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“Un altro passo significativo per portare alla normalizzazione una vicenda assai complicata nel settore della sanità calabrese su cui in passato s’era purtroppo segnalata troppa disattenzione da parte degli amministratori calabresi”.

Così il presidente della III Commissione Sanità Salvatore Pacenza in merito al protocollo d'intesa che ha ridefinito i rapporti tra Fondazione Campanella e azienda ospedaliera universitaria "Mater Domini" che è stato siglato ieri a Catanzaro dal presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ed il rettore Aldo Quattrone.

“Finalmente  – commenta l’onorevole Pacenza – questa struttura opererà per diventare quel centro d’eccellenza in campo oncologico che si era auspicato al momento della sua creazione. Inoltre, il protocollo ha una duplice finalità: garantirà un nuovo assetto per l'Università e, al contempo, aiuterà a mantenere i posti di lavoro dei dipendenti della Fondazione Campanella. Come ho più volte ribadito – prosegue l’onorevole Pacenza – non è più il caso di abbandonarsi a sterili polemiche come tutte quelle che hanno contornato la travagliata vicenda della Fondazione Campanella perché il momento storico e gli stessi cittadini ci chiedono concretezza. E per far questo occorre compiere delle scelte, difficili e sofferte che possano essere, ma comunque tese a garantire standard qualitativi migliori in campo sanitario nei confronti di tutti i calabresi. Io credo che questa Amministrazione regionale si stia distinguendo proprio in questo senso. Con la Fondazione Campanella, infatti, ritengo si sia finalmente preso il toro per le corna, rimettendo sui giusti binari l’attività della struttura che era stata fortemente snaturata nel corso degli anni tanto da diventare un caso nazionale. La Calabria, adesso, sta fornendo delle risposte nell’attività di ridefinizione del suo sistema sanitario e i cittadini cominciano ad aver fiducia in quest’azione messa in campo dalla triade commissariale. Grazie alla sensibile riduzione della cosiddetta emigrazione sanitaria, infatti, sono stati risparmiati dalla Regione ben 11 milioni di euro. Un altro passo importate per portare a compimento tale azione – conclude il presidente della III Commissione – potrebbe essere lo sblocco del turn-over della assunzioni in ambito sanitario, cosa che speriamo venga compresa anche dal tavolo ministeriale al momento non favorevole”.

E’ stata approvata la graduatoria delle aziende ammesse a beneficiare dei finanziamenti previsti per le piccole e medie imprese, operanti nel settore della ristorazione e della gastronomia, che valorizzano il “prodotto Calabria”.

Il bando, pubblicato nel dicembre 2012, prevedeva – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale - un contributo a fondo perduto per sostenere gli investimenti delle imprese operanti nella somministrazione al pubblico di alimenti e bevande con l’obiettivo di innalzare l’offerta competitiva dell’economia locale, attraverso la riscoperta della tradizione gastronomica regionale, la tutela delle produzioni tipiche ed il miglioramento della qualità e della trasparenza del servizio offerto ai consumatori.

Delle 20 aziende che hanno aderito al bando, 16 sono state ammesse al contributo.

“Proseguiamo il lavoro intrapreso – ha sottolineato l'Assessore alle attività produttive Demetrio Arena - volto a rendere disponibili in tempi brevi le risorse finanziarie previste dalle azioni riservate agli imprenditori calabresi. Nella prossima settimana il decreto verrà pubblicato sul sito dell'Assessorato e sul Bollettino Ufficiale della Regione”.

A conclusione dell’intensa due giorni di Cosenza e Camigliatello – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta -, dove si è svolto il convegno di studi “Napoli e la Calabria, un viaggio attraverso i secoli”, l’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri ha messo in evidenza “l’interesse che questa iniziativa, dedicata al rapporto antico, presente e soprattutto futuro, tra Napoli e la Calabria, ha suscitato a tutti i livelli. Ne è prova – ha dichiarato - la numerosa partecipazione, oltre dei relatori, anche di istituzioni che hanno testimoniato un effettivo impegno a dare seguito a questo nuovo percorso tra le due regioni, unite da una storia millenaria. Si è partiti dalla storia e, attraverso l’arte, l’architettura e la musica, si sono esplorati i campi comuni che nei secoli hanno unito le due regioni. In questo quadro – ha proseguito Caligiuri - non sono stati trascurati il viaggio nei luoghi, nel costume, nella natura, nella memoria, nelle tradizioni del lavoro di una regione, percorrendo le strade montane o marine, i corsi dei fiumi o, proprio come se fossero strade, le carte geografiche, i libri di viaggio, le testimonianze scritte, attraversando la natura o l’agglomerato costruito dall’uomo”.

Al convegno, oltre all’assessore Caligiuri, hanno relazionato Caterina Miraglia (assessore all'istruzione della Regione Campania), Fabrizio Vona (soprintendente del Polo museale di Napoli), Mauro Giancaspro (direttore della Biblioteca nazionale di Napoli), Elvira Graziano (direttore della Biblioteca nazionale di Cosenza), Francesco Caglioti (Università' "Federico II" di Napoli), Mirella Stampa Barracco (Presidente della Fondazione Napoli novantanove), Marta Petrusewicz (Università della Calabria), Francesco Paolo di Teodoro (Politecnico di Torino) Silvana Musella Guida, (Università "Federico II" di Napoli), Gennaro Matacena (architetto), Vincenzo De Gregorio (preside del Pontificio istituto di musica sacra).

“Le mostre allestite, a partire dalla prossima settimana, nelle Biblioteche nazionali di Napoli su ‘La tradizione del viaggio in Calabria’ e di Cosenza su ‘Cosenza-Napoli andata e ritorno in musica’, sono state concepite – ha spiegato Caligiuri - proprio secondo quello che è il filo rosso dell’iniziativa e cioè cominciare a ricordare e divulgare la grande storia comune del Sud. Nello stesso spirito devono intendersi le visite che le due Soprintendenze ai beni storici artistici di Napoli e Cosenza organizzano, rispettivamente su Mattia Preti (al Museo di Capodimonte a Napoli) e Luca Giordano (a Palazzo Arnone di Cosenza). Da non dimenticare lo scambio nel settore enogastronomico che si è voluto sottolineare nel buffet del Convegno al quale hanno partecipato due cuochi, uno campano (Pietro Parisi di Somma Vesuviana, allievo di Alain Ducasse) e uno calabrese (Pietro Lecce di Camigliatello Silano), che stanno portando avanti approfondite ricerche legate ai prodotti del territorio. Un buffet – ha detto ancora l’esponente della Giunta regionale calabrese - che non era un semplice elemento di congiunzione tra mattino e pomeriggio, ma che ha voluto avvicinare l'attenzione dei partecipanti verso i valori della cultura materiale, risolvendo il confronto gastronomico nella rivelazione di una comune discendenza, sempre più viva ed attuale. È appena l'inizio di un percorso – ha auspicato infine Caligiuri - che dovrà rafforzarsi sempre di più nei mesi a venire, mettendo in risalto la grande potenza culturale del Sud, premessa di progresso economico e sociale, per la crescita di tutto il Paese in una visione mediterranea ed europea”.

“Su sollecitazione dell’assessorato alla Cultura della Regione Calabria, la Fondazione Napoli novantanove – ha sottolineato Mirella Barracco -, d'intesa con l'assessorato all'istruzione della Regione Campania, che da anni lavora per la valorizzazione dei singoli territori di Napoli e Calabria, ha accettato questa sfida di riunire, d’ora in avanti, le proprie attività e di realizzarle non più separatamente ma in modo il più possibile congiunto”.

 

L’assessore al lavoro, formazione professionale e politiche sociali – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta - esprime soddisfazione per i riconoscimenti ottenuti durante il VII° Comitato di sorveglianza del Por Calabria Fse 2007-2013 nel quale il capo unità della direzione generale occupazione e affari sociali della Commissione europea Nicolas Gilbert Morin ha sottolineato i miglioramenti registrati puntualizzando che il Por Calabria Fse è in linea con quello delle Regioni a obiettivo convergenza e superiore a quello di alcune regioni centrosettentrionali. “La spesa certificata – sostiene l’assessore Salerno – ha superato di 21 milioni di euro il target prefissato (385 milioni contro 364) e ciò indica che ci sono le idee e le competenze per programmare e realizzare quegli interventi che ci possono consentire di incidere in maniera significativa sulla qualità della vita dei cittadini. Le politiche inclusive e quelle volte al reinserimento occupazionale ed alla creazione di nuovi posti di lavoro centrando l’obiettivo primario, che è quello di far percepire ai calabresi il processo di cambiamento e di sviluppo, contribuiscono a rendere più forte la coesione e a stimolare la collaborazione. Certamente bisogna fare i conti con una condizione di ritardo economico-sociale che affonda le sue radici in tempi lontani e in motivazioni storiche precise, oltre che con una crisi che per intensità e probabilmente per durata è addirittura più grave rispetto a quella del 1929. Dato questo contesto di riferimento, è indispensabile comprendere fino in fondo e toccare con mano le problematiche quotidiane dei calabresi per poi agire concretamente per produrre provvedimenti capaci di assicurare effetti positivi di lunga durata. Il ciclo di programmazione 2014-2020 – aggiunge l’assessore Salerno – dovrà necessariamente contraddistinguersi per un approccio sistemico e strategico, per una visione complessiva, per un metodo che premia efficienza e capacità di rispondere con tempestività alle sfide che ci impone la competitività del mondo moderno. Requisiti che saremo in grado di garantire in considerazione della chiarezza progettuale che distingue l’azione del presidente Giuseppe Scopelliti, che ha saputo, con la forza e l’ostinazione dei fatti, riacquistare la credibilità della Calabria. Sono convinto – conclude l’assessore Salerno – che con la determinazione e la brillantezza delle sue risorse umane e con una classe dirigente all’altezza, la Calabria possa davvero costruire il suo cammino di riscatto”.

 

L’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri nell’annunciare il bando pubblico per la costituzione dei Poli tecnico-professionali parla di “scuola calabrese che si avvicina sempre di più al mondo del lavoro”.

L’avviso, pubblicato oggi sul Burc, è dotato di 13 milioni di euro ed è consultabile sul sito www.regione.calabria.it. Le risorse – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta - sono state concentrate sul settore strategico del turismo, intrecciato con l'agribusiness.

I termini di scadenza per la presentazione delle domande sono previsti per il 22 luglio prossimo. La finalità è quella di riorganizzare l’offerta di istruzione e formazione al fine di favorire lo sviluppo economico e la competitività.

Possono presentare la propria candidatura gli istituti tecnici e professionali presso i quali funzionano gli indirizzi correlati alle filiere turistica e dell’agricoltura. Ogni istituto potrà inoltrare la propria candidatura per un solo Polo. Possono inoltre aderire le università e gli enti di ricerca, le organizzazioni professionali (ordini e associazioni), gli enti locali e le associazioni di elevato profilo culturale, tecnico e scientifico. Il bando sarà illustrato in una conferenza stampa che si svolgerà il prossimo 18 giugno nella sede di Palazzo Alemanni a Catanzaro.

Per qualunque tipo di informazione è disponibile l’indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

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