticcio dei voti falsi”, dopo la denuncia di frode avanzata da Donald Trump. “È ovvio che il presidente (Bolsonaro) farà, al momento opportuno, le congratulazioni del Brasile a chi è stato eletto”, ha concluso Mourao parlando con i giornalisti

Silenzio della Turchia sulla vittoria di Joe Biden nelle elezioni Usa. Il presidente Recep Tayyip Erdogan, che nel frattempo è intervenuto più volte pubblicamente, non si è ancora congratulato con il presidente eletto dagli americani. Il commento di più alto livello resta al momento quello del suo vice Fuat Oktay che in un'intervista tv si è limitato a dire che la politica estera di Ankara non cambierà, a prescindere dall'inquilino della Casa Bianca

L'Unione europea, che vede nel cambio della guardia a Washington una speranza di rilancio delle relazioni transatlantiche, è compatta. "Mi congratulo vivamente con Joe Biden e Kamala Harris per la loro vittoria alle elezioni presidenziali statunitensi. L'Ue e gli Stati Uniti sono amici e alleati, i nostri cittadini condividono i legami più profondi. Non vedo l'ora di lavorare con il presidente eletto Biden", twitta tra i primi la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

"L'Ue è pronta a impegnarsi per un forte partenariato transatlantico. Covid-19, multilateralismo, cambiamento climatico e commercio internazionale sono alcune delle sfide che l'Europa vuole affrontare insieme", le fa eco il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. "Auguri a Joe Biden, nuovo Presidente degli Stati Uniti. Abbiamo valori comuni, un attaccamento forte alla democrazia e alla libertà. Rilanciando le relazioni tra Europa e StatiUniti potremo progettare e costruire un mondo migliore. Sara' bello lavorare insieme". Lo scrive sui social il Presidente dell'Europarlamento David Sassoli. Tra i primi a congratularsi, la cancelliera tedesca Angela Merkel: "Mi rallegro della futura collaborazione con il presidente Biden. La nostra amicizia transatlantica è insostituibile se vogliamo superare le grandi sfide di questo tempo. Non vedo l'ora di lavorare insieme in futuro". Un concetto espresso in maniera simile da diversi leader mondiali, come il presidente francese, Emmanuel Macron: "Congratulazioni a Joe Biden e Kamala Harris.

Abbiamo molto da fare per affrontare le sfide di oggi. Agiamo insieme". Felicitazioni alle quali si unisce anche il premier spagnolo, Pedro Sanchez: "Vi auguriamo buona fortuna e tutto il meglio. Non vediamo l'ora di collaborare con voi per affrontare le sfide che ci attendono". Da oltremanica, arrivano gli auguri dello storico alleato degli Stati Uniti: "Congratulazioni a Joe Biden per la sua elezione a presidente degli Stati Uniti e a Kamala Harris per la sua storica conquista. Gli Usa sono il nostro più importante alleato e attendo di lavorare a stretto contatto insieme sulle nostre priorità condivise, dal cambiamento climatico, al commercio, alla sicurezza", sono le parole del primo ministro britannico, Boris Johnson.

Benjamin Netanyahu ha aspettato un po’ più di altri leader europei, ma questa mattina si è congratulato con Biden e Kamala Harris: “Conosco Biden da quasi quarant’anni ed è un grande amico d’Israele. Sono certo che continueremo a lavorare insieme con entrambi per rafforzare l’alleanza speciale tra Israele e gli Stati Uniti”. Due tweet per due presidenti: parallelamente, Netanyahu ha rilasciato un altro cinguettio in cui ringrazia Trump per “la grande amicizia dimostrata allo Stato d’Israele e a me personalmente”. Menzionando alcuni degli omaggi dell'amministrazione Trump: dal trasferimento dell’ambasciata Usa a Gerusalemme, al riconoscimento della sovranità israeliana sulle Alture del Golan, dalla ferma posizione contro il nucleare iraniano, agli storici Accordi di Abramo che in due mesi hanno portato Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Sudan ad allacciare relazioni diplomatiche con lo Stato ebraico.
 
La valutazione in Israele è che Biden non cederà alla frangia più radicale del Partito democratico per quanto riguarda la questione israelo-palestinese (quella che è riuscita a fare spostare solo di pochi punti il voto degli ebrei americani, tradizionalmente democratico, verso il Grand Old Party); anzi, la convinzione – anche tra i palestinesi - è che l’arena mediorientale non sarà predominante nell’agenda del nuovo presidente, concentrato sulle sfide interne.

Il presidente Sergio Mattarella si è congratulato con il presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden. “Desidero esprimerLe, a nome della Repubblica italiana e mio personale, i più calorosi rallegramenti per la Sua elezione alla Presidenza degli Stati Uniti d’America. Il popolo americano ha affidato a Lei, a seguito di un confronto che ha visto una straordinaria partecipazione, il mandato di guidare gli Stati Uniti in un momento drammaticamente complesso per l’intero pianeta. 

La comunità internazionale ha bisogno del contributo statunitense, a lungo protagonista nel costruire le regole del multilateralismo, per affrontare una crisi senza precedenti che sta mettendo a repentaglio la salute, la vita e l’avvenire di milioni di persone”. Questo il un messaggio dal Quirinale al nuovo presidente statunitense.


Con un tweet in inglese Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, ha fatto le “congratulazioni al popolo e alle istituzioni americane per un’eccezionale affluenza di vitalità democratica


 

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI