“La relazione come ponte tra natura e cultura”: questo il titolo del convegno che si è concluso nella città di Siracusa, all’Auditorium del museo archeologico regionale "Paolo Orsi" in viale Teocrito 66, organizzato dall’Istituto di Gestalt Hcc Italy di Siracusa, diretto dalla dott.ssa Margherita Spagnuolo Lobb, nell’ambito del cinquantaduesimo ciclo delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa. L'evento si è avvalso della collaborazione del Comune di Siracusa, dell’Ordine degli Psicologici, dalla Cattedra di Psicologia Dipartimento dei Processi Formativi dell’Università di Catania e della Fondazione Inda.
Il convegno ha affrontato il tema del rapporto tra natura e cultura alla luce dell’evoluzione antropologica contemporanea con l’obiettivo di individuare delle modalità più adeguate per prendersi cura sia delle relazioni intime sia dei gruppi sociali.
Tra i relatori Francesco Bottaccioli, presidente onorario della Sipnei, società italiana di PsicoNeuroEndocrinoImmunologia; Michela Marzano, Filosofa, Saggista, Scrittrice, Docente universitaria e politica, deputata al parlamento italiano, docente dell’Università di Parigi V (Renè Descartes), collabora con La Repubblica; il prof. Santo Di Nuovo docente di Psicologia presso l’Università di Catania; il prof. Franco Di Maria, Professore Emerito di Psicologia dell’Università di Palermo; il professore Vittorio Cigoli, Professore Emerito dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, i didatti dell’Istituto di Gestalt, dott. Piero Cavaleri, Assessore alle politiche interculturali del comune di Caltanissetta, Gianni Francesetti, presidente Società Europea di Gestalt e Margherita Spagnuolo Lobb, didatta internazionale e direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia dell’Istituto di Gestalt Hcc Italy.
Michela Marzano ha affermato: "Con una relazione non si tenta di colmare il vuoto che abbiamo dentro ma entrare in quel vuoto con l'altro. Amore è riconoscere l'altro per quello che è. "Amare non è dire 'io ti amo' ma 'io amo con te'". Il vuoto è generato dalla mancanza, dalla voglia di ricreare il primo rapporto, spesso fallimentare, della nostra vita, quello coi nostri genitori".
Nella società moderna ci stiamo orientando verso l'usa e getta. Ma questo non è amore, l'amore cambia, evolve nel tempo ma a restare costante è il sentimento di libertà di essere se stessi, il riconoscimento".
Sulla possibilità di "riparare" le relazioni, risponde che la filosofa afferma che si può cercare di "convivere con quello che non siamo e che non abbiamo, accettare di non essere quello che vorremmo essere o che i nostri genitori avrebbero voluto noi fossimo. Se non ci accettiamo imperfetti come siamo restiamo arrabbiati con noi e con gli altri, che non sono capaci di 'ripararci'".
Secondo il punto di vista della dott.ssa Margherita Spagnuolo Lobb: “Solo chi non trova pace in se stesso ha bisogno di certezze universali. Se non accettiamo la nostra condizione fallibile rischiamo di diventare despoti, di non accettare l’alterità, ossia la diversità, dandone la colpa alla natura o alla cultura. Solo accettando la nostra fallibilità possiamo incontrare l’altro, chiunque esso sia, e nutrirci della bellezza che la sua ricerca di verità comporta.”