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La nuova Guerra fredda tra Bruxelles da un lato, Pechino e Mosca, e tra Usa e Mosca

L'ambasciatore degli Stati Uniti in Russia, John Sullivan, ha annunciato martedì che tornerà a Washington per “consultazioni”. Il suo annuncio è arrivato dopo che il ministro degli esteri russo aveva suggerito a Sullivan di tornare negli Stati Uniti per il momento in risposta alle nuove sanzioni statunitensi contro Mosca e alla decisione della Casa Bianca di espellere 10 diplomatici russi secondo i scenari economici.

Secondo i scenari economici,Il mese scorso, la Russia ha richiamato il suo ambasciatore negli Stati Uniti dopo che il presidente Biden ha convenuto in un'intervista che il presidente russo Vladimir Putin è un “assassino” che non ha “anima”.

Dopo i suoi commenti, Biden ha chiamato telefonicamente Putin e ha proposto un incontro di persona, che i funzionari statunitensi e russi stanno discutendo di organizzare.

Intanto come sottolinea il sole24,si aggravano le tensioni tra Bruxelles da un lato, Pechino e Mosca dall'altro. I Ventisette hanno deciso di applicare il 22 marzo il nuovo regime sanzionatorio riservato ai paesi che violano i diritti umani. Ad essere colpiti sono stati sei paesi, tra cui la Cina e la Russia. Dal governo cinese sono giunte immediatamente le prime ritorsioni, anche contro parlamentari europei. Nel frattempo, sanzioni sono state decise anche nei confronti di Myanmar (l'ex Birmania).

Riuniti qui a Bruxelles, i ministri degli Esteri dell'Unione europea hanno deciso di sanzionare quattro funzionari e una entità cinesi per abusi contro la comunità uigura, di religione musulmana e situata nella regione dello Xinjiang. Altre sanzioni sono state decise contro la Libia, accusata di uccisioni e rapimenti; la Russia, per via di torture contro attivisti Lgtb e opponenti politici in Cecenia; il Sud Sudan e l'Eritrea sulla scia di esecuzioni arbitrarie.

Nonostante la chiamata, secondo i scenari economici,dopo di essa gli Stati Uniti hanno imposto  una vasta gamma di sanzioni contro funzionari ed entità russi ed espulso i diplomatici russi. Mosca ha risposto espellendo i diplomatici statunitensi e rilasciando un elenco di funzionari attuali ed ex a cui è stato vietato l'ingresso in Russia.

Nelle ultime settimane la tensione al confine tra Russia e Ucraina è tornata a salire. Ad allarmare Kiev e le cancellerie occidentali è stato l’ammassamento di truppe russe al confine con il territorio ucraino, definito il più grande trasferimento di forze armate dal 2014, anno dell'annessione da parte di Mosca della Crimea (la più grande penisola affacciata sul mar Nero, ndr) e dell'inizio degli scontri tra forze governative e milizie filorusse nell’Ucraina orientale. Proprio la difesa della minoranza russa nelle repubbliche di Donetsk e Lugansk è la carta giocata da Mosca nel giustificare un possibile un intervento nell’est dell’Ucraina.

Oltre alla retorica e alle sanzioni, gli Stati Uniti hanno anche espresso il loro “incrollabile” sostegno all'Ucraina in mezzo alle tensioni con la Russia. L'amministrazione Biden sostiene la presenza di truppe russe vicino al confine con l'Ucraina, sostenendo che si tratta del più grande accumulo militare russo dal 2014.Lunedì, l’UE ha affermato che la Russia aveva inviato oltre 150.000 soldati vicino al confine con l'Ucraina, ma ha dovuto correggere il numero e ha detto in seguito che era più di 100.000. Ma non è ancora chiaro come sia stato determinato questo numero. Zelensky ha invitato Putin ad un incontro diretto nel Donbass, ma per ora anche questo invito non ha avuto evoluzioni.

Gli occhi della Russia sono ancora una volta puntati sul ripristino del controllo governativo sul nord della Siria. Dopo dieci anni di guerra, il presidente Bashar al-Assad è riuscito a riprendere il controllo del 70 % del Paese, grazie all'aiuto di Mosca e Teheran, ma ci sono ancora delle aree in cui non vige la legge di Damasco. Nel nord-est vi è l’Amministrazione autonoma del Rojava, a maggioranza curda, mentre le milizie filo-turche controllano la regione di Idlib e l'area di confine fino a Jarablus ad ovest e l’area che va da Ain Issa a Tal Tamr ad est. Ma nel versante nord-occidentale sono presenti anche le Syrian democratic forces (Sdf), le milizie curdo-arabe del Rojava, che controllano la città di Tell Rifaat e l'area circostante nonostante la dura opposizione della Turchia e il pressing della Russia.

Il presidente americano Joe Biden si prepara ad annunciare il riconoscimento del genocidio armeno, Biden dovrebbe fare l'annuncio sabato, nel 106° anniversario dell'inizio del sistematico sterminio del popolo armeno nei territori dell'Impero ottomano, nel 1915. Sarebbe il primo presidente americano in carica a farlo, anche se Ronald Reagan fece riferimento al genocidio armeno in una dichiarazione scritta del 1981 sull'Olocausto, e sia la Camera che il Senato hanno approvato misure nel 2019 per rendere il suo riconoscimento argomento formalmente riconosciuto come tale della politica estera degli Stati Uniti.

Secondo il giornale La Repubblica,Cina, Russia, Turchia: sono i nuovi antagonisti dell'Italia del Mediterraneo. Seppur con tutte le cautele diplomatiche, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha presentato un quadro incisivo dei cambiamenti strategici intorno al nostro Paese e delle risposte per tutelare l'interesse nazionale. "E' sempre più evidente il rafforzamento della presenza e dell'influenza di Russia e Cina che, sebbene si sviluppi su filoni anche collaterali a quello militare - con particolare riferimento al modus operandi di Pechino -  ci interpellano quali fattori di lungo periodo per interpretare lo scenario e mettere in atto strategie efficaci per la tutela dei nostri interessi".

Intanto,scoppia la polemica sull'alert pubblicato dal sito dell'ambasciata americana a Roma sul rischio Covid e terrorismo per i viaggi in Italia. E il partito di Giorgia Meloni presenta un'interrogazione in Parlamento.

“Non viaggiate in Italia per il Covid-19, esercitare una maggiore cautela a causa del terrorismo”. È questo l’avviso comparso lo scorso 20 aprile sul sito dell'ambasciata americana a Roma.
La rappresentanza diplomatica di Washington sconsiglia ai propri cittadini di viaggiare nel nostro Paese.

Se da una parte lo stigma del Covid -19 e del terrorismo è idoneo a pregiudicare ulteriormente la stagione turistica italiana, dall'altra la segnalazione del rischio terroristico insorgente apre uno squarcio agghiacciante sotto il profilo della sicurezza pubblica”, si legge nell’interpellanza presentata dal partito di Giorgia Meloni.

Fonti :  scenari economici / sputnik / Repubblica / il sole24 / il giornale

 

 

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