Quattro le magnifiche località”: Canino, Marta, Capodimonte, Vetralla e il capoluogo Viterbo, unite da un comune intento: attrarre i flussi turistici. Nei giorni scorsi si sono presentate nella loro migliore veste per un evento promozionale al fine di illustrare alla stampa e agli operatori turistici i progetti che sono risultati vincenti del bando della Regione Lazio sulle “Reti d'Impresa su Strada.
Si è conclusa in tal modo con successo l'evento VisiTuscia nella provincia di Viterbo a cui hanno preso parte ben 280 imprese del territorio organizzatesi nelle quattro Reti con la finalità di accrescere la capacità innovativa e produttiva con minori costi grazie alle economie di scala e all’aggregazione fra imprese, cosa questa che consente di commercializzare e promuovere i prodotti turistici con un marketing innovativo, mirato sia verso il pubblico che verso i turisti privati. Questo l’obiettivo della decima edizione di VisiTuscia, promossa dal CAT - Centro Assistenza Tecnica Sviluppo Imprese di Viterbo, presieduto da Vincenzo Peparello, in partenariato con la Provincia di Viterbo e la Camera di Commercio viterbese e con il patrocinio dell’l'Enit-Agenzia, della Regione Lazio e dell’Ente Bilaterale del Turismo del Lazio. Uno dei pacchetti turistici prevede il giro del lago di Bolsena in Kayak proposto da inkayakbolsena. Tre giorni alla scoperta dei luoghi più reconditi del lago e delle sue splendide isole, con soste presso alcuni camping del litorale, per poter vivere un’esperienza indimenticabile e ammirare da vicino numerose specie di uccelli acquatici.
Canino
Le origini della storia di Canino sono collegate a quella della vicina città etrusca di Vulci. Il borgo sorse inizialmente come piccolo villaggio agricolo, detto pagus, prendendo il nome di una delle più importanti e nobili famiglie della città di Vulci, la “gens Caninia”. Rivestì un’importanza crescente quando le invasioni romane e saracene e le dure condizioni di vita, spinsero la popolazione di Vulci verso altri centri tra cui quello dell’originario villaggio agricolo di Canino, che andò espandendosi progressivamente. La principale risorsa è il famoso olio extravergine di oliva Canino DOP che è ottenuto dai frutti della specie Olea europea L., ovvero Leccino, Pendolino, Maurino e Frantoio, presenti negli oliveti in misura non inferiore al 95%. La Strada dell’Olio è un itinerario enogastronomico realizzato per l’accoglienza turistica in una zona storicamente vocata all’olivicoltura di qualità, ma anche di grande interesse culturale, storico ed archeologico. L’olio DOP è stato riconosciuto dal 2006 ed è considerato fra i migliori prodotti italiani.
Marta
La cittadina di Marta è situata a 314 metri sul livello del mare, nel punto di uscita del fiume Marta, unico emissario del Lago di Bolsena. La pescosità delle acque e la fertilità del territorio attrassero i primi abitanti neolitici e le popolazione Etrusche. Conquistata dai Romani sopravvisse alle scorrerie di Longobardi e Saraceni e nel XIV secolo passò sotto il controllo dello Stato della Chiesa fino all’Unità d’Italia. Marta in questi ultimi anni è diventato un centro di smistamento ittico per tutto il Lazio che, in uno alle notevoli potenzialità di sviluppo nel settore turistico, ha spinto l’amministrazione a dare risposte concrete con interventi mirati e di grande impatto, come il nuovo porto e il centro visite turistiche. Marta vanta il primato del maggior numero di addetti alla pesca e alla commercializzazione del pesce di lago. Oltre venti famiglie vivono di pesca utilizzando le tipiche barche. La città conserva intatta la memoria del suo passato e una vacanza a contatto con la sua gente ospitale e genuina regala esperienze indimenticabili. La natura e il clima sono un invito irresistibile per chi ama le escursioni a piedi, a cavallo o in bicicletta. Il lago di Bolsena viene definito “il lago da bere” in quanto fino agli anni ’50 le acque erano considerate potabili e anche oggi è il lago più pulito d’Italia ed è interamente balneabile. I visitatori attraversano con ammirazione i vecchi vicoli, le scalinate che portano al Castello e alla Torre dell’Orologio. Una così lunga tradizione ittica ha consentito lo svilupparsi di una gastronomia tipica della zona, a cominciare dall’anguilla (celebrata da Dante e da Pellegrino Artusi). Il luccio, la tinca, il coregone, il lattarino e il persico sono i pesci più conosciuti. L'intento del Comune è sempre più quello di abbinare il patrimonio culturale e ambientale alle risorse enogastronomiche. In questo territorio si produce il vino Cannaiola, il primo a ritrovare il procedimento antico è stato Antonio Castelli che lo utilizza ancora oggi per tutte le annate, producendo con passione un vino, destinato all’oblio, la cui identità e storia meglio rappresentano questa fortunata terra.
Capodimonte
Capodimonte, situata sul pittoresco promontorio che si protende verso il lago, è un incantevole centro turistico del lago di Bolsena. Sorge su di una piccola penisola pittoresca della riva sud del lago. La cinquecentesca imponente “Rocca” Farnese, a pianta ottagonale, è il suo monumento più importante. Fa parte del comune anche la stupenda isola Bisentina, che rappresenta un’interessante escursione, essendo collegata al paese da un efficiente servizio di motoscafi, muniti di guida turistica. Ha un attrezzato porto per barche a vela e a motore che, assieme all’accogliente spiaggia e al territorio ricco di storia, è motivo d’attrazione per un intenso turismo estivo. Capodimonte è considerata la gemma del Lago di Bolsena e il Sindaco Mario Fanelli è non solo il primo cittadino, ma anche il primo amante di questa terra:
“Abbiamo fatto di tutto per valorizzare il turismo e in questi anni ci siamo riusciti. Abbiamo realizzato un porto turistico per 400 posti barca e un campeggio per 1000 persone sul lungo lago dove vi sono platani secolari. Abbiamo incrementato anche l'agricoltura che è un settore trainante per Capodimonte, con la pastorizia e la coltivazione di tipicità del luogo, come i cereali, la vite e le olive che sono proprio della nostra zona collinare tufacea.”
Viterbo
Per l'economia locale il turismo è fondamentale per lo sviluppo della città capoluogo della provincia. Sono ben 116 le aziende, all'inizio erano 117, che si sono unite nella Rete d'Imprese per promuovere il territorio in un progetto condiviso da portare avanti insieme. Questa progettualità ha consentito di creare tutta una serie di attività in chiave innovativa nel senso più tecnologico e di realizzare una serie di prodotti molto evoluti che sono forse uno dei canali più adeguati per incentivare un numero di turisti e di visitatori, potenziali clienti finali. Sicuramente la gestione di tali iniziative richiede un impegno molto complesso. La filiera, insieme all'altra rete che raggruppa le aziende del centro storico, intendono portare avanti un discorso turistico globale. La città di Viterbo in tal modo sarà più bella è più fruibile per tutti. In particolare il progetto di filiera turistica Enjoy Viterbo, rappresenta imprese ed imprenditori che risiedono con la propria attività nel centro storico e nel resto del territorio con una specializzazione nel turismo e nel commercio e - più in generale - in una termalità diffusa. Il Comune di Viterbo, tramite la rete, porterà avanti tutta una serie di iniziative previste nelle varie macro-aree indicate nel progetto finanziato dalla Regione Lazio, quali ad esempio: comunicazione; marketing di rete; animazione territoriale; iniziative promozionali e valorizzazione delle eccellenze; azioni di web marketing con 12 campagne promozionali e spot televisivi; workshop per buyer italiani e stranieri; predisposizione di servizi di collegamento e miglioramento di trasporti per le attività della rete, sia all’interno del centro storico che nell’intero territorio; servizi di accoglienza durante gli eventi programmati; realizzazione e distribuzione di stampati e pacchetti turistici da divulgare attraverso operatori professionali del settore e la stampa. La rete si è avvalsa della consulenza e progettualità del CAT- Centro assistenza tecnica sviluppo imprese della Confesercenti Viterbo. Un settore trainante per il turismo è quello termale, che si sviluppa in un vasto territorio dove sono presenti sia le zone gratuite con le piscine naturali di Bagnaccio, Piscine Carletti e Bullicame, per gli amanti del contatto diretto con la natura che non pretendono particolari servizi . Negli stabilimenti spesso si possono fruire di ottime offerte. I centri termali con annesso hotel sono strutture alberghiere a volte di elevata qualità. Pur non disponendo di una sorgente o di acqua termale propria, propongono pacchetti soggiorno e terme in convenzione con i centri termali, che possono essere particolarmente interessanti e a prezzi ottimi. Un’esperienza da non perdere è quella di fare il bagno di notte sotto le stelle. L’area termale di Viterbo è una delle più generose d’Italia sotto il profilo dell’estensione e della portata d’acqua.