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La condotta Slow Food di Lamezia Terme all'evento "Leguminosa" a Napoli

Laboratorio leguminosa Slow Food

«Lasciamo soddisfatti Leguminosa 2016. Perché abbiamo portato alla seconda edizione della più importante kermesse nazionale dedicata ai legumi, cinque varietà di fagioli calabresi, tutti di Cortale. E non ci siamo accontentati di metterli in ‘vetrina’ ma abbiamo voluto farli conoscere e assaggiare con un “laboratorio del gusto”, un incontro conviviale di approfondimento interessante e originale». Antonello Rispoli, fiduciario della Condotta Slow Food di Lamezia Terme, sottolinea con questa parole la partecipazione di una delegazione di 22 soci lametini a Leguminosa, la tre giorni organizzata da Slow Food a Napoli, l'unico evento italiano Fao per l'anno internazionale dei legumi.

I fagioli di Cortale, dal 2010 riconosciuti dalla De.co. (la denominazione comunale d’origine), sono stati presentati e offerti in degustazione a Napoli e l’occasione ha cementato un rapporto tra la Condotta di Lamezia Terme e quella partenopea che è stato deciso di ufficializzare in uno stabile “gemellaggio”. Conosciuti come “posa”, a Cortale i fagioli si declinano da tempo immemorabile in ben cinque varietà. Sono state tutte illustrate a Napoli: Reginella Bianca, Reginella Gialla, Cannellina, Cocò bianca e Cocò gialla.

Sabato sera, in un apposito “Laboratorio del gusto” ospitato da “La Chitarra” nel cuore del centro storico, Gianfranco Manfredi, giornalista esperto di enogastronomia ha presentato i tipici fagioli autoctoni cortalesi, con riferimenti storici e organolettici, insieme al fiduciario Slow Food-Napoli, Giosuè Rino Silvestro ed all’esperto di oli Alberto Capasso. Al Laboratorio hanno partecipato anche Pierluigi Tavella, che ha curato, illustrato e motivato il classico abbinamento dei fagioli cortalesi con l’extravergine da olive Carolea, e lo stesso fiduciario Slow Food-Lamezia, Antonello Rispoli. “Leguminosa” ha trasformato per tre giorni – da venerdì 4 a domenica 6 – Napoli in "Fagiolandia", una capitale mondiale dei legumi con la più grande mostra-mercato del settore mai organizzata in Italia.

Nella storica Piazza Dante, Slow Food ha promosso ogni giorno sino a tarda sera un susseguirsi ininterrotto di eventi, laboratori, dibattiti, cene oltre alla possibilità di acquistare i legumi prodotti in regime biologico che rappresentano l'elogio della biodiversità. Accanto a legumi rari come la lenticchia di Rascino, il cece nero della Murgia carsica e il lupino gigante di Vairano, tutte produzioni che rischiavano l'estinzione, i Fagioli di Cortale. Sono stati proprio loro fra i protagonisti di un seguitissimo momento di approfondimento nell’affascinante percorso che ha visto a Napoli la riscoperta di sapori dimenticati ma anche il valore delle sementi, dalla cultura dei territori più remoti e le tematiche legate allo sviluppo sostenibile. Un evento che è pure un progetto, insomma, per far conoscere e valorizzare tutti i legumi raccontandone l'origine e il valore nutrizionale e che perciò ha ottenuto il Patrocinio del Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali e del Comune di Napoli.

 

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