“Trovo sia artificioso e fuorviante sbandierare i contenuti di un provvedimento emanato da una giunta ormai non più in auge, quando poi è intervenuto il Piano di rientro dal debito sanitario ad annullare tutto quanto previsto in materia, compresa la creazione delle Case della salute in Calabria ridotte da 13 a 8 per effetto delle disposizioni richieste dai funzionari del Tavolo Massicci”.
Così il presidente della III Commissione Sanità Salvatore Pacenza in replica alle polemiche sollevate da alcuni esponenti del Pd circa l’insediamento di una Casa della salute a Cirò Marina.
“I colleghi del Partito democratico – commenta l’onorevole Pacenza – continuano pubblicamente a tirare in ballo quanto previsto dalla delibera di Giunta regionale numero 740 del 4 novembre 2009, salvo poi dimenticare l’entrata in vigore del successivo provvedimento numero 845 del 16 dicembre 2009 (Piano di rientro) che ha rimodulato la riorganizzazione e la razionalizzazione del sistema sanitario regionale. A mio avviso è strana (o furbesca?) questa presa di posizione, in quanto, fu proprio la stessa giunta Loiero ad adottare entrambi i provvedimenti. Di essa ne facevano parte proprio coloro che oggi tentano di mistificare tale realtà. Nello specifico, la Casa della salute di Cirò Marina, in un precedente provvedimento ormai decaduto dell’agosto 2009 (il numero 548), era l’unica tra le 14 strutture lì elencate a riportare al suo fianco un asterisco in quanto subordinata alla disponibilità di risorse: quindi tutt’altro che scontata! Successivamente, è stata con l’entrata in vigore del Piano di rientro che, quella di Cirò Marina, non è stata poi più inserita come struttura prioritaria da riconvertire in Casa della salute perché, altri presidi ospedalieri (come Siderno, Trebisacce, Scilla), furono considerati da rimodulare in quanto non rispondenti al numero minimo di prestazioni da erogare secondo gli standard previsti dal ministero. Premesso ciò, vorrei però dire che la Casa della salute di Cirò Marina, le cui funzioni sono nel contempo cambiate rispetto a quelle indicate nel 2009, non è certo una realtà ormai svanita. Grazie infatti alla solerzia del dg dell’Asp di Crotone Rocco Antonio Nostro è stato già depositato il progetto esecutivo di ristrutturazione e riallocazione del poliambulatorio di Cirò Marina in Casa della salute. In conseguenza di ciò, la struttura risulta la prima in lista da realizzare qualora le otto previste, per qualche motivo, dovessero rallentare o addirittura non seguire più il loro iter d’insediamento. In conclusione c’è da sottolineare che, se Cirò Marina non è tra le otto previste dal Dpgr n. 18 del 22/10/2010, non è certo per volontà del commissario ad acta, né tantomeno di quella dei rappresentanti istituzionali del territorio crotonese che appoggiano la maggioranza di centrodestra alla Regione. La volontà è quella imposta dai tecnici del ministero che continuano ad impartire alla Calabria limitazioni e prescrizioni nell’attuazione del Piano di rientro dal debito sanitario. Credo per tanto che sia scorretto politicamente attribuire responsabilità non proprie a chi, come il sottoscritto, quotidianamente si impegna perché la sanità calabrese e quella del territorio di Crotone possa essere al pari degli altri standard nazionali. Inoltre è necessario sottolineare che i poteri di chi fa parte di un’assemblea legislativa come quella calabrese, ingessata in materia sanitaria dal Piano di rientro, non dà in questo momento possibilità di incidere significativamente nella riorganizzazione del settore in quanto è il governo centrale a indirizzare taluni processi. Il triste refrain proposto dai colleghi del Pd (circa la scarsa incisività delle figure istituzionali crotonesi sui processi decisionali e la falsa verità di un commissario proteso a penalizzare questo territorio) trovano, a mio avviso, scarsa corrispondenza rispetto a quanto dal sottoscritto qui argomentato”.