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Giovedì, 01 Maggio 2025

La più importante manifestazione in Italia per l’innovazione nel settore Travel. Oltre mille proposte d’eccellenza dall’Italia e da tutto il mondo. E si preannuncia come una delle edizioni più avvincenti e più internazionali degli ultimi anni, con la partecipazione di oltre 1.000 espositori provenienti da 62 Paesi oltre all’Italia. Un’occasione unica sia per gli operatori, sia per i viaggiatori per scoprire le eccellenze del turismo da tutto il mondo. Particolarmente significativa la rappresentanza dall’Italia, con pressoché tutte le Regioni italiane e una presenza diretta di ENIT e il Ministero del Turismo a guidare la promozione del Belpaese. A conferma dell’appeal sempre più globale della manifestazione, accanto a questi arrivano anche gli espositori esteri dai cinque continenti. Tanti tour Operator Alpitour, Dimensione Turismo, I Grandi Viaggi e Mamberto, molte le aziende del Digital Holafly e Rate Hawk; infine, tra i vettori, Air France, British Airways, Delta, Iberia, KLM, Norwegian Cruise Lines, TAP, Trenitalia o United Airlines.

In questo importante contesto si inserisce la Calabria con i nostri operatori che possono usufruire del programma Hosted Buyer che ospiterà  centinaia di buyer invitati da 49 Paesi di tutto il mondo. Di questi, il 45% proviene dall’Europa, Italia compresa; il 27% dalle Americhe; il 18% da Asia (inclusi Paesi CIS) e Oceania; il 10% da Medio Oriente e Africa.

Tra i Paesi più rappresentati Arabia Saudita, Argentina, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Paesi dell’Est Europa, Paesi del Golfo, Spagna, USA.

Tante le aree tematiche: Leisure, Digital, Area BeTech riservata alle tecnologie, la Hospitality Area dedicata ad alberghi e catene e le aree benessere con un vero e proprio viaggio multisensoriale in una nuova concezione del benessere come filosofia di vita.

Infine un importante  palinsesto di oltre 40 incontri in formato talk.

"Siamo qui per cogliere in anticipo le tendenze dell’anno – afferma Fabrizio D’Agostino presidente di Federalberghi Calabria – abbiamo la necessità di distribuire e destagionalizzare con un focus su offerte esperienziali diversificate e sulla mobilità sostenibile. Gli albergatori devono cogliere le opportunità sul turismo legato all’intelligenza artificiale, sul turismo delle emozioni e del luxury, le nuove sfide su cui la Calabria si deve far trovare pronta”.

 

In occasione della presentazione del progetto associativo “I Fili di Arya”, illustrato a San Cosmo Albanese dall’ideatrice Rosaria Tornello, la Presidente della Terza Commissione del Consiglio Regionale della Calabria, Pasqualina Straface, ha anticipato pubblicamente che sarà avviata un’inedita fase di audizioni con tutte le realtà produttive, artigianali ed economiche del settore, atto a condividere istituzionalmente lo stato dell’arte del tessile identitario e distintivo calabrese.

Un primo passaggio necessario a studiare e proporre una proposta di legge finalizzata a costruire basi concrete per un rilancio culturale, produttivo ed economico del grande patrimonio artigianale calabrese, con il coinvolgimento diretto degli istituti tecnici e professionali.

Idee come quelle di Rosaria Tornello, donna di grande visione e impegno - ha dichiarato nel suo intervento la Consigliera Straface -, il cui lavoro di ricerca e promozione rappresenta un modello di dedizione e concretezza, vanno sostenute pienamente. Condivido gli obiettivi del progetto, che si inserisce con orgoglio e visione in una pagina storica millenaria e nobilissima della nostra terra, rappresentata anche dall’artigianato tessile, oltre che in un filone di riappropriazione consapevole di una parte importante della storia produttiva della nostra regione. Negli ultimi anni - ha concluso la Presidente della Terza Commissione del Consiglio Regionale -, attraverso una fioritura di iniziative imprenditoriali d’eccellenza in tutte e cinque le province della nostra regione, grazie all’attenzione senza precedenti della Regione Calabria verso questo fenomeno in crescita, si rende ancor più necessario sostenere simili iniziative, soprattutto a favore delle nuove generazioni, affinché si possano costruire e condividere con loro delle reali prospettive di sviluppo. Nel piano di programmazione delle misure per le imprese, ad esempio, c’è un piano regionale per l’artigianato innovativo ed artistico e presto la Regione Calabria partirà con nuove misure per artigiani su tradizione, tecnologia, innovazione e design, che sono obiettivi del piano del Fondo Competitività Imprese”.

In occasione dell’evento di presentazione del progetto di Rosaria Tornello, sottolineando che anche la tradizione è un valore imprenditoriale, è stato ricordato ai presenti che la Regione Calabria ha stipulato un accordo con il Ministero competente per iniziative di recupero dei mestieri e per la formazione di artigiani.

L’evento, presieduto dal sindaco arbëresh Damiano Baffa e moderato dal giornalista Valerio Caparelli, ha registrato contributi di alto valore tecnico e sociale, a partire da quello del neo DG dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese, Fulvia Caligiuri, cui hanno fatto seguito: Don Pietro Minisci, ex parroco di San Cosmo Albanese, che ha trattato della ricchezza del significato e della simbologia dei paramenti liturgici; Gregorio Iannotta, Sindaco del Comune di San Vincenzo La Costa, che ha testimoniato l’importanza dello sviluppo di una comunità attraverso la sua storia e le sue tradizioni; Antonello Grosso La Valle, presidente provinciale di UNPLI Cosenza, intervenuto su artigianato e arte tessile come prodotto culturale su cui costruire valore turistico; Mario Reda, esperto agronomo che ha intrattenuto il pubblico intervenuto sul tema delle fibre naturali tra tradizione, innovazione e sostenibilità.

 

Birra e vino si incontrano in un'esperienza sensoriale raccontata nel dibattito organizzato presso l'enoteca regionale di Cosenza

Qualità, identità, innovazione. Queste le parole attorno alle quali si è discusso nel corso della conferenza stampa di presentazione delle Iga di Calabria firmate Birra Cala.
Un vero e proprio evento, all'interno della splendida enoteca regionale, che ha visto gli interventi del presidente della Camera di Commercio di Cosenza e vice presidente nazionale di Unioncamere, Klaus Algieri; dell'Assessore regionale all'Agricoltura, Gialuca Gallo, del Direttore del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, Giacomo Giovinazzo; del giornalista e conduttore televisivo Andrea Radic e, non da ultimo, del CEO di Birra Cala, Antonio De Caprio, che non ha nascosto l'orgoglio e l'emozione con cui ha presentato il suo progetto.
Una linea di birre speciali prodotte con l'aggiunta di mosto d'uva ma, in ogni bottiglia, c'è un sorso di Calabria, tutto diverso. E', infatti, il profumo delle cinque differenti province calabresi ad aggiungere l'elemento che differenzia il sapore: è questo, infatti, il segreto delle Iga di Birra Cala, ovvero la collaborazione con le etichette Spadafora di Cosenza, Librandi di Crotone, Statti di Catanzaro, Casa Comerci di Vibo Valentia e Antonella Lombardo di Reggio Calabria.
Un'unione di eccellenze che non solo arricchisce il gusto delle birre artigianali ma che si traduce in un bell'esempio di cooperazione imprenditoriale, com'è stato sottolineato dai relatori del dibattito. Un esperimento interessante, quindi, sia nel sapore che nell'iniziativa.
Al termine del dibattito, la federazione FISAR ha guidato i presenti nella degustazione delle cinque Iga, abbinate ai sapori tipici dei diversi territori, preparati dallo chef Mimmo Trentinella, creando così un perfetto binomio che ha esaltato i sapori e permesso di apprezzare le differenze sensoriali tra i vitigni selezionati per la produzione delle cinque diverse birre.
Un progetto su cui lavorare per raggiungere target sempre più elevati e per dimostrare che la Calabria, ancora una volta, è terra di eccellenze e di idee vincenti per fare impresa e sviluppo.

 

 

Una delegazione di Coldiretti Calabria, composta da tanti giovani, guidata dal presidente regionale Franco Aceto partecipa alla manifestazione a Bruxelles che si tiene in occasione del Consiglio dei Ministri agricoli sulla proposta di semplificazione della Pac. Le richieste sono precise e dettagliate afferma Aceto: stop alla burocrazia e all’aumento dei costi che danneggiano gli agricoltori italiani, incrementare gli aiuti alle aziende per contrastare la crisi e l'aumento dei tassi di interesse, garantire una moratoria sui debiti, rafforzare la direttiva europea contro le pratiche sleali e cancellare definitivamente l’obbligo dei terreni incolti. E’ un vero e proprio attacco al patrimonio agroalimentare dell’Italia favorito dalle follie europee che fanno calare la produzione agricola nazionale. Siamo qui e ci saremo fin quando ce ne bisogno– spiega - per chiedere risposte esaustive in tempi certi alle necessità delle nostre aziende e scardinare quei regolamenti che non hanno senso. Per questo abbiamo messo in campo un lavoro costante di mobilitazione, ma anche di rapporto diretto con le istituzioni europee perché non è questa l’Europa che vogliono gli agricoltori. Una grande organizzazione come la Coldiretti ha il dovere di trasformare la protesta in proposte concrete, nella consapevolezza che la maggior parte delle battaglie cruciali per il futuro delle nostre campagne si combattono proprio a Bruxelles. Proprio per questo abbiamo predisposto un documento strategico anche sulla Pac dei prossimi anni, che deve essere semplice e in linea con le necessità delle imprese. Dobbiamo dire basta alla contrapposizione tra agricoltura e ambiente voluta da Timmermans, le cui politiche Coldiretti ha osteggiato dalla prima ora,  gli agricoltori sono il primo presidio ambientale”.Al di fuori della Pac, la situazione economica del settore agricolo è però talmente grave che va affrontata con misure specifiche anticrisi a partire – continua Coldiretti - da una piena flessibilità sugli aiuti di stato, prorogando il Quadro Temporaneo di Crisi e Transizione di almeno un anno per consentire agli Stati membri di sostenere gli agricoltori con strumenti efficaci come la moratoria sui debiti, che aiuterebbe una larga parte delle aziende agricole soprattutto di piccole dimensione e condotte da giovani e donne.  Ma a Bruxelles Coldiretti punta anche a scardinare alcune delle follie europee che minacciano l’agricoltura nazionale, dalla direttiva packaging che colpisce le aziende ortofrutticole cancellando, per fare un esempio, insalata in busta e confezioni di pomodorini, alla direttiva ammazza stalle che equipara gli allevamenti alle fabbriche, fino all’accordo Mercosur. Il Delegato Nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, il calabrese Enrico Parisi, sarà l'unico italiano a partecipare alle 14.30, insieme ai giovani delegati di altre 10 organizzazioni presenti a Bruxelles, all'incontro con il Commissario Ue all'Agricoltura Janusz Wojciechowski e David Clarinval, l'attuale presidente del Consiglio Agrifish.

ce e in linea con le necessità delle imprese. Dobbiamo dire basta alla contrapposizione tra agricoltura e ambiente voluta da Timmermans, le cui politiche Coldiretti ha osteggiato dalla prima ora,  gli agricoltori sono il primo presidio ambientale”.Al di fuori della Pac, la situazione economica del settore agricolo è però talmente grave che va affrontata con misure specifiche anticrisi a partire – continua Coldiretti - da una piena flessibilità sugli aiuti di stato, prorogando il Quadro Temporaneo di Crisi e Transizione di almeno un anno per consentire agli Stati membri di sostenere gli agricoltori con strumenti efficaci come la moratoria sui debiti, che aiuterebbe una larga parte delle aziende agricole soprattutto di piccole dimensione e condotte da giovani e donne.  Ma a Bruxelles Coldiretti punta anche a scardinare alcune delle follie europee che minacciano l’agricoltura nazionale, dalla direttiva packaging che colpisce le aziende ortofrutticole cancellando, per fare un esempio, insalata in busta e confezioni di pomodorini, alla direttiva ammazza stalle che equipara gli allevamenti alle fabbriche, fino all’accordo Mercosur. Il Delegato Nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, il calabrese Enrico Parisi, sarà l'unico italiano a partecipare alle 14.30, insieme ai giovani delegati di altre 10 organizzazioni presenti a Bruxelles, all'incontro con il Commissario Ue all'Agricoltura Janusz Wojciechowski e David Clarinval, l'attuale presidente del Consiglio Agrifish.

Il Consorzio del Cedro di Calabria, impegnato nella promozione e nello sviluppo della cedricoltura, ha recentemente compiuto passi significativi nell'estrazione di preziosi derivati dal Cedro di Santa Maria del Cedro. Le attività più recenti si concentrano sulle proprietà nutraceutiche e sull’estrazione di olio essenziale, idrolato, succo e pasta, sottoprodotti importanti di questa straordinario agrume.

L'estrazione dell'olio essenziale rappresenta può rappresentare un nuovo punti di forza, poiché è noto per le sue proprietà aromatiche uniche e per le sue applicazioni nel campo della profumeria e della cosmetica. La meticolosa cura nella selezione e nella lavorazione delle materie prime permetterà di ottenere una nuova linea di prodotti di altissima qualità, che si distinguerà per la sua autenticità e purezza.

L'idrolato, ottenuto durante il processo di distillazione dell'olio essenziale, è un altro sottoprodotto di grande valore. Questa preziosa sostanza, nota per le sue proprietà tonificanti e lenitive, trova applicazione in diverse industrie, inclusa quella cosmetica, dove viene utilizzato come ingrediente chiave in numerosi prodotti di bellezza.

Il succo, se pur in percentuale minore rispetto alla scorza, è comunque ricco di vitamine e sostanze antiossidanti e può essere impiegato sia in campo alimentare che in quello cosmetico, offrendo nuove prospettive per l'industria locale.

Fondamentale per il successo di queste iniziative è il ruolo chiave della ricerca e della sperimentazione. Il Consorzio del Cedro di Calabria ha investito in moderni programmi di ricerca per migliorare le tecniche di coltivazione, ottimizzare i processi di estrazione e sviluppare nuove applicazioni per i derivati del Cedro. Questo impegno nella ricerca consente di puntare a nuovi orizzonti, garantendo una produzione sostenibile e una valorizzazione completa di questa risorsa.

La cedricoltura calabrese, infatti, grazie a queste attività innovative, si configura sempre più come un punto di forza della regione. L'approccio orientato alla ricerca non solo consente di mantenere elevati standard qualitativi, ma apre anche nuove opportunità economiche. La promozione e l’implementazione delle attività legate al Cedro può diventare un'opportunità concreta per i giovani, che potranno investire in un settore in costante crescita, sfruttando appieno le potenzialità di questo settore dell’economia locale.

L’obiettivo del Consorzio del Cedro di Calabria è quello di far leva sull'innovazione, sulla ricerca e sulla sperimentazione per valorizzare appieno il potenziale del Cedro di Santa Maria del Cedro, oggi prodotto a marchio DOP. Questo impegno non solo contribuisce a consolidare la cedricoltura calabrese come un'eccellenza regionale, ma offre anche un futuro promettente e ricco di opportunità per tutti coloro che decideranno di investire (e credere) in questa affascinante e preziosa risorsa tutta calabrese.

La sinergia tra Consorzio del Cedro di Calabria, CNR-ISPA di Bari, laboratorio QUASIORA (UNICAL) ed istituzioni nazionali e regionali è un esempio concreto di come il lavoro di rete possa portare a risultati tangibili. Grazie a questo impegno congiunto, e alla visione strategica dell’Assessore alle Politiche Agricole Gianluca Gallo, la cedricoltura si posiziona oggi sempre più come un'eccellenza, offrendo opportunità concrete per lo sviluppo socioeconomico e culturale della Calabria.

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