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Stefania Craxi: "Mio padre, un patriota e statista senza sé e senza ma"

Ad Hammamet, dove si sono svolte le celebrazioni per il 25° anniversario della morte di Bettino Craxi, Stefania Craxi ha ricordato il padre con parole ferme e appassionate. "Craxi è stato un patriota, amava l’Italia e gli italiani. Non si può dire: 'Craxi è stato uno statista sì, ma i processi…'. O Craxi è stato uno statista o è stato un corrotto", ha dichiarato aprendo le cerimonie in omaggio all’ex leader socialista.

Una richiesta di onestà morale

Nel suo discorso, Stefania Craxi ha chiesto al Paese di guardare al passato con maggiore chiarezza e onestà intellettuale. "Dopo 25 anni, si deve avere il coraggio di parlare di Craxi senza sé e senza ma. Non si può celebrarlo come statista e contemporaneamente esaltare Mani Pulite: sarebbe una contraddizione troppo grande e un’ipocrisia che continua a pesare sulla coscienza dell’Italia repubblicana".

Un’eredità riformista moderna

La senatrice ha sottolineato l’importanza dell’eredità politica e culturale lasciata da Bettino Craxi. "Mio padre ha consegnato al Paese un riformismo moderno, adatto ai tempi. Le sue intuizioni sono state raccolte negli anni soprattutto dai governi di centrodestra". Tra queste, ha menzionato il ruolo strategico dell’Italia nel Mediterraneo, l’impegno a ridurre il divario tra Nord e Sud del mondo e l’idea di una sinistra che per la prima volta osava parlare di patria.

"Craxi fu il primo a far esporre la bandiera italiana in tutti gli uffici pubblici, segno tangibile del suo amore per il Paese. Inoltre, condusse una battaglia fondamentale per restituire alla giustizia il suo vero ruolo: essere al servizio del cittadino e non uno strumento di lotta politica. L’uso politico della giustizia ha provocato danni enormi e distorsioni profonde nel nostro Paese".

Il riconoscimento istituzionale

Nel corso della cerimonia, Stefania Craxi ha ringraziato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, per la sua presenza, definendola "un atto di giustizia e verità". Ha ricordato anche altre personalità che negli anni hanno reso omaggio a Craxi ad Hammamet, tra cui Antonio Tajani, Marcello Pera e Pierferdinando Casini. Tuttavia, ha sottolineato una mancanza: "Nessun esponente di rilievo del centrosinistra ha mai calcato la sabbia di Hammamet".

Un leader divisivo, ma centrale nella storia italiana

La figura di Bettino Craxi continua a suscitare dibattito, ma le parole di sua figlia a Hammamet invitano a una riflessione più profonda e onesta sul ruolo di uno degli statisti più influenti e controversi della storia italiana. Un uomo che, nel bene e nel male, ha segnato un’epoca e lasciato un’eredità che continua a far discutere.

La firma apposta 'A nome di tanti italiani' sul registro dei presenti alla commemorazione nel piccolo cimitero all'ombra della Medina di Hammamet e il mazzo di fiori bianchi e rossi sulla lapide con la scritta 'La mia libertà equivale alla mia vita'. E' l'omaggio del presidente del Senato Ignazio La Russa volato in Tunisia per partecipare alle celebrazioni per il venticinquesimo anniversario della morte di Bettino Craxi. Alla cerimonia, accanto ai figli Stefania e Bobo e a simpatizzanti e amici, anche il vicepremier Antonio Tajani.

La presenza di La Russa e Tajani "rimette ordine nelle pagine della storia", commenta Nicola Carnovale, direttore generale della Fondazione Craxi.

Del resto, nelle parole del presidente del Senato e del vicepremier emerge la volontà di porre l'accento su Craxi come "grande figura della storia", per dirla con La Russa. Che osserva anche come "non sarebbe dovuto accadere che dovesse morire qui in esilio". "Craxi - sottolinea Tajani - è stato uno dei grandi protagonisti della storia politica italiana del dopoguerra".

"E' stato uno dei grandi protagonisti della politica estera italiana insieme ad Andreotti e Berlusconi - prosegue Tajani - un uomo che ha avuto sempre il coraggio di difendere le proprie idee, pagando anche con l'esilio le proprie scelte, vittima di un giustizialismo dissennato".

Nella giornata dedicata alla commemorazione di Bettino Craxi, il dibattito politico si accende con una serie di riflessioni. Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia e presidente della commissione Esteri di Palazzo Madama, ha voluto sottolineare un aspetto che ritiene significativo: "In tutti questi anni, molte personalità istituzionali e politiche di spicco sono venute ad Hammamet per rendere omaggio a Craxi, restituendogli l'onore che merita. Tra questi, il presidente del Senato Ignazio La Russa, che era già venuto in visita privata qualche anno fa, Antonio Tajani quando era presidente del Parlamento Europeo, e ancora Marcello Pera e Pierferdinando Casini. Tuttavia, nessun esponente di rilievo del centrosinistra ha mai calpestato la sabbia di Hammamet per un gesto di memoria o riconoscimento".

Michele Simone, vicesegretario del Nuovo Psi, ha accolto positivamente la presenza di La Russa: "Bettino Craxi era, prima di tutto, un riformista autentico, sincero e convinto. Oggi anche il presidente del Senato ha voluto rendergli omaggio, e per questo lo ringraziamo".

L’omaggio al leader socialista sembra quindi assumere un significato duplice: da un lato, come riconoscimento della figura politica di Craxi, dall’altro, come terreno di confronto tra diverse visioni della memoria storica e del panorama politico contemporaneo.

Fonte varie agenzie e ansa

 

 

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