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Allagamento al santuario di lourdes, la vicinanza Dell’ufficio diocesano per la pastorale della salute

Allagamento Lourdes

 

“Al Santuario di Lourdes, al carissimo e fraterno amico padre Palmiro Delalio, a padre Nicola e agli altri cappellani al servizio del Santuario, esprimo a nome mio (cappellano onorario della Grotta) e a nome dell’Ufficio per la Pastorale della Salute e dei ragusani legati al Santuario (numerosi seguono in diretta tutti i pomeriggi il Rosario alla Grotta in italiano) una profonda solidarietà e unione spirituale per la situazione di emergenza che si è verificata per la seconda volta in questi giorni attraverso lo straripamento del fiume Gave che ha inondato il Santuario e parte della Grotta (l’ultima inondazione risale a ottobre 2012)”. E’ quanto afferma il direttore dell’Ufficio diocesano, don Giorgio Occhipinti, dopo quanto accaduto in queste ultime ore nel luogo di culto francese, meta di pellegrinaggi provenienti da tutto il mondo. “La situazione si è stabilizzata – precisa don Occhipinti – e stasera si spera che si possa riaprire la grotta di Massabielle. Ma l'ondata di pioggia che si è abbattuta nel sud della Francia, provocando l‘esondazione del fiume Gave, ha lasciato nel santuario mariano di Lourdes ingenti danni. A fare il «punto della situazione» è il vescovo di Tarbes e Lourdes, mons. Nicolas Brouwet, in un messaggio video rivolto ieri sera a tutti i pellegrini e gli amici di Lourdes. «La Grotta - dice il vescovo - è stata completamente inondata. La centrale elettrica è fuori uso perché trascinati dal torrente di acqua, uno degli alberi sradicati dal flusso delle acque ha colpito la centrale. Due ponti sono inaccessibili. Avremo un grosso lavoro da fare. Innanzitutto lavoro di riparazione a partire dalle canalizzazioni. E poi lavoro di pulizia». Il vescovo precisa che la Grotta sarà accessibile già a partire da domani sera e che da questa mattina sono aperte la porte Saint-Michel e Saint-Joseph così come la «cappella delle confessioni». Le fontane saranno accessibili a partire da questo pomeriggio mentre rimangono chiuse le piscine e vietato l'accesso ai ponti che attraversano il fiume Gave. Il vescovo tiene poi a ringraziare quanti in questi giorni si sono dati da fare per Lourdes: i vigili del fuoco, i servizi comunali e «tutti coloro che hanno lavorato nel weekend» per ripulire il santuario. Molti sono arrivati anche dall'Italia. “Pensate a noi - conclude il vescovo - pregate per noi. Non vi dimenticheremo alla grotta di Massabielle”. Il 4 luglio prossimo – chiarisce don Occhipinti – mi recherò con un gruppo di pellegrini al Santuario e pregheremo in questo significativo anno dedicato alla fede, per tutte le varie forme di fragilità umane che si affidano alla Madonna. Lourdes continua a essere per me una grande occasione di preghiera, meditazione e vicinanza con chi vive la sofferenza nelle sue varie sfaccettature. Un legame che risale al lontano 1985 (un anno speciale perché in questo luogo è nata la mia vocazione sacerdotale)”.

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