Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Lunedì, 13 Maggio 2024

Le opere di Bach: gli eff…

Mag 02, 2024 Hits:367 Crotone

In città l'ultima tappa d…

Apr 30, 2024 Hits:407 Crotone

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:616 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:1037 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:1038 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:1411 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1677 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1782 Crotone

Concluso il 2° Corso di Formazione per tutti i Volontari Caritas della Diocesi

Lunedì 3 aprile c.a. si è concluso il 2° Corso di Formazione per tutti i Volontari Caritas della Diocesi presso il Museo Diocesano di Catania, una sessione ricca di approfondimenti e spunti che hanno fatto riflettere sulle ragioni e sulle sfide del Servizio di Volontariato. Tanti i partecipanti durante i tre appuntamenti pomeridiani che si sono conclusi con dibattiti  e testimonianze. I relatori hanno condiviso la loro esperienza e la loro professionalità. Don Piero Galvano, Direttore Caritas Catania, ha presieduto il “Corso” iniziando gli incontri sempre con la “Preghiera dei Volontari” ed ha ringraziato tutti, partecipanti e relatori, per la collaborazione nel servire i poveri. La prima relazione è stata tenuta dalla Dott.ssa Carmela Impeduglia, Assistente Sociale,  che ha affrontato il tema  dell' incontro con l'altro "come opportunità di crescita": incontrasi è un' arte -ha detto la Dott.ssa citando in proposito diversi pensatori, sociologi e psicoterapeuti- e questo presuppone sempre un allenamento. L'incontro è un'opportunità di crescita per i soggetti che interagiscono fra loro, perché  nella connessione innesca un processo creativo  che inevitabilmente cambia il modo di percepire se stessi e gli altri. Possono però intervenire sempre molti ostacoli nella relazione se il volontario non mette in campo, lui per primo: la  fiducia (che porta allo svelamento delle personalità che interagiscono), la sintonia (entrare in armonia, in accordo con  sguardi,  parole, atteggiamenti, componenti molto importante della relazione), l'attenzione agli equilibri (perché vicinanza e distanza interpersonale vanno sempre regolate, il che significa rispettarsi, comprendere e valutare le esigenze del momento). La Dott..ssa Impeduglia ha poi concluso la sua relazione con la proiezione del  cortometraggio "Il circo della farfalla" del regista Joshua  Weigel, che ha mostrato, in modo inequivocabile e toccante, come è possibile scorgere il “soffio di Dio” nell'altro quando quest'ultimo appare come tutto il contrario della bellezza. Il secondo giorno del Corso è stato guidato dalla Dott.ssa Paola Fecarotta, Psicologa/Psicoterapeuta- Catania, che ha parlato della "Paura" nell'incontro con l'altro. L'eccessiva diffidenza nei confronti degli altri è molto spesso un retaggio dell'educazione viziata che si è ricevuta dai genitori: Insegnare ai bambini che il mondo è molto più minaccioso che amico, che la diversità degli altri è, prima di tutto un pericolo, è la premessa per creare dei futuri adulti facilmente sospettosi nei confronti del prossimo. E' istintiva la paura nei confronti di chi non si percepisce in modo familiare, che è fuori dai propri schemi abituali, ma c' è una soluzione a questa difficoltà, ha spiegato la dott.ssa Fecarotta: Riuscire a stare davanti alla persona “insopportabilmente”  diversa da me, significa intanto cercare di  conoscerla, di sapere qualcosa di lei, di farla diventare non una categoria (l'extracomunitario, il povero),ma una persona. Relatore del terzo e ultimo incontro  è stato il Sac. Antonino De Maria, Direttore Ist. Superiore di Scienze Religiose S. Luca- Catania, che è intervenuto sui "fondamenti biblici del volontariato": una personale determinazione a esprimersi  con atti di generosità, lo si faccia pure per ottenere la "vita eterna" promessa dall' Evangelo, non può essere il giusto atteggiamento interiore del volontario cristiano. Se al centro della caritativa c'è l'Io -ha detto  Don De Maria: il mio prossimo è colui che si merita la mia sovrabbondante bontà e dunque,  in questo senso,  la generosità è legata all'impeto etico e non a Dio. Amare il prossimo come me stesso significa guardare chiunque mi stia di fronte, fosse pure Caino, con lo stesso amore con cui Dio lo guarda.  E come ama Dio? Le Sacre Scritture ce lo raccontano, l'Evangelo è l'annuncio di questo Amore eternamente e profondamente presente in tutti i giorni degli uomini. Ha concluso Don De Maria: Non possiamo vedere il volto di Dio nel povero se abbiamo una idea sbagliata di Dio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI