Il Consiglio comunale di Caltagirone ha dedicato la seduta di martedì 2 dicembre a una serie di comunicazioni con cui, su iniziativa di Gemma Marino, Giovanni Garofalo, Andrea Lirosi, Fortunato Parisi, Aldo Grimaldi, Andrea Bizzini, Fabio Roccuzzo e Franco Pace, sono stati trattati diversi temi, dall’irrinviabiità di lavori manutentivi su strade e caditoie, all’esigenza di superare i ritardi nella consegna dei monumentini al cimitero, all’indispensabilità di un confronto con i componenti della commissione di liquidazione, alla richiesta di notizie sul parere dei revisori sull’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato su base triennale, al perdurare di situazioni difficili all’interno dell’ospedale. A loro ha risposto l’assessore Roberto Gravina, annunciando gli interventi già promossi o in programma con cui l’Amministrazione, per quanto di propria competenza, “intende risolvere i problemi evidenziati”. Ma è sul tema della proposta costituzione di parte civile del Comune nel processo a carico dei quattro presunti estortori dell’azienda vinicola Judeka che si sono avute le maggiori polemiche. I consiglieri d’opposizione sono usciti dall’aula, in segno di protesta contro l’Amministrazione e i consiglieri che la appoggiano, dopo il “no” (3 voti contrari, 7 astenuti che si sommano ai contrari, e 9 favorevoli) alla proposta di discutere dell’argomento. Per l’opposizione (intervenuti Paolo Crispino e Fabio Roccuzzo) “la costituzione di parte civile appare indispensabile perché sarebbe un segnale forte e inequivocabile per la legalità, mentre un diniego suonerebbe come grave e intollerabile accondiscendenza”. Invece l’Amministrazione (a sostegno Elisa Privitera) – come rilevato a margine della seduta dal sindaco Nicola Bonanno -, pur ribadendo “la sensibilità e piena volontà di farlo”, si è detta “impossibilitata per i rilievi dell’ufficio legale sulla mancanza di legittimazione del Comune e per il rischio di danno erariale”. La seduta è stata poi rinviata alla sera di mercoledì per il venir meno del numero legale. E ieri sera, non raggiungendosi il numero minimo dei presenti, la seduta è stata chiusa, ragion per cui il Consiglio dovrà essere riconvocato.
In precedenza, si era registrata l’uscita dal gruppo consiliare “Articolo 4” dei consiglieri Marco Failla e Gaetano Lo Nigro (che aderiscono al partito “Sicilia Democratica”, affermando di continuare a battersi “per il progresso della nostra amata Caltagirone”), con il conseguente ingresso di questi ultimi e dei loro ex colleghi di gruppo (Giovanni Modica e Luca Di Stefano) nel Gruppo misto. Altra comunicazione aveva riguardato la costituzione del nuovo gruppo consiliare “Avvenire Caltagirone”, formato da Alfredo Scozzarella (capogruppo), Andrea Bizzini (vice) e Andrea Lirosi e definitosi “forza di opposizione guidata dai più nobili principi della coerenza politico – istituzionale”.