In qualità di cittadini e nella veste di consiglieri comunali di Simeri Crichi, non possiamo che esprimere la nostra preoccupazione con riferimento alla costruzione del Parco Eolico che dovrebbe sorgere su una vasta area tra Simeri Crichi e Catanzaro. A scrivere sono i consiglieri comunali Maria Costa e Michele Gigliotti del comune di Simeri Crichi. Noi non possiamo dimenticare infatti che il parco eolico dovrebbe interessare un vasto territorio, esattamente di 1500 ettari, con una estensione quasi dieci volte più grande di Villa Ada, la più ampia area verde di Roma. Ed è sconvolgente assistere all’ennesimo atto di sfruttamento e consumo del suolo, malgrado le continue indicazioni del FAI (Fondo Ambiente Italiano), nel più assordante silenzio delle istituzioni e senza che la cittadinanza di Simeri Crichi sia mai stata interpellata sull’argomento. Ci sorprende il fatto che un parco eolico di tale estensione, che prevede l’installazione di pale mastodontiche, alte fino a 150 metri, impiantate in profondità con cemento armato, sia un progetto totalmente disarmonico rispetto allo sviluppo del territorio ipotizzato nel Piano Strutturale Comunale (P.S.C). E siamo ancor più sorpresi dal silenzio dell’amministrazione tutta, atteso che proprio il P.S.C. non è stato ancora adottato dal comune di Simeri Crichi. E’ proprio il Fondo Ambiente Italiano che ha indicato nel consumo dissennato del suolo il più grande nemico dell’ambiente. Basti pensare che –ammonisce il FAI- <<se il processo non verrà governato, nei prossimi vent’anni si perderanno 75 ettari al giorno>>.
Si consideri inoltre che l’impianto eolico non genererebbe posti di lavoro.
Noi ribadiamo con vigore che è giunta l’ora che l’amministrazione comunale impedisca la costruzione del parco, privilegiando invece iniziative nel campo turistico, agricolo e agrituristico, le uniche forme di sviluppo economico capaci di garantire la creazione di posti di lavoro senza stravolgere l’ambiente e nel pieno rispetto delle risorse naturali. Siamo consapevoli del fatto che una dissennata cementificazione ha già fatto diminuire il turismo in Italia. E’ soprattutto per tale ragione che il parco eolico non può sorgere in un’area ad alta densità turistica. Noi il parco non lo vogliamo, così come non lo vuole la popolazione di simeri mare e roccani. Noi, per dirla con il Procuratore aggiunto Nicola Gratteri, siamo per uno sviluppo intelligente della Calabria e per la valorizzazione delle bellezze del territorio.
Occorre ribadire che Simeri Crichi ospita già una centrale turbogas e che, malgrado la imponente produzione, nessun residente si è mai giovato di una somministrazione di energia elettrica a basso costo dovendo subire invece quotidianamente i vapori della centrale. Ci teniamo a rammentare, inoltre, che sulla sponda sud del fiume Alli insiste l’omonima discarica, la cui gestione e le cui esternalità negative già in passato sono stateoggetto di indagini dando vita a processi penali ancora in corso e per i quali noi abbiamo preteso la costituzione di parte civile del comune di Simeri Crichi.
Ci teniamo a far sapere che staremo con gli occhi aperti e approfondiremo con cura se le istituzioni incaricate di valutare la fattibilità del progetto abbiano escluso con puntualità che tutte le aree ricomprese nel parco non hanno usufruito dei contributi per il rimboschimento di cui al regolamento comunitario 20/80 e al tempo stesso ci accerteremo che le particelle interessate dal parconon siano state percorse dal fuoco. Non va dimenticato infatti chela legge 353/2000 stabilisce espressamente che tali aree non possono avere destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni. Disponendo inoltre che è vietata per dieci anni, sui predetti soprassuoli, la realizzazione di edifici nonché di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive.
Michele Gigliotti Maria Costa