Il “percorso catanese” della scuola dell’Anci è stato presentato stamattina a Palazzo degli Elefanti dal sindaco Enzo Bianco, alla presenza del prof. Giuseppe Barone, coordinatore scientifico del progetto per l’Università di Catania, di Pierangelo Spadaro, presidente della Consulta comunale giovanile e di Davide Crimi dell’Ufficio politiche comunitarie.
“ L’Anci – ha detto Bianco- ha scelto di puntare sui giovani Amministratori sotto i 35 anni. Catania, sarà l’unica sede per il sud d’Italia e vi prenderanno parte anche giovani di altre parti del Paese”.
Il progetto nazionale prevede percorsi formativi in otto diverse città italiane, e in particolare vi partecipano i comuni di Torino, Ascoli Piceno, Lecce, Monza, Perugia, Cuneo e Pisa.
I temi saranno differenti per ciascun territorio, si spazia dai temi economico- finanziari alla cultura, alle smart cities alle politiche europee.
Il percorso di Catania è dedicato agli "Strumenti per l’innovazione urbana: Comunicazione e percorsi per la città metropolitana”.
”E’ di vitale importanza avere amministratori preparati, – ha detto Spadaro- chi si affaccia alla politica è essenziale abbia una formazione accurata”. Tutti gli otto progetti di formazione vengono svolti in partenariato con le Università e con altri enti di formazione qualificati. A Catania partner formatore sarà l’Università di Catania. “ Sottolineo – ha detto Barone – la sinergia tra i Comuni e le Università, un legame per dar vita a quella “società della conoscenza “ sostenuta fortemente dall’Europa. Una sfida per far crescere una classe dirigente giovane, ma ben preparata, colta, che insieme alla conoscenza di scienze dell’amministrazione realizzi un risultato efficace”.
I 35 giovani amministratori hanno partecipato ad un avviso pubblico lanciato dal Comune di Catania. Svariate sono state le adesioni anche da fuori Sicilia e soprattutto dalla zona delle Valli dell’Unesco. (Etna e val di Noto). “ C redo molto – ha detto Bianco- in questa occasione di formazione d'eccellenza, sapientemente costruita dal Dipartimento della Gioventù e dall'ANCI. Chi ha un ruolo istituzionale ed è giovane, deve modernizzare, innovare e guidare il cambiamento. Insomma deve avere un ruolo guida nella trasformazione della società“.