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Aut aut della Turchia sui migranti

"Continuo a credere - ha detto il premier di Ankara, Ahmet Davutoglu, prima di partire per Strasburgo, dove oggi vedrà il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker - che avremo l'esenzione dai visti a giugno. Se non sarà così, allora di certo nessuno potrà aspettarsi che la Turchia mantenga i suoi impegni" previsti dall'accordo con l'Ue sui migranti. "La Turchia è un interlocutore serio. Fa quello che ha promesso e non farà concessioni sulla realizzazione di ciò che le è stato promesso", ha aggiunto Davutoglu.

"Come parte dell'accordo" con Ankara "stiamo lavorando per la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi. La Turchia ora deve soddisfare tutte le condizioni restanti in modo tale che la Commissione Ue possa adottare la sua proposta nei prossimi mesi. La liberalizzazione dei visti è una questione di criteri. I criteri non saranno annacquati nel caso della Turchia", così il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker al Consiglio d'Europa, dove è presente anche il premier turco Ahmet Davutoglu.

La chiusura della rotta balcanica e l'accordo Ue-Turchia per bloccare le partenze verso le isole greche, stanno facendo sì che le migliaia di disperati in fuga da guerre e fame si spostino verso il nord Africa e il Mediterraneo centrale, con l'obiettivo di raggiungere l'Italia. Sono oltre 24 mila i migranti già sbarcati nel nostro paese, il doppio dell'anno scorso, e i numeri delle ultime settimane dicono che sono in aumento le partenze da Libia, Egitto e anche Tunisia come dimostra il gommone approdato oggi a Sant'Antioco, in Sardegna, con 16 tunisini ed algerini. Ma quella del Mediterraneo centrale resta la rotta più pericolosa, nonostante il dispositivo italiano ed europeo schierato al largo della Libia.

E non è un caso che le Ong tornino a ribadire la necessità di aprire "canali sicuri legali" e "corridoi umanitari" per consentire ai richiedenti asilo di raggiungere l'Europa senza sfidare il mare. Su quella rotta, infatti, si continua a morire, come dimostrano i sei cadaveri ritrovati a bordo di un gommone semi sgonfio soccorso nella serata di ieri da nave Aquarius della Ong 'Sos Mediterranee. Dopo aver recuperato i vivi, 108 persone, si è tentato di trasferire a bordo le vittime ma il gommone si è piegato a V ed è affondato. Non è chiaro ancora se si tratti delle uniche vittime: i migranti hanno infatti parlato di 130-140 persone a bordo prima della partenza da Sabrata ed inoltre altri due uomini, alla vista dei soccorritori, si sono gettati in acqua e sono affogati.

Quasi 179mila migranti e rifugiati sono giunti in Europa via mare dall'inizio dell'anno, secondo le ultime stime dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) rese note oggi a Ginevra. Del totale di 178.882 arrivi, quasi 25mila sono giunti in Italia, oltre 153mila in Grecia ed il resto a Cipro e in Spagna.
Il numero di morti nel Mediterraneo è di 737, un dato che non include le centinaia di migranti, soprattutto del Corno d'Africa, che potrebbero essere morti negli ultimi giorni e che l'Oim non è in grado di confermare.

Ma il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha fornito alcuni dati sugli arrivi rispetto allo scorso anno. "Rispetto all'anno scorso - ha detto a 'La Telefonata' - quest'anno c'è stato un aumento del 4,7 per cento negli sbarchi di migranti, non siamo quindi in emergenza e non si può dire che c'è un tracollo del sistema di accoglienza". "La radice del problema - ha sottolineato Alfano - è la Libia e venerdì incontrerò il ministro dell'interno del paese nordafricano per lavorare insieme in modo che ci siano controlli alla frontiera. Il governo - ha aggiunto - si è insediato soltanto da due settimane e c'è bisogno di tempo perché il paese si stabilizzi. La collaborazione con loro potrebbe essere un punto di svolta fondamentale.

Intanto la Svizzera e pronta a inviare carri armati al confine con l'Italia. Il sempre pacifico e neutrale Paese tra le Alpi sembra disposta a schierare tank per rafforzare le frontiere tra Roma e Ginevra..

A dirlo è stato un direttore della sicurezza di uno dei cantoni, preoccupato del possibile "attacco di migranti" durante l'estate. La paura della Svizzera, infatti, è che con la chiusura del Brennero da parte dell'Austria la Svizzera diventi l'unico modo utile agli immigrati per raggiungere la Germania. "Ci aspettiamo un aumento significativo del numero di rifugiati di questa estate - ha detto Norman Gobbi, direttore della sicurezza del Canton Ticino -Se l'Austria ora chiude il passo del Brennero, la Svizzera diventerà l'unica porta d'ingresso verso il Nord Europa. Prima di allora, dobbiamo proteggere noi stessi". Nei giorni scorsi già 169 migranti sono entrati illegalmente nel Paese dei cantoni provenendo dall'Italia.

La notizia circola nei media austriaci da alcuni giorni. Il primo quotidiano a riportarlo è stato il sito Blick, confermato anche dal primo quotidiano di Vienna Krone. Il direttore Gobbi ha chiesto appoggio ai parlamentari del suo partito per ottenere il sostegno del governo federale ad usare l'esercito ai confini.

E così è stato. Il ministero della Difesa di Berna ha emesso una nota in cui si mette in allerta l'esercito. Sono state rinviare le vacanze a 2mila soldati, chiedendo loro di essere pronti ad ogni evenienza nel caso i migranti dovessero presentarsi ai confini. "L'esercito deve essere in grado di appoggiare le autorità civili nella gestione di una situazione straordinaria causata da un aumento del flusso migratori -si legge nel sito della conferedazione Svizzera - Per tale ragione vengono adeguate le date dei CR di quattro corpi di truppa. L'esercito aumenta la propria libertà di manovra al fine di poter coadiuvare in caso di necessità le autorità civili nella gestione di una situazioni straordinaria causata da un aumento del flusso migratorio. Concretamente l'obiettivo è che, se necessario, l'esercito fornisca appoggio in fasi successive con un massimo di 2000 militari". Poi si precisa che "finora si tratta di una pianificazione e un simile impiego attualmente non ha luogo", ma che "tale pianificazione rende tuttavia necessari degli adeguamenti nel piano dei servizi 2016".

Insomma, l'esercito svizzero è pronto. Ad essere interessati sono "quattro corpi di truppa, e cioè il battaglione di blindati 18, il battaglione della polizia militare 1, il battaglione di zappatori carristi 11 e il battaglione d'aiuto in caso di catastrofe 2".

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