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I Comuni protagonisti delle bonifiche

L’eco mediatico c’è stato ed anche fragoroso. Tantissimi e per tutto lo Stivale coloro che hanno raccontato dell’incontro, svoltosi al Teatro Bibiena di Mantova, a cui ha partecipato una larghissima parte dei Sindaci delle 187 città italiane interessate da bonifiche, che sembrano infinite, del territorio e quindi incluse nella lista dei Siti di Interesse Nazionale.

I SIN, lo dice un decreto legislativo ed uno ministeriale, sono individuabili “in relazione alle caratteristiche del sito, alla quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, al rilievo dell'impatto sull’ambiente circostante in termini sanitari e ecologici nonché di pregiudizio per i beni culturali e ambientali”.

Il documento che verrà presentato al Governo va dritto al punto, senza fronzoli. Come ha sin qui fatto il Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, che non poteva certo mancare all’appuntamento. E’ vero, nel suo caso, che ha decisamente sforato il tempo assegnato ai primi cittadini intervenuti, ma è altrettanto vero che ha saputo coinvolgere i presenti e meritare per due volte i loro applausi. Tanti, tutti probabilmente, “gli ultimi baluardi della democrazia”, come definisce i Sindaci nel suo intervento lo stesso Riccardi, che si sono riconosciuti in quelle parole ed in quelle situazioni, nell’impotenza di agire per tutelare la propria comunità e nella risolutezza nel non voler lasciare nulla di intentato.

Si chiederà, per la veste stessa che ricopre ogni Sindaco quale autorità comunale sanitaria, la dichiarazione dello stato di crisi ambientale e sanitaria per tutti i 39 siti italiani nei quali l’inquinamento di terra e acqua è talmente esteso da essere ritenuto un serio pericolo per la salute pubblica. Si va dal Piemonte al Veneto, dalla Lombardia alla Toscana, dalle Marche alla Sicilia, passando per la nostra regione dove vi sono quattro SIN, tra cui Manfredonia.

Non solo. Verranno chieste, inoltre: la revisione della normativa in materia di bonifica per meglio chiarire “aspetti normativi e tecnici ancora oggi molto controversi”; la predisposizione di un piano operativo delle bonifiche che veda coinvolti il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e quello dello Sviluppo Economico ma abbia come protagonisti diretti i Comuni. Per risolvere i problemi finanziari, i Sindaci proporranno un “provvedimento affinché la Cassa Depositi e Prestiti finanzi con "asse ad hoc" la messa in sicurezza, nei siti prioritari, dei fattori di rischio per la salute”; la “garanzia di adeguate risorse economiche e umane” al Ministero dell’Ambiente, all’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e alle ARPA (Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente), per rendere più efficienti le Pubbliche Amministrazioni; la piena conoscenza da parte di tutti su ciò che avviene nel proprio territorio con “la creazione di uno strumento per la comunicazione trasparente e tempestiva” sullo stato ambientale e sanitario del sito e sul progredire delle azioni di risanamento.

E’ cominciata “una sfida alta al potere vero di questo Paese”, diceva due giorni fa il Sindaco di Manfredonia in quel di Mantova, e “possiamo essere protagonisti di un cambiamento vero”. I SIN sono bombe per la salute pubblica di quattro milioni e mezzo di italiani. Vanno disinnescate, o meglio: andavano disinnescate già da tempo. Ritardi, incertezze, superficialità, tentennamenti e tanto altro hanno invece fin qui caratterizzato le bonifiche di tante città italiane. Occorre muoversi. Subito.



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