La Corte di Strasburgo ha respinto anche la seconda, nuova richiesta presentata dall'avvocato Ana Palacio in nome di alcuni parlamentari Fi e di cittadini italiani per far sospendere immediatamente le pene accessorie che impediscono a Silvio Berlusconi di candidarsi alle europee. Lo ha appreso l'Ansa dalla stessa Corte.
La richiesta avanzata da Palacio, precisa la Corte europea dei diritti umani, è stata esaminata da un giudice, come sollecitato dai ricorrenti dopo che la prima istanza era stata valutata e bocciata da un cancelliere della stessa Corte. Ma anche stavolta il ricorso è stato respinto perchè è stato considerato fuori dal campo di applicazione della cosiddetta regola 39. In base a questa disposizione la Corte può imporre a uno Stato membro del Consiglio d'Europa di prendere misure immediate per rimediare o evitare una violazione di alcuni diritti sanciti dalla Convenzione europea dei diritti umani. Fonti della Corte hanno spiegato che l'applicazione della regola 39 è però riservata a casi in cui è a rischio la vita o l'incolumità fisica del ricorrente.
Oggi, intanto, tornerà a tenere una conferenza stampa dopo quasi cinque mesi. Nella sede del partito a piazza San Lorenzo in Lucina, infatti, presenterà le liste dei candidati alle elezioni europee. E lancerà la sua campagna euroscettica, proprio nel giorno successivo alla seconda bocciatura del ricorso alla Corte di Strasburgo presentato da Ana Palacio per sospendere le pene accessorie che gli impediscono di candidarsi all'Europarlamento. Berlusconi punterà tutto sul fatto che le critiche che oggi vengono mosse all'Unione europea sono le stesse che ripete da anni. «Critiche – ripete a diversi interlocutori – che hanno portato l'Ue e la Germania a chiedere e ottenere la mia testa quando ero a Palazzo Chigi. Chi meglio di me può portare avanti questa battaglia ?».
Ma cm un Berlusconi che è deciso ad essere protagonista della campagna elettorale perché, ripete ai suoi, «ci giochiamo una partita decisiva». Le elezioni europee del 25 maggio, infatti, potrebbero essere fondamentali nel modificare gli equilibri che sostengono il governo guidato da Matteo Renzi e per il Cavaliere potrebbero essere una sorta di nuova legittimazione dopo l'affidamento ai servizi sociali, soprattutto se Forza Italia terrà. L'ex premier lo sa ed è deciso a giocare la partita in prima linea. Anche se ancora non ha deciso quale sarà il format della sua campagna elettorale, soprattutto alla luce dei vincoli imposti dal tribunale di sorveglianza. È per questo che, nonostante Deborah Bergamini stia già ragionando sul come muoversi sul fronte dei media, Berlusconi ha deciso di prendere tempo. «Qualche giorno per abituarsi ad una situazione nuova», dice in privato. Perché per la prima volta il Cavaliere non potrà fare campagna elettorale gettando il cuore oltre l'ostacolo ma dovrà tenersi e mordersi la lingua soprattutto sul fronte magistratura visto che tra le prescrizioni del tribunale di sorveglianza c'è quella di evitare le esternazioni «contro l'ordinamento giudiziario». Ci sta, dunque, che Niccolò Ghedini predichi cautela e che il Cavaliere non abbia ancora deciso se partecipare ai talk show. «Ci penso fino a Pasqua», si è lasciato sfuggire in privato. Anche se chi lo conosce bene è pronto a scommettere che alla fine Berlusconi in televisione ci andrà eccome, perché è in trasmissioni come quelle di Michele Santoro che il Cavaliere recupera centinaia di migliaia di voti. Ci andrà, magari limitandosi a replicare «sono costretto ad avvalermi della facoltà di non rispondere» alle inevitabili domande su magistrati e sentenze. E, assicura il suo consigliere politico Giovanni Toti, «parteciperà anche ad alcune manifestazioni elettorali a Milano e Roma».Intanto :
Marcello Dell'Utri ha lasciato la sede del Comando della polizia a Beirut, dove era detenuto da sabato, ed e' stato ricoverato presso l'ospedale Al Hayat. Lo ha detto all'Ansa il suo avvocato libanese, Nasser Al Khalil. L'ex senatore rimane comunque agli arresti. Il nosocomio - ha rivelato una fonte locale - e' stato scelto perche' dotato di un piccolo padiglione sorvegliato dalla polizia riservato ai detenuti.
Il trasferimento in ospedale di Dell'Utri, che ha 73 anni e in passato è stato sottoposto a diversi interventi chirurgici al cuore, è stato disposto dal procuratore generale presso la Corte di Cassazione, che segue il suo caso. L'alto magistrato, ha spiegato Al Khalil, ha preso la decisione sulla base di un referto stilato da un cardiologo che ha visitato Dell'Utri nel centro di detenzione e ha ritenuto necessario un monitoraggio continuo, anche se le sue condizioni non destano preoccupazioni.
"Il ricovero - ha detto all'ansa il suo avvocato libanese - e' stato deciso solo per "ragioni umanitarie" che nulla hanno a che vedere con la procedura di estradizione richiesta dall'Italia". Non vi sono, invece, novita' sul piano giudiziario. "Che io sappia - ha detto il legale - la richiesta documentata di estradizione non e' ancora arrivata dall'Italia"
Intanto le procedure per ottenere l'estradizione rischiano di complicarsi. Secondo indiscrezioni, a corredo della richiesta, il ministero della Giustizia dovrebbe allegare tutti gli atti tradotti in arabo del processo per concorso esterno in associazione mafiosa definito l'anno scorso dalla corte d'appello di Palermo con la condanna dell'ex senatore a 7 anni. La Procura generale si è mobilitata per recuperare il materiale, che è vastissimo: non si tratterebbe infatti solo dell'ultima sentenza, che comunque è lunga circa 500 pagine, e di tutti i verbali delle udienze e delle deposizioni dei testi sentiti al processo di secondo grado, ma anche, secondo un'interpretazione del trattato di estradizione Italia-Libano, dei due verdetti precedenti (il primo del tribunale e la prima sentenza d'appello poi annullata dalla Cassazione). Una mole enorme di carte - si tratta di una vicenda giudiziaria di vent'anni - che verrà trasmessa in via Arenula e poi tradotta.