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Una parte importantissima del patrimonio culturale di Capitanata ha rischiato, al principio dell’anno, di essere danneggiata irreparabilmente, se non di scomparire del tutto.

Quasi 400 volumi, risalenti al '700 e conservati nei depositi dei “Fondi speciali” della Biblioteca "Magna Capitana" di Foggia vennero raggiunti dalle infiltrazioni di acqua piovana verificatesi a seguito di un violento acquazzone verificatosi nel gennaio scorso.

La Fondazione Banca del Monte di Foggia, dando seguito alla lunga tradizione di interventi a salvaguardia dei tesori culturali del territorio, ha deliberato di intervenire e sostenere il costo dell’operazione di recupero dei volumi della Biblioteca foggiana, con una spesa di 46.343 euro.

Una decisione che è servita a salvare uno dei fondi librari più preziosi della struttura di Viale Michelangelo, polo culturale di grande importanza per il territorio. Il finanziamento è stato ritenuto indispensabile, soprattutto in un periodo in cui lo stesso Direttore della Biblioteca, Franco Mercurio, ha messo in rilievo le difficoltà da parte dell'Amministrazione provinciale a sostenere anche le spese di gestione ordinaria.

La Fondazione auspica che si provveda ad eliminare definitivamente i problemi che hanno provocato l'infiltrazione d’acqua e che, nell'attesa dei nuovi assetti istituzionali legati alla soppressione delle Province, la Biblioteca “Magna Capitana” continui ad assicurare i suoi fondamentali servizi, come la gestione del polo SBN, essenziale anche per il coordinamento dei cataloghi delle biblioteche comunali e universitarie della Capitanata.

A seguito del convegno pubblico promosso da Cast e CGBI sul futuro della filiera bieticolo saccarifera meridionale, tenutosi il 29 giugno u.s. presso lo Zuccherificio del Molise alla presenza di centinaia di coltivatori e delle Organizzazioni Agricole a vocazione generale, si è riunito il Consiglio di Amministrazione del CAST con la partecipazione dei vertici della Coldiretti della provincia di Foggia, il 02 luglio scorso, per esaminare gli esiti del convegno.

Dal Consiglio è emersa la considerazione della forte ed unanime volontà del Mondo Agricolo non solo di rilanciare la filiera ma di impegnarsi in prima linea nella gestione dello stesso Zuccherificio.

In proposito i vertici del CAST ritengono necessario avviare uno stretto dialogo con la proprietà dello stabilimento saccarifero, in quanto, le più alte cariche politiche della Regione Molise, intervenute, pur assicurando la loro volontà di rilanciare l’attività dello Zuccherificio, si sono espresse in maniera alquanto generica sul futuro gestionale dell’azienda.

L’intero Consiglio del CAST conferma il forte apprezzamento nei riguardi del management attuale che e' riuscito, attraverso un dialogo trasparente ed un coinvolgimento diretto dei bieticoltori nelle dinamiche aziendali a riconquistare la fiducia del Mondo Agricolo ed ha riaffermato la necessità che il vigente management garantisca i bieticoltori, relativamente al ricevimento e al pagamento del prodotto della campagna in corso, secondo l’Accordo Interprofessionale sottoscritto con la parte Agricola.

Per la prossima semina 2014/2015, il Consiglio del CAST e la Coldiretti, ribadiscono il concetto delle garanzie certe: per investire nella coltura della Barbabietola da zucchero e chiedono in modo inequivocabile alla proprietà dello Zuccherificio del Molise interlocutori seri ed affidabili in grado di garantire gli Accordi che necessariamente dovranno essere presi entro il mese di luglio per poter pianificare la coltivazione autunnale.

Naturalmente, evidenziano il grave ritardo nelle trattative per la pianificazione della campagna prossima e ribadiscono che, in assenza di detti presupposti i bieticoltori, loro malgrado, nonsaranno più disponibili a seminare.

 

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Altra grande soddisfazione per il pittore sipontino Michelangelo Mercurio (Manfredonia, 1950), che da più di vent’anni vive ed opera in Santa Maria degli Angeli – Assisi (PG).

E’ di non molti giorni fa la notizia dell’acquisto, da parte della Direzione Generale del FAI (Fondo Ambiente Italiano), di opere grafiche multiple riproducenti un suo piccolo acquerello (eseguito dal vero) raffigurante una splendida veduta del “Bosco di San Francesco” in Assisi. I proventi della vendita delle grafiche in questione (che avverrà presso il “bookshop” del Bosco di San Francesco) saranno devoluti allo stesso FAI.

A proporre alla Direzione Generale del FAI il summenzionato acquisto è stato il dott. Luca Chiarini ossia il Property Manager FAI – Bosco di San Francesco, che per primo ha avuto modo di apprezzare l’opera di Mercurio.

Michelangelo è diventato, nel tempo, un vero maestro dell’acquerello. Tecnica pittorica che prevede, come risaputo, raffinata esecuzione, grande “leggerezza” rappresentativa e immediatezza espressiva. L’autorevole storico e critico d’arte Mariano Apa, non a caso, ha definito la sua pittura “metereologica” in quanto essa è “…capace di farsi carico degli odori e umori della terra e del cielo…”.

La sua attività di pittore autodidatta inizia a Manfredonia nel lontano 1968. Tanti, da quell’anno ad oggi, gli apprezzamenti, i consensi, le citazioni giornalistiche e i prestigiosi riconoscimenti. Tra i premi più importanti conferitigli in questi anni di intensa attività artistica: “Premio Acquisto Museo Regionale della Ceramica” di Deruta (negli anni 1996 e 1998); primo posto al “Concorso Nazionale di Pittura Agriumbria” (nel 1995); primo posto al “Concorso Nazionale di Pittura a Costano” (nel 2000).

L’ultima sua mostra personale “Silenzi”, qui a Manfredonia, risale all’agosto del 2005. Nel giugno del 2011 ha partecipato (con due suoi lavori) alla Seconda Mostra Collettiva Nazionale di Pittura Contemporanea organizzata, nella nostra città, dal Centro Culturale “Diomedes”.

Aperture serali in vista per la Cattedrale di Foggia a partire dal 6 Luglio e fino al 30 Settembre, tutti i sabati dalle ore 20 alle ore 23. L'iniziativa nasce dall’accordo tra l'Agenzia Regionale del Turismo PugliaPromozione e l’Arcidiocesi di Foggia-Bovino, a seguito della convenzione stipulata con la Regione Ecclesiastica Puglia per la gestione unitaria dei Beni Culturali, individuati di concerto, e grazie alla disponibilità del parroco don Rocco Scotellaro. Le attività sono coordinate dal Responsabile dell’Ufficio Arte Sacra arch. Franco Lepore e realizzate dal personale specializzato della Dauniarché s.c.ar.l., diretta dalla dott.ssa Maria Isabella Battiante. Una splendida iniziativa per diffondere cultura e rilanciare uno dei monumenti storici del nostro territorio, riaperto al pubblico da qualche mese dopo i recenti lavori di consolidamento e restauro.

Lo specchio d’acqua antistante la spiaggia Diomede, che va dalla spiaggia Castello alla località Acqua di Cristo, non è stata tenuta in conto tra le acque balneabili. Ciò non è dovuto affatto a cattivi parametri di escherichia coli e enterococchi intestinali, bensì ad una cartografia erronea.

Il tratto di mare in questione, infatti, è considerato come di pertinenza del porto e, escludendo che i bagnanti usufruiscono proprio di tale tratto di spiaggia, non è stato ritenuto necessario il campionamento delle acque. In realtà, come ben sappiamo, “è proprio questa la vera linfa vitale della stagione estiva per i bagni dei manfredoniani e dei numerosi turisti che gremiscono le nostre spiagge”, dice l’Assessore all’Ambiente del Comune di Manfredonia, Michele Gallifuoco.

Interpellata a tal riguardo, l’ARPA Puglia (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente) ha dato riscontro affermando che “sulla base di un’analisi cartografica, la zona marino-costiera tra il Castello e la scogliera Acqua di Cristo non risulta tra quelle destinate alla balneazione dalla Regione Puglia ai sensi del D.Lgs. 116/2008, così come riportato nella Delibera di Giunta Regionale n.2467 del 16 novembre 2010”. Non sfugga, per giunta, che le aree ritenute non destinate alla balneazione sono quelle non considerate idonee a priori, come le aree portuali (come nel caso di specie), urbane, per presenza di scarichi d’acqua. “Non destinata alla balneazione” non equivale a “non balneabile”, c’è una differenza abissale, ma piuttosto alla destinazione d’uso.

Il Comune di Manfredonia si è attivato nei confronti della Regione Puglia, terminando di predisporre tutta la documentazione necessaria per ricorrere avverso la delibera di Giunta, ma nel frattempo ha inteso cautelarsi commissionando analisi di laboratorio effettuate dopo prelievo in quattro punti diversi compresi tra l’Acqua di Cristo e la spiaggia Castello. Analisi che, con buona probabilità, avrebbero dovuto essere svolte da altri soggetti, ma il Sindaco Riccardi è coscienziosamente responsabile della salute dei propri concittadini ed ha rotto ogni indugio rivolgendosi ad un laboratorio privato regolarmente accreditato.

I risultati non hanno tardato ad arrivare e dimostrano come in tutti i punti di prelievo gli enterococchi intestinali sono su valori inferiori ad 1, laddove il limite è 200; gli escherichia coli oscillano tra i 7 e gli 11 (nel dettaglio: 7 per i punti di prelievo 2 e 3, 9 per il punto 1 e 11 per il punto di prelievo 4), valori che desterebbero preoccupazione se fossero superiori ai 500. Se ne traggano le dovute ed argomentate considerazioni.
A ciò si aggiunga che, da quanto rilevabile dai dati ufficiali sul rapporto di maggio 2013 dell’ARPA Puglia ed in base al D.Lgs 30 maggio 2008 n.116, i 26 punti dove è già esistente un monitoraggio degli organi preposti danno una risultanza chiara ed univoca, che non si presta ad interpretazioni: la qualità delle acque di balneazione del litorale manfredoniano è da definire “eccellente.

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