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«Calabresi non chiedono reddito, mafiosi!»: bufera su Grillo

Il "guru" dei 5 Stelle se la prende in particolare con i calabresi, rei - a suo dire - di aver presentato poche domande per il sussidio grillino. "La Calabria è una terra strana", ha detto il comico aprendo il suo spettacolo, "La Calabria è la regione che ha fatto meno domande per il reddito di cittadinanza. C'è il paese più povero d'Italia, che si chiama Dinami, e a Dinami neanche una domanda di reddito di cittadinanza. E allora non rompetemi più i c...i perché o lavorate in nero o siete tutti della 'ndrangheta. Va bene? Cominciamo bene?".  

Grillo rappresenta un movimento politico che e’ al governo e non puo’ permettersi di etichettare i cittadini calabresi, anziani, giovani incensurati e neonati come ‘ndranghetisti per “sillogismo” o soltanto perche’ nati in Calabria. Torni a fare il comico, che e’ una vera professione, perche’ come politico ha dimostrato di non essere all’altezza del nostro Paese”. Siclari chiede agli amministratori calabresi di condannare e opporsi a chiunque offenda e mortifichi la dignita’ dei calabresi. La Calabria deve liberarsi da stereotipi – continua – ed etichette che non gli appartengono perche’ questa terra e’ composta da cittadini onesti, che sono oltre il 99%, che soffrono per la mancanza di pari opportunita’, dalla sanita’ al lavoro fino al problema della criminalita’ organizzata che ripudiano tutti i cittadini onesti. Grillo – a parere di Siclari – con la sua uscita non fa altro che umiliare, danneggiare e mortificare il presente ed il futuro della Calabria e dei calabresi. Bisogna far sapere a Grillo che i rappresentanti delle istituzioni, dei partiti ed i politici in particolare modo, hanno l’obbligo di incoraggiare e promuovere il nostro Paese e questo vale soprattutto per la parte piu’ sofferente dell’Italia.  

Parole che hanno ovviamente scatenato la bufera. "Non si possono offendere tutti in Calabria per i maledetti delinquenti calabresi che sono sempre meno grazie alla magistratura", ha detto il senatore di Forza Italia, Marco Siclari, "Grillo ha superato ogni limite ed ancora una volta confonde i ruoli. Non può fare il comico violentando la dignità di milioni di calabresi. Grillo rappresenta un movimento politico che è al governo e non può permettersi di etichettare i cittadini calabresi, anziani, giovani incensurati e neonati come 'ndranghetisti per "sillogismo" o soltanto perchè nati in Calabria. Torni a fare il comico, che è una vera professione, perchè come politico ha dimostrato di non essere all'altezza del nostro Paese".  

Un altro esponente di Forza Italia, il consigliere regionale Domenico Tallini, parla di "inaccettabile teorema del povero comico che ha fondato il Movimento Cinquestelle". Per Tallini è come dire: "Calabresi non cercate un lavoro onesto, non chiedete allo Stato di promuovere l'occupazione, non studiate. C'è il reddito di cittadinanza che risolve tutto. State seduti sul sofà di casa e vi arrivano 780 euro. Che vi devono bastare". Insomma, un invito all'assistenzialismo. "Ci sarà un motivo se c'è un crollo verticale nei sondaggi per un ex movimento diventato partito, con tanto di poltrone, ministri e sottosegretari, presidenti di commissione", continua Tallini, "Meditino i calabresi che un anno fa hanno assegnato ai Cinque stelle il 40% dei voti. Anzi, hanno già riflettuto, a giudicare dal teatro semivuoto che ha accolto il re dei ciarlatani"

Bisogna far sapere a Grillo che i rappresentanti delle istituzioni, dei partiti ed i politici in particolare modo, hanno l'obbligo di incoraggiare e promuovere il nostro Paese e questo vale soprattutto per la parte più sofferente dell'Italia. Mi appello a tutti gli amministratori locali, le autorità religiose, a tutte le istituzioni, affinchè condannino e si oppongano in ogni modo legittimo a tutti coloro, Grillo compreso, che vogliono affossare il futuro della Calabria con etichette che non ci rappresentano e che servono solo per avere visibilita'. Non possiamo essere affossati dalla 'ndrangheta e allo stesso tempo essere etichettati 'ndranghetisti da chi dovrebbe essere contro ogni forma di mafia soltanto perché nati in Calabria». Il senatore annuncia una lettera al Presidente della Repubblica «perchè i calabresi non possono più essere etichettati solo per le loro origini e gli chiederò di venire in Calabria ad incontrare i calabresi».

Intanto Il ministro degli Interni rimette al centro del dibattito lo "sblocca cantieri" e va in pressing sul premier e sul Cdm per ottenere una approvazione rapida: "Per quanto mi riguarda è pronto. A me interessa che sia pronto, poi non convoco io il Consiglio dei ministri, basta che si faccia in fretta". Il premier però ha chiesto più tempo su questo fronte e ha affermato: "Il dl sblocca cantieri non adrà in Cdm questa settimana". Ma da fonti M5s di governo, come rirporta l'Adnkronos, arrova una indicazione chiara sulle tempistiche per il decreto: "Il timing è il seguente: venerdì incontro con le Regioni e poi, lunedì prossimo, il decreto ' sblocca cantieri' dovrebbe approdare in Cdm per il via libera. Non vogliamo approvarlo - spiegano le stesse fonti - senza un passaggio con Regioni, Anci e Ance. Prima il confronto, poi il disco verde allo sblocca cantieri".

Insomma a quanto pare all'inizio della prossima settimana il testo sullo "sblocca cantieri" potrebbe dunque entrare in Consiglio dei Ministri. È un tema molto delicato. I cantieri infatti sono al centro dello scontro nel governo tra M5s e Lega soprattutto dopo i recenti scontri sulla Tav che ha creato non pochi problemi alla tenuta dell'esecutivo. Il leader della Lega di fatto adesso punta a sbloccare anche tutte quelle opere che da tempo sono ferme su tutto il territorio nazionale. I grillini vogliono consultare gli Enti locali. E il rischio è che i tempi possano allungarsi...

 

 

 

 

 

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