Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Martedì, 18 Febbraio 2025

Il Gruppo Marrelli inaugu…

Feb 17, 2025 Hits:153 Crotone

CAI SERVICE di Crotone in…

Feb 03, 2025 Hits:729 Crotone

Isola Capo Rizzuto - Il S…

Gen 28, 2025 Hits:930 Crotone

Lux Santa di Matteo Russo

Gen 23, 2025 Hits:1148 Crotone

Al via l’organizzazione p…

Gen 17, 2025 Hits:1299 Crotone

Reggio Calabria celebra i…

Gen 13, 2025 Hits:1326 Crotone

Rinascerò, Tributo a Milv…

Nov 06, 2024 Hits:2497 Crotone

Il Sindaco di Santa Sever…

Nov 04, 2024 Hits:2414 Crotone

Chiesa e Convento di San Bonaventura fra i “Luoghi del cuore” finanziati dal Fai

Ci sono la Chiesa e il Convento di San Bonaventura a Caltagirone – al secondo posto nell’Isola e al ventunesimo della classifica nazionale del censimento 2018 con 17.558 voti - fra i quattro “luoghi del cuore” finanziati in Sicilia dal Fondo ambientale italiano (Fai), in collaborazione con Intesa San Paolo. Ad essi, un complesso monumentale fondato all’inizio del Seicento e ricostruito dopo il terremoto del 1693, sarà destinato un contributo di 25mila euro (richiesto dalla parrocchia di San Giacomo, a cui fa capo il bene), con il quale saranno restaurati gli intonaci dipinti nella Cappella di San Francesco e realizzati altri interventi accessori.

Sono stati, quindi, premiati gli sforzi del comitato “Caltagirone per San Bonaventura”, nato dalle realtà associazionistiche locali con l’intento di portare all’attenzione delle istituzioni l’urgente necessità di tutela di un luogo così importante.

Rispetto all’austerità del prospetto, l’interno della Chiesa risulta fortemente decorato con affreschi, maioliche e manufatti lignei, i cui elementi di spicco risultano essere una Madonna del Gagini, la pala d’altare di Vincenzo Ruggeri e un Crocifisso ligneo, opera di fra Umile da Petralia.

Il Convento, che mostra al suo interno un chiostro e alcuni affreschi di Pietro Paolo Vasta, fu trasformato in carcere nel 1890 e definitivamente chiuso alla fine del XX secolo, risultando oggi in un forte stato di degrado. Le cripte furono chiuse nel 1843, beneficiarono di un restauro nel 1990, ma non vennero mai aperte al pubblico.

“Siamo molto soddisfatti – dichiara il sindaco Gino Ioppolo - per il raggiungimento di un significativo risultato, che si deve all’impegno del Fai calatino (responsabile Aline Lo Giudice) e delle associazioni che hanno creduto sin dall’inizio nella possibilità di centrare l’obiettivo e si sono adoperate in questa direzione.  Si compie un primo, significativo passo che lascia ben sperare per il futuro di un complesso di grande rilevanza storica e artistica, oltre che identitaria”.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI