La Giunta comunale di Gravina di Catania, retta dal sindaco Domenico Rapisarda, ha approvato il codice di comportamento integrativo dei propri dipendenti. “Si tratta – precisa il primo cittadino gravinese – di uno strumento che ha notevole rilievo nell’ambito del complesso delle iniziative per la prevenzione della corruzione e che non si limita a riproporre i principi dettati dal codice nazionale di comportamento ma tiene conto degli stessi rispetto alle esigenze dell’Ente. Tengo a chiarire – prosegue il sindaco Rapisarda - che il documento viene adottato per la prima volta nella nostra realtà amministrativa e che, di conseguenza, ha natura sperimentale con la possibilità quindi di essere eventualmente modificato o integrato alla luce dell’esperienza che scaturirà dalla sua concreta attuazione. Ringrazio tutti i funzionari comunali che hanno collaborato alla stesura del codice, in primis la responsabile della prevenzione della corruzione, e segretario generale di Gravina di Catania, Stefania Finocchiaro”. Tra le norme contenute nel codice il divieto per i dipendenti di “chiedere, sollecitare, accettare, per sé o per altri, regali o altre utilità”, l’obbligo “di comunicare al responsabile del Servizio di appartenenza la propria adesione ad associazioni od organizzazioni che svolgono attività nello stesso settore di competenza” ma anche di adempiere a molte altre norme in materia di trasparenza e tracciabilità, prevenzione della corruzione, comportamento nei rapporti privati, in servizio e nei rapporti con il pubblico, oltre a disposizioni particolari per i dirigenti. Come si ricorderà il Comune gravinese è stato tra gli enti della provincia etnea che hanno adempiuto per tempo all’obbligo di adottare un piano per la prevenzione della corruzione.