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Mercoledì, 23 Aprile 2025

Maroni: Berlusconi trattato come fu trattato Craxi

Sono ore decisive un po' per tutti. Per Berlusconi, che sta tenendo i nervi saldi in attesa di vedere che piega prende la trattativa delle sue colombe con il Quirinale per ripristinare l'agibilità fisica e politica manomessa dalla sentenza Mediaset

Dalla Svizzera arriva un documento giudiziario, come scrive il quotidiano Il Giornale finora sconosciuto, che smonta questa tesi della frode fiscale attribuita a Silvio Berlusconi nel processo Mediaset Prova, infatti, il ruolo ufficiale e non fittizio di intermediario tra la Paramount e la televisione elvetica di Agrama. Il mandato della major americana riguardava tutte le tv italiofone, compresa quella svizzera. E, come ha spiegato la difesa di Agrama nel ricorso in Cassazione, una serie di Paesi: Francia, Spagna, Portogallo Intanto la Lega :

''Ho sentito Berlusconi e mi pare molto preoccupato'' lo ha detto Roberto Maroni aggiungendo ''mi auguro che tolga il sostegno al Governo, sostenuto da una maggioranza dove c'e' un partito, il Pd, che lo sta trattando come all'epoca fu trattato Craxi''.

Arrivando a un convegno sulla religione nella valle del Nilo, organizzato dalla Fondazione Paolo VI alla villa Cagnola di Gazzada, il segretario della Lega ha detto di augurarsi che la prossima primavera ci siano anche ''le elezioni politiche anticipate'', oltre alle europee e alle amministrative. In questo contesto Maroni ha collocato il suggerimento a Berlusconi sulle prossime scelte del Pdl.

''L'ho sentito Berlusconi - ha spiegato ai giornalisti - mi pare molto preoccupato e penso che debba prendere una decisione: mi auguro che la decisione sia di togliere il sostegno al governo Letta, perché è un governo che non sta facendo bene''. ''Anzi - ha concluso Maroni - è sostenuto da una maggioranza, dove c'è un partito, il Pd, che lo sta trattando come all'epoca fu trattato Craxi: però è una decisione che spetta a Berlusconi, naturalmente''.

A parole il Pd conferma l'intenzione di approfittare della situazione e negare ogni logica via d'uscita al Cavaliere. E badate. Poco c'entrano le leggi, i princìpi e le altre storielle che quotidianamente ci propinano. La verità è ben descritta in un sondaggio dell'Istituto Piepoli: il nome Berlusconi sulla scheda elettorale vale dai tre ai quattro milioni di voti, quasi la metà del Pdl. Quale migliore occasione per la sinistra per regolare i conti con l'odiato avversario ma anche per disfarsi dell'unico partito in grado di contrastare una presa di potere definitiva? Intanto nel PD :

'Io non mi sono candidato per prendere il partito, ma per restituirvi il partito''. Cosi' Matteo Renzi  alla festa dell'Unita' di Bologna, rivolgendosi alle oltre 5.000 persone presenti. Renzi candidato? Il problema non e' quello che fa il singolo - prosegue Renzi -  ma se tutti insieme questa volta proviamo a cambiare veramente il paese. Sono vent'anni che i problemi sono sempre gli stessi: cambiano le facce, ma i problemi sono sempre quelli. Se vogliamo vincere le elezioni, attivita' che sarebbe auspicabile, e' evidente che dobbiamo recuperare dei punti: o prendiamo il voto dei delusi del centrodestra e vinciamo, o non li prendi e ti 'cicci' il Governo con quelli del centrodestra: secondo me delle due e' meglio la prima ipotesi. Dobbiamo andare a prendere il voto dei delusi, del centrodestra - prosegue il rottamatore -  dei Cinque Stelle e anche quelli del Pd, dei nostri che ancora si domandano perche' si vada al voto per il Presidente della Repubblica e poi dopo nessuno abbia il coraggio di dirci perche' ci hanno fregato'', ha aggiunto.

"Se Matteo Renzi lavorerà per innovare e unire, e non per dividere, sono pronto a votare per lui". Così Dario Franceschini ha reso pubblico il suo appoggio al sindaco di Firenze. "Quando in squadra ci sono dei talenti - ha detto Franceschini - i talenti vanno utilizzati. E Matteo è un talento. I talenti vanno usati tutti, non se ne deve usare uno solo e il Pd non deve vivere come un limite o come una lacerazione la pluralità di leadership. Quando ero bambino - ha chiosato il ministro - mi arrabbiavo con Valcareggi perché utilizzava Mazzola per un tempo e Rivera per l'altro tempo e mi chiedevo: per quale motivo non li usi tutti e due?".

"Non entrero' nel dibattito congressuale interno al Pd, quindi non ho nessun commento da fare su questi temi, il mio impegno e' quello di governare, guidare il governo di larga coalizione, il mio ruolo e' al cento per cento su questo compito". Cosi' il premier Enrico Letta ha risposto ad una domanda sull'appoggio di Franceschini a Renzi.

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