Ha portato bene al Catania l’auspicio del sindaco Enzo Bianco che ieri in piazza Verga, durante la commemorazione dell’ungherese Kertész Géza nell’ambito della Giornata Europea della Cultura Ebraica, aveva detto: “Speriamo che la squadra ricominci a vincere proprio mentre si ricorda un grande allenatore rossazzurro che fu anche un grandissimo uomo”.
Géza, nazionale ungherese allenatore del Catania dal 1933 al 1942 – guidò la squadra alla prima conquista della serie B -, si distinse per aver salvato, nonostante fosse un nazionalista, la vita di tantissimi ebrei. Per questo fu catturato e fucilato dalla Gestapo e oggi è sepolto nel museo degli eroi di Budapest.
Oltre alla commemorazione di Géza -, anche con una mostra di magnifiche immagini e un torneo tra bimbi delle scuole di calcio – altri momenti importanti della Giornata europea della cultura ebraica organizzata a Catania dall’Amministrazione comunale, dall’Istituto Internazionale di cultura ebraica e dai Lions, sono state l’inaugurazione, nel Castello Ursino, di una mostra di epigrafi giudaiche, e un incontro sul tema “Natura e cultura ebraica”.
Un convegno di altissimo spessore culturale vista la presenza di Attilio Funaro, presidente dell’Istituto Internazionale di cultura ebraica, dell’architetto David Cassuto, che è stato vice sindaco di Gerusalemme, del filosofo Ottavio di Grazia, degli storici Luciana Pepi e Nicolò Bucaria e di Baruch Triolo, presidente della Charta delle Judeche di Sicilia.
“Quello della riscoperta della Catania giudaica – ha spiegato l’assessore ai Saperi Orazio Licandro – rappresenta un momento di grandissima importanza sotto il profilo culturale e una straordinaria opportunità per la nostra città, che deve riappropriarsi del proprio passato e del contributo che tutte le culture hanno saputo dare alla sua crescita”.
La mostra di epigrafi giudaiche rimarrà aperta nel Castello Ursino per diverse settimane. Le epigrafi fanno parte della collezione del Museo civico e nella mostra è esposto anche il più lungo documento ebraico in lingua latina che si conosca.emorazione di Géza -, anche con una mostra di magnifiche immagini e un torneo tra bimbi delle scuole di calcio – altri momenti importanti della Giornata europea della cultura ebraica organizzata a Catania dall’Amministrazione comunale, dall’Istituto Internazionale di cultura ebraica e dai Lions, sono state l’inaugurazione, nel Castello Ursino, di una mostra di epigrafi giudaiche, e un incontro sul tema “Natura e cultura ebraica”.
Un convegno di altissimo spessore culturale vista la presenza di Attilio Funaro, presidente dell’Istituto Internazionale di cultura ebraica, dell’architetto David Cassuto, che è stato vice sindaco di Gerusalemme, del filosofo Ottavio di Grazia, degli storici Luciana Pepi e Nicolò Bucaria e di Baruch Triolo, presidente della Charta delle Judeche di Sicilia.
“Quello della riscoperta della Catania giudaica – ha spiegato l’assessore ai Saperi Orazio Licandro – rappresenta un momento di grandissima importanza sotto il profilo culturale e una straordinaria opportunità per la nostra città, che deve riappropriarsi del proprio passato e del contributo che tutte le culture hanno saputo dare alla sua crescita”.
La mostra di epigrafi giudaiche rimarrà aperta nel Castello Ursino per diverse settimane. Le epigrafi fanno parte della collezione del Museo civico e nella mostra è esposto anche il più lungo documento ebraico in lingua latina che si conosca.