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Elezioni anticipate in Grecia? Trema l'Euro

Il Governo greco di Antonis Samaras rompe gli indugi e per evitare tre mesi d'incertezza anticipa al 17 dicembre il primo voto per il nuovo
presidente della Repubblica. Un passaggio delicatissimo per Atene e per l'intera area euro: per eleggere il presidente serve una maggioranza qualificata di 180 voti su 300. L'esecutivo di unità nazionale ne ha soli 154.

L'annuncio arriva all'indomani della decisione di anticipare a dicembre l'elezione del futuro presidente che avrebbe dovuto svolgersi in febbraio: Samaras, leader della coalizione di centro-destra, ha già ottenuto l'appoggio degli alleati socialisti guidati da Evangelos Venizelos.

Ad Atene, via indiscrezioni targate Fondo monetario internazionale, giungono i primi dubbi sulla tenuta del memorandum appena votato dal
parlamento ellenico (fatta eccezione per Syriza, Alba dorata e due dissidenti poi espulsi dalla maggioranza). e cosi:

La mossa a sorpresa di Antonis Samaras, con la decisione di anticipare di due mesi della data del voto delle elezioni presidenziali, affonda
la borsa di Atene. Preoccupa il possibile scenario politico che potrebbe delinearsi dalle urne. Con un probabile successo della sinistra di Tsipras, che gli ultimi sondaggi danno in forte ascesa. Il primo scrutinio per eleggere il nuovo presidente è il 17 dicembre, il secondo e terzo eventuali il 23 e 29 dicembre. Se non si riuscirà a eleggere un nuovo presidente, Samaras sarà costretto ad andare a elezioni anticipate.

Alexis Tsipras, leader del partito di Syriza, ha già detto che un minuto dopo la sua vittoria dichiarerà nulli gli accordi con la Troika e chiederà la convocazione di una Conferenza europea per tagliare il debito dei paesi in crisi. Decisione che rischia di riportare indietro di cinque anni l'orologio della crisi scatenando una nuova tempesta sull'euro.

Crolla la borsa di Atene, che chiude in calo del 12,93%, ai nuovi minimi da cinque anni toccati dal prezzo del petrolio, che colpiscono i titoli energetici e minerari. Sotto tiro anche i bancari. Londra perde l’1,9% con Tesco che arretra oltre il 7%. Milano cede il 2,48%, anche per effetto del downgrade di Standard & Poors. Francoforte perde il 2,06% e Parigi il 2,37%. Madrid lascia sul terreno il 3,03

Non aiuta l’apertura negativa di Wall Street (-1% il Dow Jones) incerta tra le notizie europee e il crollo del mercato azionario cinese (Shanghai - 5,4%) il peggiore dal 2009. Soffrono le banche e Milano è la peggiore (-2,81%, complice anche il downgrade di Standard & Poor’s ) con Madrid (-3,79%). Non fanno molto meglio Parigi (-2,55%), Francoforte (-2,21%) e Londra (-2%).

L'azzardo di Samaras arriva un giorno dopo che il governo ha incassato l'ok al budget 2015 ma è stato costretto ad ammettere che il piano di
salvataggio della Troika non si chiuderà a fine anno, come sperava il premier per motivi elettorali, "ma proseguirà ancora per qualche
mese". "Le posizioni di Ue, Bce e Fmi e le nostre si sono un po' avvicinate  -  ha detto Samaras  -  ma restano ancora delle divergenze sugli ultimi provvedimenti da prendere". Bruxelles vuole una correzione dei conti di 2,5 miliardi anche il prossimo anno, la Grecia chiede lo stop all'austerity.

Il candidato scelto da Samaras per succedere a Karolos Papoulias, Stavros Dimas è stato commissario europeo per l'Ambiente fra il 2004 e
il 2010 ed è stato poi ministro degli Esteri fra il novembre 2011 e il maggio 2012. Vice presidente del partito conservatore Nuova democrazia
di Samaras, il 73enne Dimas e di casa fra i conservatori e certamente votabile anche dai socialisti del Pasok, ma non da Alexis Tsipras e
dal suo Syriza:  la maggioranza dispone in tutto di 155 voti, insufficienti nelle prime due votazioni previste il 17 e il 23
dicembre che necessitano di 200 deputati su 300, che al terzo scrutinio (il 29) diventano 180.

Stavros Dimas, è un economista che ha lavorato alla Banca Mondiale prima di entrare in politica nel 1977. Fra il 1989 e il 1991 è stato
ministro dell'Agricoltura e, successivamente, ha guidato il dicastero dell'Industria e l'Energia Se non riuscirà a ottenere il quorum in tre
votazioni, la Grecia andrà alle urne tra il 18 gennaio e inizio febbraio in una tornata elettorale da brividi per la moneta unica: in
testa a tutti i sondaggi (con il 32% circa dei voti e un 3-6% di vantaggio sul centrodestra di Nea Demokratia) c'è la sinistra radicale
di Syriza.

La Grecia rischia di tornare alle urne prima del previsto e la Borsa di Atene crolla a -12%, record dal 1987, l’Europa torna a tremare per
il rischio elezioni anticipate, previsto dalla Costituzione greca se le tre votazioni per il nuovo capo dello Stato non andassero in porto,
e soprattutto per le 19 misure che la troika chiede ancora alla Grecia, nella consapevolezza ormai diffusa che i conti non tornano, tra mancati incassi dell’erario e scelte sbagliate di Bruxelles e Berlino.

Tutti sanno che la Grecia non è in grado di onorare il debito, lo stesso premier riconosce che nel Paese sta perdendo punti ogni giorno di più a favore di Tsipras. Quindi più ritarda le urne più è probabile che perda male. Ma soprattutto Samaras oggettivizza il vero segreto di Pulcinella di questo crac che da tre anni sta tenendo sotto scacco il continente intero.

La sinistra radicale di Syriza potrebbe emergere come primo partito sta gia mettendo in allarme i mercati, Il leader di Syriza, Alexis Tsipras, vuole infatti annullare gli accordi con i creditori internazionali della troika.

La linea dura di Bruxelles, Washington e Francoforte è legata a filo doppio con quello che la Troika vede come il rischio Syriza. E' vero che i conti del paese sono decisamente migliorati  -  il pil è tornato a crescere, il bilancio registra un importante avanzo primario  -  ma la Troika teme che le elezioni (previste per il 2016 ma ad alto rischio di anticipo a marzo prossimo) costringa il governo ad abbassare la guardia sul fronte del rigore. Meglio quindi stringere i tempi e chiudere accordi precisi subito, anche per il timore che l'avvento al potere della sinistra radicale di Syriza finisca per far saltare tutto il memorandum.

"L'irresponsabilità di Tsipras ci riporterà nella crisi finanziaria mettendoci contro i mercati" ha ribadito domenica Samaras in aula. "Chi voterà per il nuovo presidente voterà per prolungare la drammatica politica di rigore che ha portato la disoccupazione al 26%" ha risposto il leader di Syriza. La campagna elettorale sembra già iniziata.

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