Un ulteriore sequestro di tonno rosso è stato effettuato questa notte dal personale militare della Capitaneria di Porto, nel territorio etneo.
Durante i consueti controlli lungo la filiera commerciale dei prodotti della pesca, gli Ispettori della Guardia Costiera hanno fermato un autoarticolato adibito al trasporto di prodotti ittici, rinvenendo all’interno oltre 13 tonnellate di “tonno rosso” (thunnus thynnus), sprovvisto dei prescritti documenti che ne attestano la provenienza e ne certificano la cosiddetta “tracciabilità”.
L’attività della Guardia Costiera, che si è notevolmente intensificata negli ultimi giorni, anche in conseguenza delle intossicazioni registrate nell’isola, ha lo scopo di tutelare la salute dei consumatori, oltre che proteggere le risorse ittiche.
Il tonno rosso, come è noto, è una specie ittica soggetta ad un particolare regime di protezione da parte dell’Unione Europea, che ne prevede limitazioni nelle catture attraverso la previsione di apposite "quote", predefinite per ciascun paese appartenente alla Comunità.
Il prodotto sequestrato, dopo gli accertamenti da parte dei Medici Veterinari della competente A.S.P., sarà venduto all'asta (con proventi versati al pubblico erario) o, eventualmente, donato in beneficienza.
L’attività in questione, che a livello nazionale è coordinata dal Centro Controllo Nazionale Pesca delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, segue soltanto di qualche giorno analoghi sequestri effettuati dall’11° Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima della Sicilia orientale, nelle località di Milazzo e Sant'Agata di Militello (in provincia di Messina) e Stazzo (in provincia di Catania).
Per tale tipologia di attività, il personale militare della Guardia Costiera opera su specifiche direttive del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dove è operativo il Reparto Pesca Marittima del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.