Le parole del vescovo di Acireale e presidente della CESi hanno acceso di speranza la comunità in un tempo segnato da guerre e crisi economiche.
"In questo periodo di incertezze globali, segnato da conflitti e difficoltà economiche, la Pasqua giunge come un faro di speranza per tutti noi", così esordisce mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della CESi, nel messaggio che ha consegnato ai fedeli per la Pasqua.
"In mezzo alle sofferenze, la Pasqua ci ricorda che Gesù ha attraversato le stesse prove umane che oggi noi affrontiamo. Egli ci ha aperto la strada verso una vita eterna, trasformando le nostre ferite in segni di speranza. Le sue piaghe sono diventate la nostra guarigione", ha sottolineato Mons. Raspanti.
L'augurio di Pasqua del vescovo invita tutti ad accogliere le difficoltà quotidiane con fiducia, sapendo che la luce di Cristo risorto non conosce tenebre. "Nonostante le sfide che ci circondano, la risurrezione di Cristo ci assicura che non c'è morte né menzogna che possa oscurare la verità della sua luce eterna", ha aggiunto.
Questo messaggio di speranza risuona particolarmente in un periodo in cui domina l'incertezza economica e sociale. La Pasqua non è solo un momento celebrativo, ma un invito a guardare oltre le difficoltà attuali, abbracciando la promessa di una vita piena di speranza e di eternità.
Mons. Raspanti conclude il suo messaggio con un invito universale: "Questa Pasqua ci porti consolazione e rinnovamento interiore, e ci ricorda che nella risurrezione di Cristo troviamo la forza di superare ogni ostacolo e di abbracciare con fiducia il progetto che Dio ha preparato per ciascuno di noi".
Il secondo congresso regionale A.I.Stom Sicilia premia il professore Giorgio Giannone. Giannone, già direttore dell'unità operativa complessa di chirurgia oncologica Garibaldi Nesima e capo dipartimento di oncologia e oggi responsabile dell’Istituto oncologico del Mediterraneo di Viagrande, è stato il protagonista della fase finale del convegno organizzato dall’Associazione Italiana Stomizzati che si è svolto a Viagrande dal 10 al 12 aprile. Il premio alla carriera è stato consegnato dal presidente di A.I.Stom Sicilia, Raimondo Arena. Al congresso sul tema “Percorsi integrati per la promozione della salute nel paziente oncologico” hanno partecipato numerosi esponenti della sanità siciliana e – tra gli altri – il direttore generale dell’azienda sanitaria di Enna, Mario Zappia. Più di 500 i convegnisti e – fra questi - infermieri e allievi delle facoltà di Scienze infermieristiche. Il congresso ha lanciato alcune proposte possibili per alzare l’asticella o offrire assistenza adeguata ai pazienti, eliminando le lungaggini, i meccanismi di una burocrazia eccessiva, le liste di attesa. Si è puntato lo sguardo sulle criticità del sistema sanitario regionale e sulle conseguenti difficoltà dei pazienti dopo un intervento chirurgico oncologico. Il passaggio dall’assistenza ospedaliera all’assistenza territoriale prevede una serie di step che includono il medico di famiglia, gli uffici assistenziali delle Asp e le aziende convenzionate che gestiscono i servizi ADI (Assistenza Domiciliare Integrata”). “Quando un paziente viene dimesso esso viene preso in carico dal medico di famiglia che attiva i servizi necessari – spiega il presidente di Aistom Sicilia Raimondo Arena – nei primi giorni, dunque, il paziente rimane privo di cure assistenziali specifiche. Noi rappresentiamo i pazienti stomizzati, coloro cioè che dopo un intervento chirurgico importante, sono sottoposti a delle stomie. Noi proponiamo alle Asp di utilizzare la nostra piattaforma, che possiamo mettere a disposizione, per far si che le comunicazioni riguardanti il paziente vengano richieste direttamente dall’ospedale all’azienda sanitaria, accorciando la trafila burocratica e informando al contempo il medico di famiglia”. Nei tre giorni del convegno si sono succeduti numerosi esponenti della sanità siciliana. Si è messo l’accento su altre criticità: la mancanza di medici e di infermieri specializzati è il dramma più difficile da affrontare. Due oncologi di chiara fama, Roberto Bordonaro e Stefano Cordio e il chirurgo Danilo Centonze hanno illustrato ai convegnisti le nuove terapie chemioterapiche per il trattamento del tumore del colon e del retto, con l’utilizzo di farmaci anticorpali e le nuove tecniche chirurgiche. La ricerca ha portato verso nuove tecniche riguardanti il cosiddetto “nuovo biologico”, i farmaci immunoterapici specifici per ciascun tipo di cancro e ciascun paziente. Sui modelli organizzativi si sono soffermati Pasquale Iozzo, presidente di “professione Salute” e un gruppo di sanitari emiliani, Angela Peghetti, Stefano Durante e Carolina Zanetti. I tre hanno affrontato il tema dell’appropriatezza delle cure e dell’assistenza, con uno step riguardanti le cure pediatriche, di cui si è occupata Carolina Zanetti nel modello organizzativo dell’Emilia Romagna. Zanetti si è occupato in particolare dell’assistenza nell’oncologia pediatrica Il convegno ha offerto anche quattro corsi specialistici: lo Stomacare (riguardante la gestione delle stomie), curato da Salvatore Passafiume, il Wound care (le lesioni complicate) coordinato da Sebastiano Grasso, la podologia (la cura del cosiddetto “piede oncologico”, effetto collaterale delle cure chemioterapiche), coordinato da Rosario Toscano. Antonio Basile si è occupato delle ustioni (In particolare le cosiddette ustioni attiniche, effetto collaterale delle cure radioterapiche). Natalia Amodei, Debora Bennardo e Oriana Licciardello hanno inoltre coordinato un incontro con i pazienti stomizzati e i loro caregiver. A conclusione del convegno, un evento collaterale ha permesso di presentare la prossima edizione di “Aureum School”, un evento ideato e curato dall’associazione “Belle e Buone Arti” che propone una piattaforma di riflessione comune tra studenti e mondo della sanità. L’evento sul tema “Dieta mediterranea come prevenzione dei tumori” ha visto la presenza di un gruppo di studenti che hanno dialogato con Oriana Licciardello, biologa nutrizionista dell’azienda ospedaliera Policlinico San Marco e Pietro Conti, direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia generale dell’ospedale Guzzardi di Vittoria. A conclusione, si è svolta la breve cerimonia di premiazione di Aistom Sicilia e Aureum School. Il dottore Salvatore Ragazzi ha premiato Pietro Conti; Antonino Gulino, segretario di Aistom Sicilia ha consegnato il premio a Oriana Licciardello.
La prestigiosa location del 39° piano del Palazzo della Regione Lombardia ha ospitato, da ieri lunedì 7 a domenica 13 aprile, la rassegna espositiva di ceramiche d’arte realizzate da una qualificata rappresentanza di maestri ceramisti – più di 20 – delle sei città della ceramica siciliane - Caltagirone, Santo Stefano di Camastra, Burgio, Sciacca, Collesano e Monreale, che arricchiscono, con le loro opere, il già nutrito calendario di eventi del Fuorisalone della 63esima edizione del Salone del Mobile di Milano, la più importante rassegna di settore a livello mondiale. La ceramica come creazione artistica diventa pure un complemento naturale e sinergico delle innovazioni in legno che ogni anno la blasonata rassegna meneghina propone. L’iniziativa è il frutto della collaborazione fra l’assessora regionale lombarda al Turismo Barbara Mazzali e la sua omologa siciliana Elvira Amata (la Regione siciliana si è occupata pure del progetto di allestimento e della scelta delle opere da esporre).
A rappresentare Caltagirone alla significativa kermesse è l’assessore alla Cultura Claudio Lo Monaco, che è pure vicepresidente dell’Associazione italiana città della ceramica (Aicc) con delega alle isole. “La ceramica siciliana – sottolinea l’assessore Lo Monaco insieme al sindaco di Santo Stefano di Camastra Francesco Re, componente del Consiglio nazionale ceramico – racconta la presenza dell’uomo nella nostra isola, luogo di incontro e di contaminazione fra diverse culture. Racconta, in un’epoca di guerre e conflitti, dialogo e sperimentazione”.
Secondo Lo Monaco “la presenza al Fuorisalone di Milano rappresenta non solo il meritato riconoscimento alla straordinaria maestria dei ceramisti siciliani, ma anche un grande strumento di promozione del territorio. Le sei città della ceramica portano al Salone del Mobile un’eccezionale offerta di turismo esperienziale, da far vivere fra tanta bellezza e a stretto contatto con l’attività dei nostri artigiani”.
“Sale e Sudore è l’ultima fatica letteraria di una scrittrice che non ha bisogno di presentazioni per la sua capacità di raccontare storie profonde e coinvolgenti. Brigida Morsellino non è solo un'autrice talentuosa ma anche un'amica preziosa. Con “Sale e Sudore” Brigida ci porta con sé in un viaggio di dieci racconti; storie di fatiche e di destini incrociati dove vengono evocate immagini intense di anime in cerca di riscatto e di donne che sfidano i limiti imposti della società”. Queste le parole del presidente della Pro Loco di San Gregorio di Catania Nerino Cutuli che ha introdotto la presentazione del libro “Sale e Sudore”, scritto dalla Dott.ssa Brigida Morsellino, presso l’Auditorium “Carlo Alberto Dalla Chiesa” a San Gregorio in provincia di Catania. Un appuntamento a cui ha preso parte Il Sindaco di San Gregorio Seby Sgroi, l’assessore alla Cultura e vice sindaco Giusi Lo Bianco. Al piano la musicista Guendalina Consoli. Presente tra il folto pubblico Graziella Ferro e l’artista Davide Toscano. “Scrivere – sottolinea l’autrice Morsellino - rappresenta un momento catartico in cui riesci ad esprimerti senza condizionamenti, freni inibitori o limiti. Quando poi decidi di pubblicare la tua opera vuoi metterti a nudo, davanti agli occhi della gente, perchè chiunque potrà leggerlo e comprenderlo secondo il proprio cuore. Una condivisione emotiva che mi dà molta forza perché è come se mi arrivasse un'onda di grande umanità”. Dieci storie che creano comunità e dimostrano che il mare, come la vita, sia sempre imprevedibile – talvolta crudele – ma sempre straordinario. Parte del ricavato della vendita dei libri è stato devoluto al Centro Giovanile Luca Cutuli.
Domenica 6 aprile nella chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Ammalati di Acireale è stata celebrata la Santa Messa in memoria di San Giovanni Paolo II, a distanza di venti anni dalla sua morte. La celebrazione eucaristica è stata presieduta da Mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e concelebrata da don Arturo Grasso.
La celebrazione è stata animata dall’Orchestra giovanile “Falcone Borsellino” della Fondazione “La Città Invisibile”, diretta dal M° Moises Pirela con la collaborazione del M° Carlos Medrano (musiche e arrangiamenti) e la M° Letizia Cunsolo (direzione coro).
Ha partecipato il Centro Custodia del Creato “Karol Wojtyla”, portando il bastone da montagna usato dal Papa Santo e mettendola a disposizione della venerazione dei fedeli.
La Fondazione “La Città Invisibile”, attiva da 15 anni nella creazione di orchestre, composte da giovani provenienti da quartieri periferici di Catania e Adrano, si impegna nella promozione dell’inclusione sociale e della legalità attraverso la musica.
Tra i suoi progetti di solidarietà, spicca l’iniziativa in Madagascar per la costruzione di aule scolastiche che ha offerto ad oltre 1.700 studenti malgasci l’opportunità di studiare lingue straniere, matematica e fisica, contribuendo così a migliorare le loro condizioni di vita
“Abbiamo reso omaggio alla straordinaria testimonianza di fede, coraggio e amore di San Giovanni Paolo II. - Così ha esordito il vescovo Antonino Raspanti - “Il suo pontificato ha segnato profondamente la storia della Chiesa e del mondo”.
Indelebile nella memoria di tutti è rimasto l’accorato grido ad Agrigento del Papa polacco nel 1993: “Lo dico ai responsabili: convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio!”. Un appello forte e profetico contro ogni forma di violenza e sopruso, un monito ancora oggi attuale che ci invita a costruire una società fondata sulla verità e sul bene comune, seguendo la Legge di Dio.
Così ha continuato il vescovo Raspanti: “La Legge di Dio è certamente giusta, poiché ci rende pienamente responsabili delle nostre azioni. Tuttavia, essa non ci offre solo un senso di responsabilità, ma ci ricorda anche che la salvezza e la misericordia provengono da Lui. Non possiamo uscire dal buio delle nostre trasgressioni da soli; è solo attraverso di Lui che possiamo trovare la via della speranza che ci conduce verso la luce.”
“In questo giorno speciale – ha proseguito mons. Raspanti – desidero anche esprimere il mio sincero apprezzamento per l’Orchestra Giovanile Falcone Borsellino, che attraverso la musica trasmette valori di crescita e riscatto sociale”.
“Per questi ragazzi – ha dichiarato Alfia Milazzo, presidente della “Città Invisibile” - l’appello lanciato da San Giovanni Paolo II, di non avere paura, di aprire e spalancare le porte a Cristo e di combattere la mafia è una chiamata a volgere il proprio impegno ad attivare una civiltà della vita”.
Ha concluso: “Per questo noi abbiamo creato una scuola di vita e orchestra e oggi, a distanza di vent’anni dalla sua scomparsa, queste sue parole hanno un significato ancora più potente. Costruire la pace e combattere la violenza, sempre con la speranza e la carità”.
E anche in quest’occasione che cade in tempi difficili, in cui le minacce di una guerra in Europa e i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, suscitano ai giovani ansia e sfiducia nel futuro, San Giovanni Paolo II continua a spronare con il messaggio lanciato in occasione della Giornata Mondiale Della Pace, il 1° gennaio 1985: “Quando io guardo a voi, giovani, sento una grande gratitudine e speranza. …Il futuro di pace sta nei vostri cuori”.
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