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Renzi pensa alle famiglie

"Dall'1 gennaio del 2015 daremo gli 80 euro non solo a chi prende meno di 1500 euro al mese ma anche a tutte le mamme che fanno un figlio per i primi tre anni. Si tratta di mezzo miliardo destinato alle famiglie"

Il premier Matteo Renzi ha trovato lo spazio per una notizia nella chilometrica performance che lo ha visto protagonista ieri pomeriggio su Canale 5: 
«Dal prossimo anno gli 80 euro di bonus mensile andranno anche a tutte le mamme, o i papà, per i primi tre anni di vita del loro figlio che nascerà nel 2015 - ha rivelato Renzi all'intervistatrice Barbara D'Urso - So cosa significa comprare pannolini e biberon. È una misura che non risolve un problema ma è un segnale».

In serata, da Palazzo Chigi sono filtrati anche alcuni dettagli dell'operazione come il tetto di reddito piuttosto alto (90 mila euro lordi) oltre il quale il bonus non scatterà e anche la somma stanziata dal Tesoro che ammonta a 500 milioni per il 2015. Per ora non si conoscono le disponibilità ufficialmente previste per gli anni successivi che dovrebbero essere pari al doppio per il secondo anno (ai bambini del 2015 si sommeranno quelli del 2016) ed al triplo il terzo, per un totale di 1,5 miliardi. Cifra che si stabilizzerebbe dal 2018, con un'uscita costante di 1,5 miliardi, visto che da quell'anno non si verseranno più i 500 milioni ai nati nel 2015. La misura pro-mamme che non è piaciuta al segretario della Lega Matteo Salvini che ha diffuso una nota per definirla platealmente una «presa per il c.....».

Ma intanto a domenica live :


"Sono arrabbiati un po' tutti: regioni, sindacati, magistrati... io non ho la verità in tasca.Noi siamo al governo da 8 mesi e o tutti facciamo uno sforzo insieme restituendo i soldi ai cittadini o non c'è futuro" ha detto il premier Matteo Renzi a Domenica Live su Canale 5. Renzi si è poi chiesto: "Le Regioni sono arrabbiate? Gli passerà".

"Siccome per vent'anni hanno sempre pagato le famiglie, ora se iniziamo a fare un po' di tagli ai ministeri e alle Regioni, non è che si possono lamentare", ha aggiunto il premier Renzi. "Per la prima volta dopo anni la legge di stabilità del 2015 prevede 18 miliardi di tasse in meno, sono tanti soldi. Abbiamo capito che l'Italia non può continuare di chiedere sempre ai soliti di pagare", dice il presidente del Consiglio.

"Quando la sera vado a letto penso che ho davanti grandi sfide ma penso di non essere solo: io non sono la causa dei problemi, io spero di essere qui a rappresentare gli italiani che sperano al di là del colore politico che io ce la faccia": così il premier Matteo Renzi a Domenica Live.

Quella adottata sul Tfr è "una soluzione molto saggia: abbiamo trovato strumenti per dire chi lo vuole dal 1 gennaio in busta paga potrà chiederli ad azienda" e al tempo stesso "le banche daranno un aiuto alle aziende" per risolvere i problemi di liquidità. "Lasceremo al cittadino la libertà di fare come gli pare, il Tfr è una possibilità".

"Ora è arrivato il momento di mettere da parte bandiere singoli schieramenti e dire 'ragazzi ora ci sono da fare delle cose, se si fanno si vince la madre di tutte le battaglie, che è il lavoro'".

''C'è da ridurre la tassa sul lavoro. Oggi un imprenditore paga un sacco di soldi, ma molti non arrivano al lavoratore. La spesa dell'imprenditore se la mangia lo Stato. Mettiamolo a dieta. Sono i 6 miliardi per l'Irap'', ha detto il premier.

 

 

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