Il prossimo 12 aprile 2018 alle ore 17.30 a Roma, presso la libreria "Arion" di Testaccio, Piazza di S. M. Liberatrice 26, lo scrittore Giuseppe Lago presenterà il libro "La Fuoriuscita" (Alpes Editrice).
Oltre l'autore, relatori per l'occasione saranno: Piero Sistopaoli psicologo e psicoterapeuta; Stefano Cocci giornalista e scrittore; Chiara Scarpulla psicologa e psicoterapeuta.
Presentazione letteraria con curiosità e suspence, per un avvincente thriller psicologico uscito da poco nel mercato e che affronta il tema della psicoterapia e dei suoi eccessi.
Psichiatra e psicoterapeuta, direttore dell'Istituto Romano di Psicoterapia Psicodinamica Integrata (IRPPI) autorizzata dal Ministero dell'Università e della Ricerca, Giuseppe Lago è da anni uno scrittore e saggista, autore di libri ma anche di numerosi articoli scientifici. Consulente per Skytg24, Tgcom e Virgin Radio, vive a Roma, dove opera come rinomato professionista. Nella scuola di specializzazione che a lui fa capo ha riversato una grande quantità di esperienze ed elaborazioni, frutto della sua lunga esperienza clinica.
In dodici capitoli, ne "La Fuoriuscita" il lettore ha modo di appassionarsi ad un viaggio nel mondo delle emozioni, degli affetti, delle dinamiche interpersonali.
La trama di questo romanzo conduce il lettore nelle aree cruciali di un percorso che molte persone oggi ormai praticano, o perlomeno hanno praticato nella loro vita. Lo scenario ha qualche punto di contatto con la serie tv Intreatment, ma si differenzia nell'impianto narrativo, che presenta una vicenda complessa e coinvolgente, con un finale che si tinge di giallo, con risvolti inaspettati.
Le caratteristiche dei personaggi emergono nella storia, scritta con sapienza da Giuseppe Lago, attraverso la loro interazione. Il filo rosso del romanzo mette a confronto, nella vicenda, un metodo di psicoterapia direttivo ed oracolare, ormai superato, poiché intriso di elementi magici con un metodo moderno, collaborativo e riflessivo, che è fonte di conoscenza e distante anni luce dalla taumaturgia di certi guru.
In questa opera letteraria si intrecciano in profondità il Giuseppe Lago professionista con il Giuseppe Lago scrittore, tanto che è impossibile non domandarsi quanta esperienza tratta dal suo vissuto sia presente in questa costruzione letteraria e quanto invece la fiction abbia tratto la sua linfa vitale da una casistica professionale nota.
Tema attuale e moderno, prepotentemente emerso a fasi alterne dalle cronache giornalistiche del quotidiano, la parola setta richiama alla mente un luogo dantesco con pene psicologiche da scontare, a volte tremende, in cambio del miraggio di poter affidare le gioie, i pesi e le mancanze della propria vita a qualcun altro.
“Nessuno è libero se non è padrone di se stesso” - diceva Epitteto.
Questa non libertà, che si allontana dal proprio io attraverso manipolazioni esterne, è ciò che Giuseppe Lago invita a rifuggire, intraprendendo un percorso psicoterapeutico di sostegno positivo per il bene del paziente e senza aggettivi, come ama sostenere nel suo "Compendio di psicoterapia", uscito qualche tempo fa. Si tratta di un saggio scientifico sulla materia, nel quale tenta di superare gli schemi del passato, abbattendo gli steccati culturali che da troppo tempo limitano la terapia psicologica.
L’idea di un Compendio di psicoterapia nasce dall’esigenza di riorganizzare il campo controverso della psicoterapia, lasciando intravedere il disegno omogeneo di questa disciplina che, a prescindere dalle teorie, comincia a delinearsi sulla base di evidenze scientifiche ormai non trascurabili.
Il professionista Lago propone nella sua vita lavorativa un percorso uniforme e condiviso per tutti gli psicoterapeuti, finalmente considerati professionisti di una pratica terapeutica non arbitraria o autoreferenziale, ma impostata secondo linee guida che emergono da ricerche inappuntabili e convalidate.
Una psicoterapia, insomma, senza la gestione di appartenenze ideologiche e settarie, trasformate nel corso degli anni in paradigmi tra loro incompatibili, con il risultato della babele di indirizzi e della frammentazione in scuole non assimilabili.
Questo libro offre al lettore la possibilità di conoscere un percorso narrativo all’interno del quale emergono le complesse dinamiche che si instaurano realmente tra paziente e psicoterapeuta, e che si rifanno all’esperienza psicoterapeutica e psichiatrica del medico Giuseppe Lago.
L’essenza del racconto risiede nella riflessione su questa importante relazione e di come essa possa modificare in bene o in male la vita intima e affettiva di chi si sottopone alle sedute.
Attraverso le figure antitetiche dei dottori Livio Spada e Adele Lussari, Giuseppe Lago getta luce sulle differenze tra un percorso psicoanalitico incentrato sul benessere e l’equilibrio del paziente, in contrapposizione a quello orientato a far emergere esclusivamente la personalità carismatica del terapeuta.
Con una prosa impeccabile, ricca di argomenti e spunti di riflessione, si alternano in "La Fuoriuscita" citazioni letterarie e cinematografiche con interpretazioni di tipo onirico. Il finale? Tutto da scoprire.
Con questo promettente volume Giuseppe Lago dipinge un ritratto estremamente attuale della fragilità umana e del bisogno di appartenere a un gruppo che possa legittimare la propria individuale esistenza; la forza oggettivamente indubbia a livello di plot del suo romanzo si nasconde nel trattare argomenti di pertinenza psicologica, senza interferire minimamente nello scorrere della vicenda, che in realtà aumenta di pathos grazie all’abilità dell’espediente scientifico e restituisce al lettore una storia appassionante, all'interno della quale si disvelano personaggi complessi, all'interno dei quali ognuno può trovare una parte di sé.
Appuntamento, quindi, al prossimo 12 Aprile a Roma, per incontrare direttamente l'autore. La partecipazione all'evento è libera.