Nulla di fatto nell'ultima seduta di Consiglio comunale. L'assise ha, infatti, deciso il ritiro del regolamento per il “Nonno vigile”, di cui la maggior parte degli intervenuti ha lamentato discrasie in ordine al fatto che esso comporterebbe un impegno di spesa ritenuto incompatibile con lo stato di dissesto del Comune. Ritirate, dopo la precisa volontà emersa dagli interventi in aula, anche le mozioni – primo firmatario Aldo Grimaldi di “Progetto Caltagirone” - l'una “per la ridefinizione dei criteri del livello di servizio del canone annuale e della modalità di gestione della nuova Srr e accertamento delle responsabilità in capo a Kalat Ambiente nella gestione dei rifiuti”, l'altra “per il ripristino di strutture sportive e culturali attraverso finanziamenti dell'Istituto di credito sportivo”. Rinviata a data da stabilirsi, invece, la mozione presentata da Andrea Bizzini di “Progetto Caltagirone” e da altri consiglieri per il “mantenimento dell’attuale struttura ospedaliera Santo Pietro di Caltagirone”.
Polemiche si sono registrate a inizio seduta sul caso – Ipab casa di riposo “Santa Maria di Gesù”: Fortunato Parisi ha accusato l'Amministrazione di “voler passare sotto silenzio, con una colpevole sottovalutazione della situazione, l'avvenuto affidamento, da parte della Regione, della gestione dell'Ipab al Comune”. L'assessore Bruno Rampulla ha confermato che “l'Amministrazione, dopo aver ricevuto il decreto dell'assessore Bonafede, sta attentamente valutando ogni aspetto della vicenda”. Luca De Caro ha ritenuto “gravissime, ma purtroppo in linea con il suo consueto comportamento, la superficialità e l'insensibilità istituzionale dell'Amministrazione”. Giovanni Garofalo, critico anch'egli con l'esecutivo, ha lamentato “la qualità scadente dei pasti”, mentre Mario Marino ha chiesto “controlli proprio sulla qualità dei pasti per ospedale e Ipab”. Luigi Failla si è detto “preoccupato per la banalizzazione del problema – Ipab da parte dell'Amministrazione”. Franco Pace ha stigmatizzato, “al di là dell'estemporanea, parziale soluzione di alcuni problemi, l'assenza di una strategia per la città”. Gemma Marino ha considerato “estremamente negativo il fatto che i servizi sociali siano chiusi al pubblico”. Roberto Gravina, in relazione al recente incontro con l'assessore Valenti, ha ribadito il proprio ruolo di “oppositore responsabile”.