Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Venerdì, 03 Maggio 2024

Le opere di Bach: gli eff…

Mag 02, 2024 Hits:130 Crotone

In città l'ultima tappa d…

Apr 30, 2024 Hits:199 Crotone

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:409 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:863 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:895 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:1128 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1568 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1671 Crotone

Se in passato i risultati del vigoroso exploit del “triangolo industriale” concorsero ad accrescere le risorse disponibili per l’attuazione di politiche pubbliche d’intervento finalizzate ad emancipare il Mezzogiorno da condizioni di relativa arretratezza, il motore dello sviluppo industriale del Nord, in sintonia, venne alimentato dall’apporto di forza lavoro e dalla domanda addizionale di beni di consumo durevoli, provenienti dalle regioni meridionali. Pertanto, oggi, c’è da chiedersi se e come sia possibile ripristinare, in un contesto diverso da quello di allora e in sintonia tanto con le direttive dell’Unione europea che, con i processi produttivi della globalizzazione, un necessario rapporto “virtuoso” di complementarietà tra le due aree del Paese Italia. Sta di fatto che, senza una resurrezione di tanta parte del Sud, quel barlume di ripresa che s’intravvede al Nord (grazie, soprattutto, al concorso di molte piccole-medie imprese all’attivo dell’export manifatturiero) sarebbe insufficiente a rimettere in pista il sistema –Paese qualora, continuasse a perdere colpi la domanda interna ed a sfilacciarsi, il tessuto produttivo formatosi, frattanto, in alcuni distretti del Mezzogiorno. Non a caso, per cercare di superare la crisi più pesante che ha investito l’Italia dal dopoguerra e che in particolare, ha aggravato i problemi della “coesione territoriale” tra Nord e Sud del Paese, il Ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia ha detto che saranno messi a disposizione 117miliardi di euro. Ma c’è di più. All’Italia andranno risorse comunitarie Programmazione 2014-2020, pari a 32.268 miliardi di euro di cui: 22, 3 miliardi vanno alle Regioni meno sviluppate(Puglia, Calabria, Campania e Sicilia); 7,7miliardi vanno alle Regioni più sviluppate; 1,1miliardi vanno alle Regioni in transizione(Abruzzo, Basilicata, Molise e Sardegna). A questo punto va detto, senza mezzi termini, che le Istituzioni nazionali e locali sulla base di queste notevoli risorse economiche devono puntare, in primis, a risolvere il persistente, divario tra l’economia del Nord e quella del Sud che, secondo un recente Rapporto di Bankitalia, è tornato ad approfondirsi.

Solo 27 Comuni capoluogo di provincia su 117 – poco meno del 23 per cento – hanno stabilito per il 2013 un’aliquota per i contratti di locazione abitativa “concordati” (tecnicamente – secondo l’esatta dizione di legge – “contratti agevolati”), inferiore alla misura base del 7,6 per mille. E’ quanto segnala la Confedilizia – in vista della scadenza di lunedì prossimo per il versamento dell’imposta – sulla base dell’analisi delle aliquote pubblicate dai Comuni entro i termini previsti dalla legge.

Nei 27 casi di aliquote speciali per i contratti a canone calmierato, comunque, il livello stabilito rimane notevolmente elevato, considerato anche che la base imponibile dell’imposta è cresciuta rispetto a quella dell’Ici – per effetto dei moltiplicatori catastali introdotti dal 2012 con la manovra Monti – del 60 per cento. Le aliquote fissate dai pochi Comuni “virtuosi”, infatti, arrivano al 4 per mille solo in 7 casi (Bari, Cuneo, Massa, Piacenza, Pisa, Sassari e Vicenza).

Negli altri 90 Comuni capoluogo di provincia, l’aliquota applicabile alle case affittate a canone più basso rispetto a quello di mercato è pari o superiore all’aliquota base del 7,6 per mille e – in ben 23 casi – addirittura nella misura massima del 10,6 per mille.

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato:

“I dati si commentano da soli. Ma il Parlamento, intanto, pensa solo ad inventarsi ulteriori aggravi burocratici a carico anche dei proprietari onesti, e cioè della stragrande maggioranza dei casi, come la scoperta di obbligare al pagamento dei canoni solo a mezzo delle banche, i cui costi – tra l’altro – ricadono proprio a carico specialmente degli inquilini più deboli, come immigrati e anziani. I Comuni, dal canto loro, mentre gridano all’emergenza abitativa per chiedere ulteriori soldi e pur avanti uno sfitto involontario dilagante per di più inverecondamente supertassato, preferiscono alloggiare i senzatetto in albergo piuttosto che rinunciare alla cassa facile dell’Imu e applicare aliquote più basse per i locatori che hanno accettato di affittare a canone calmierato rispetto a quello di mercato. E’ difficile trovare casi più gravi di incoerenza e di cattiva spendita del pubblico denaro, sottratto a contribuenti in sempre maggiori difficoltà”.

Su 20 Comuni capoluogo di Regione, ben 15 hanno deliberato per il 2013 l’aliquota Imu ordinaria nella misura massima del 10,6 per mille. Le aliquote più basse sono quelle, oltre che dell’Aquila, di Comuni appartenenti a Regioni a statuto speciale.

Lo segnala la Confedilizia rilevando che tale aliquota – oltre a comportare per quest’anno il pagamento di imposte altissime specie per i proprietari di immobili dati in affitto, a causa della perdurante applicazione degli spropositati moltiplicatori Monti, a suo tempo presentati come eccezionali e, dunque, transitori – dovrà essere ridotta nel 2014 da tutti i Comuni che l’hanno deliberata per quest’anno se essi (per effetto di una disposizione della legge di stabilità) vorranno applicare la Tasi agli immobili diversi dall’abitazione principale ed agli occupanti.

 

 

Comune

capoluogo

di Regione

Aliquota

IMU

2013

Comune

capoluogo

di Regione

Aliquota

IMU

2013

Ancona

10,6

Milano

10,6

Aosta

7,6

Napoli

10,6

Bari

10,6

Palermo

10,6

Bologna

10,6

Perugia

10,6

Cagliari

9,6

Potenza

10,6

Campobasso

10,6

Roma

10,6

Catanzaro

9,6

Torino

10,6

Firenze

10,6

Trento

7,83

Genova

10,6

Trieste

10,6

L'Aquila

7,6

Venezia

10,6

 

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI