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Il rapporto fra i giovani e tecnologia in scena al Centro Zo di Catania

Presentato al Centro di culture contemporanee Zo di Catania “C’è Nessuno”, prodotto dalla Mandara Ke Teatro con il contributo della S.I.A.E. all’interno del bando “Per chi crea”.

Lo spettacolo ha suscitato un interesse tra i giovani ma soprattutto tra gli adulti che hanno potuto vedere in quale mondo agiscono e vivono i loro ragazzi. Una realtà che spesso sfugge alla comprensione di genitori ed insegnanti e che ultimamente è venuta alla ribalta anche per il costretto isolamento determinato dalla pandemia.

Quello che ne risulta è uno spettacolo, che grazie alle tecnologie impiegate, riesce a dare una visione esauriente e concreta di questo rapporto, che spesso si traduce in patologia, in cui sono immersi soprattutto i giovani dai 14 anni in su, ma che si sta diffondendo, in altre forme, negli adulti.

Il regista Gioacchino Cappelli, che è anche uno dei protagonisti in scena insieme a Salvatore Tornitore e Sebastiano Sicurezza,  partendo dalla sua esperienza che lo ha visto coinvolto in prima persona la condizione di isolamento e chiusura, riesce in questa performance a mostrare le sue ferite, i dolori e le gioie della rete, le sensazioni in cui sono immersi chi si chiude giornate intere nella propria stanza a giocare senza interruzione a video game, o si connettersi in chat e stravolge il fluire del tempo in espressioni drammatiche che spesso confinano nell’ironia.

Tutti gli attori riescono ad assolvere con maestria il loro ruolo, dando un quadro esaustivo della realtà che ognuno vive. Gioacchino con l’esuberanza, Sebastiano Sicurezza con tutte le contraddizioni e la fragilità, Salvatore Tornitore nel ruolo di TURI HD che rappresenta l’aspetto di chi ha trasformato questo mezzo in una fonte di tornaconto personale.

Gli adulti che hanno partecipato alla serata tornano a casa con un’altra visione, sicuramente più calzante, del mondo emotivo e reale che attraversano i figli.

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