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E' scontro aperto tra l'Ue e il governo italiano

E' scontro aperto tra l'Ue e il governo italiano. L'ultimo affondo,quello di ieri del PPE  domina anche le prima pagine dei giornali. I principali quotidiani riportano anche, la fonte è il Financial Times, l'ipotesi secondo cui la Commissione Ue a marzo rivedrà il sistema di ripartizione dei rifugiati, più profughi al nord Europa. Un elemento che il quotidiano La Stampa mette in apertura con il titolo "Migranti, un punto per Renzi". Il Financial Times proprio ieri sera aveva reso note le indiscrezioni su questo nuovo sistema di ripartizione, che secondo il quotidiano anglosassone rappresenta una vittoria per Renzi.

Non è la prima volta che il 'falco' Manfred Weber, da molti considerato il 'ventriloquo' della cancelliera tedesca Angela Merkel all'Europarlamento, fa da spina nel fianco al premier Matteo Renzi. Gli aveva già dato filo da torcere un anno fa battendogli il tempo su conti e riforme, mentre all'avvio del semestre di presidenza italiana lo aveva invitato a rispettare le regole. E poco dopo aveva provocato, soffiando sulle critiche rivolte da Renzi, il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker che sbottò: "Non sono a capo di una banda di burocrati".

Weber, membro del partito cristiano sociale bavarese Csu, è stato eletto quasi all'unanimità, trovandosi in un'insolita posizione di candidato unico alla presidenza del gruppo Ppe all'Europarlamento. Ha finora assunto posizioni rigoriste, dai conti all'immigrazione. Appassionato europeista, uomo concreto, pragmatico e gran lavoratore, a 43 anni di cui quasi 12 trascorsi in Europa, Weber non è un politico di professione. Nato e cresciuto anche politicamente in Baviera, dopo la laurea in ingegneria ha fondato due imprese di consulenza aziendale per la sicurezza sul lavoro e le questioni ambientali.

Intanto difende l'Ue e chiede all'Italia di ridurre il debito il commissario Ue agli Affari Economici Pierre Moscovici che pure sottolinea di apprezzare le riforme del governo Renzi. Moscovici invita in sostanza ad abbassare i toni.

"Non c'è nessuna guerra". Moscovici non usa mezzi termini per attaccare Renzi. Sulla scia delle accuse di Juncker, anche il commissario Ue agli Affari economici si mette in fila per colpire il premier fiorentino invitandolo ad "abbassare la tensione per lavorare su basi oggettive in un clima amichevole".

Pur riconoscendogli di essere un politico "ambizioso che fa sta facendo trasformazioni importanti" salutate "con favore" dalla Commissione stessa, non ha mancato dal ricordare che nessun paese beneficia di una maggiore flessibilità rispetto all'Italia. "Quale altro paese gode o può beneficiare di tutta la flessibilità prevista dal patto di stabilità e crescita? Nessuno - tuona Moscovici - la clausola sugli investimenti? Nessun altro paese. La clausola sulle riforme strutturali? Nessun altro paese. E dobbiamo prendere in considerazione anche che l'Italia sta accogliendo molti rifugiati". Da qui la stoccata a Renzi: "Non si può assolutamente dire che questa Commissione sia ostile all'Italia. Capiamo la situazione e vogliamo discuterla".

"La Commissione Europea non può essere accusata di agire contro l'Italia, questo è assolutamente sbagliato". Lo ha detto a margine del Forum a Davos, il commissario Ue agli affari Economici, Pierre Moscovici, aggiungendo di avere massimo rispetto per un Paese fondatore come l'Italia e per lo sforzo riformista di Renzi. "Non c'è nessuna guerra" con l'Italia, "ora occorre abbassare la tensione e lavorare insieme con grande oggettività", ha aggiunto. "Il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, è un leader ambizioso e attento alle riforme e la Commissione Europea ha avuto molte occasioni per mostrare il suo apprezzamento verso quelle riforme". "Abbiamo bisogno di un rapporto positivo. Junker ha espresso i suoi pensieri perché ha ritenuto che la commissione avesse ricevuto delle critiche ingiuste. Ma capiamo la situazione (di Renzi ndr) e vogliamo discuterla".

"E' chiaro - ha detto ancora - che l'Italia debba ora muoversi per ridurre il debito". "Sì, il governo italiano sta facendo le riforme ed è una cosa positiva. Sì, sta riducendo il deficit, può anche usare la flessibilità. Ma è necessario che anche in Italia il rapporto debito-Pil diminuisca", ha sottolineato Moscovici. "Quale altro Paese - si è chiesto ancora - beneficia di tutta la flessibilità prevista dal Patto di stabilità, inclusa la clausola sugli investimenti e quella sulle riforma strutturali? Nessuno". "Dobbiamo anche prendere in considerazione" la richiesta di ulteriore flessibilità per l'accoglienza italiana ai migranti e concludendo: "No, non si può assolutamente dire che questa commissione sia ostile all'Italia".

Moscovici non manca di far arrivare a Roma un avvertimento che suona come una minaccia pesantissima. "È chiaro che l'Italia debba ora muoversi per ridurre il debito", ha detto il commissario agli Affari economici in un'intervista a Bloomberg Tv a Davos. Perché, se è vero che il governo "sta facendo le riforme""sta riducendo il deficit", è anche vero che si fa sempe più vitale la necessità di diminuire il rapporto debito-pil. E su questo l'Unione europea non è disposta a fare ulteriori concessioni.

 

 

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