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Lunedì, 07 Luglio 2025

Lo scorso anno aveva debuttato sulle onde della Radio Italiana di New York con la presentazione in anteprima assoluta del suo primo album, *Universation – The Song of the Universe*. Oggi, il giovane e talentuoso artista italiano Manuele Rispoli, noto come Moody, torna sulle principali piattaforme digitali con il suo nuovo singolo intitolato *Only You*.

Moody, chitarrista, compositore e produttore musicale ventiquattrenne originario della Costiera Amalfitana, aveva attirato l'attenzione già con *Universation*, un progetto musicale innovativo che esplora l’armonia tra opposti e abbraccia una varietà di emozioni, energie e prospettive. Con *Only You*, Moody rivela una nuova dimensione artistica, più intima e riflessiva, confermando la sua passione per una musica evocativa e personale.

“La traccia,” spiega Moody, “ha un’atmosfera avvolgente e rilassante, pur essendo profondamente emotiva ed evocativa. Grazie alla melodia ipnotica del synth, alla batteria lo-fi e alle chitarre, l’ascoltatore viene trasportato in un mood che connette immediatamente.” Il testo, rivela, nasce da un periodo di introspezione che lo ha portato a una rinnovata consapevolezza e tranquillità interiore.

Il messaggio di *Only You* non è, tuttavia, un’esortazione al cinismo verso le relazioni. Al contrario, celebra quelle poche e autentiche connessioni umane che permettono di essere realmente se stessi, senza maschere. In un mondo in cui molte relazioni possono apparire superficiali o condizionate, Moody sottolinea l'importanza di valorizzare l’individualità senza chiudersi agli altri: “È fondamentale,” afferma, “dare valore a chi sa apprezzare la nostra unicità, senza tentare di conformarla ai propri bisogni.”

In *Only You*, Moody esprime queste emozioni attraverso una vocalità delicata ma intensa, scegliendo melodie ipnotiche e inserendo un’onorata onomatopea “Mmmh” nel ritornello, un suono meditativo che aggiunge profondità e coinvolgimento all’esperienza d’ascolto. Con la sua voce profonda e vibrante, Moody invita l’ascoltatore a immergersi nel mondo delle vibrazioni sonore, ricordando quanto il suono, per lui, possa essere più comunicativo di qualsiasi concetto o parola.

Questo singolo segna una nuova tappa nella carriera di Moody, confermando il suo talento come artista capace di fondere ricerca sonora ed emotività in modo unico e personale.

 

 

 

A Roma si è svolta presso il Campidoglio la 56° edizione della Festa dei Calabresi nel Mondo, l’annuale appuntamento organizzato dall’Associazione Brutium, volto a valorizzare i calabresi che, con passione e determinazione, contribuiscono a mantenere viva l’identità e l’immagine della Calabria nel mondo. Quest'anno, il tema dell’evento ha posto l’accento sullo sviluppo infrastrutturale e la connessione tra territori, celebrando personalità calabresi che hanno dato un significativo contributo alla comunità. Tra i protagonisti, spicca Roberto Gallo, fondatore del Riva Restaurant di Falerna Marina.

Nel corso dell'evento, sono state consegnate le Medaglie d’Oro Calabria 2024 a figure di spicco della comunità calabrese. Tra i premiati, anche Roberto Gallo, riconosciuto non solo per la sua attività imprenditoriale, ma per la sua visione oltre la ristorazione. Ha creato un'oasi di accoglienza e tranquillità, dove qualità, attenzione ai dettagli e ospitalità calorosa sono protagonisti. La sua impresa, avviata in un contesto sfidante, è divenuta un punto di riferimento per l'eccellenza nell'ospitalità grazie alla sua dedizione e visione chiara. La Presidente del Brutium, Gemma Gesualdi, ha presieduto la cerimonia, consegnando il premio a Gallo. Quest’ultimo ha espresso profonda gratitudine, dedicando il riconoscimento al suo team, che lo ha supportato negli anni e condivide con lui l’impegno per il progetto.

L'evento ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti della comunità calabrese in Italia e all’estero, ponendo come tema centrale "Connettere per creare sviluppo: infrastrutture e il Ponte dello Stretto".

Tra i vari interventi, il Ministro Matteo Salvini ha rivolto un saluto ai presenti. Sono intervenuti anche Pietro Ciucci, Amministratore Delegato della Società Stretto di Messina, che ha illustrato le prospettive del progetto del Ponte, e Armando Bossio, Sindaco di Cleto, che ha approfondito il ruolo delle infrastrutture per il futuro della Calabria. Tra i nomi illustri omaggiati durante la serata si annoverano Wanda Ferro, Sottosegretaria di Stato, Claudio Greco, stilista, Domenico Maduli, Presidente di Pubbliemmegroup, Robert Nisticò, Presidente dell’AIFA, e Leonardo Panetta, giornalista di Studio Aperto.

L’Istituto di Istruzione Superiore Carlo Levi di Portici, in provincia di Napoli, ha organizzato il convegno “La ricerca della felicità – Gli orizzonti spirituali dei giovani” il prossimo 7 novembre alle ore 10 che si svolgerà presso l’Auditorium della Parrocchia dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria in Via Federico Rossano 1 a Portici.

L’incontro prenderà il via con i saluti iniziali del Professor Giovanni Liccardo, ideatore dell’iniziativa, Dirigente Scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore Carlo Levi. A seguire interverranno il Dott. Giovanni Tagliaferro, Docente invitato presso Università “Giustino Fortunato” di Benevento, il Professor Umberto R. Del Giudice, Docente incaricato presso l’Istituto di Studi superiori “Donnaregina” di Napoli, il Don Federico Battaglia, Direttore Diocesano presso l’Ufficio per la Pastorale Giovanile della Curia Arcivescovile Arcidiocesi di Napoli, il Professor Vincenzo Anselmo Sj, Vice Preside della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale-Sezione S. Luigi di Napoli. Il congresso verrà coordinato dal Professor Antonio S. Romano, Vice Direttore dell’Istituto di Scienze Religiose Interdiocesano “Ss. Apostoli Pietro e Paolo” dell’Area Casertana – Capua.

Il Professor Giovanni Liccardo ci spiega quali siano state le motivazioni e le ragioni che gli hanno suggerito di organizzare questo evento: “Il tema dell’incontro nasce dalla constatazione diffusa oggi che il vero problema dei giovani non è economico o sociale, né è relativo al comportamento o agli atteggiamenti relazionali, né tantomeno valoriale. In realtà, si avverte in loro una profonda crisi spirituale; in altre parole, il vero problema è chi crede ancora che Gesù sia vivo: questo è il punto. Non solo. Il loro essere nel mondo oggi convive con tre grandi crisi: ambientale, pandemica e bellica, con conseguenze che colpiscono particolarmente i ragazzi, ancora che gli adulti. Evidentemente, in loro si genera la convinzione di un futuro difficile da immaginare, sicuramente tutt’altro che felice, anzi di un futuro o tristissimo o che non esiste affatto; insomma, si nota una disaffezione dei giovani nei confronti della vita. Dunque, la vera questione da affrontare anche a scuola, prima ancora dei contenuti o della preparazione culturale, è la disperazione, la mancanza di speranza dei giovani. Molto più spesso essi sono circondati da adulti che non hanno sufficiente speranza nella vita, che non hanno più motivazioni, che non sanno dire ai ragazzi perché la vita ha senso e perché vale la pena di viverla. Quindi, a seguito di questo nichilismo imperante, perché i giovani dovrebbero impegnarsi? Come dirigente, dunque, ho ritenuto fondamentale che nella mia scuola si parlasse di spiritualità, perché anche se è difficile farlo, necessario è dire poco. Siamo tutti, e i giovani soprattutto, a un punto così estremo di crisi che solo un’apertura della nostra coscienza individuale e collettiva alla dimensione spirituale, o transpersonale, potrà traghettarci fuori dallo sfacelo di questi tempi. È uno sfacelo anche interiore: la gente sta male, i giovani stanno male. Parlarne non è un optional, è un bisogno di sopravvivenza. Ai giovani si deve proporre un nuovo stile di vivere la fede che sappia umanizzare il cristianesimo. Anche al mondo della scuola è affidato il compito di accogliere la provocazione del mondo giovanile e mettere mano a rinnovare il suo impianto formativo. Su queste tematiche si confronterà il panel di relatori indicati nella locandina (non a caso tutti impegnati in strutture formative per docenti e/o sacerdoti)”. Questa importante conferenza offre lo spunto e l’opportunità di approfondire temi e argomenti che riguardano la vita di ogni persona in modo da riuscire a gestire anche a livello pratico le difficoltà e i problemi che gli educatori possono incontrare durante lo svolgersi della loro attività. Per educatori non intendo solo chi attua tale professione a livello lavorativo, ma tutti coloro che, in qualche modo, vengono a contatto con il variegato e multiforme universo giovanile, tra cui in primis i genitori, le figure di accudimento primario, la famiglia, i sacerdoti e i “docenti” che possono essere chiunque si relaziona e si inserisce nel percorso di vita dei giovani.

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