Si è discusso di start up e di misure per favorire l'innovazione nel corso del convegno organizzato dall'Unione dei Giovani Commercialisti ed Esperti Contabili di Cosenza insieme all'Ordine professionale dei Dottori Commercialisti di Cosenza e da Confindustria Cosenza con Cribis-Crif Company e KPMG.
Il presidente dell'Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Cosenza, Osvaldo Piacentini, nell'aprire i lavori, ha rimarcato l'importanza della "partnership messa in piedi tra i diversi soggetti coinvolti nel convegno per dare risposte concrete ai fabbisogni di formazione delle imprese e dei professionisti sui temi dell'innovazione e degli incentivi"
Un focus sulle start up innovative è stato proposto dalla presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Cosenza Marella Burza. "Oggi le start up innovative, ci dice l'Ocse) sono più di 5 mila nel Paese ed hanno prodotto un numero maggiore di nuovi occupati rispetto alle imprese tradizionali: circa 22 mila posti di lavoro. Il 13% di queste nuove imprese è a conduzione femminile ed il 25% è giovanile". Parlando dei progetti per la diffusione della cultura economica in cui è impegnata Confindustria, sia a livello nazionale che territoriale, anche in collaborazione con altri soggetti, la presidente Burza ha rimarcato come "i giovani chiamati ad immaginare progetti d'impresa, propongono sempre più idee orientate alla sicurezza, all'ambiente ed alla salute. Il nostro compito è quello di aiutarli a trasformare queste idee in imprese".
Il presidente dell'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Cosenza, Andrea Manna, nell'analizzare l'impatto della crisi sul territorio, ha auspicato che i nuovi strumenti di incentivazione possano essere resi agevoli nell'utilizzo. "I dati economici ci dicono che c'è una piccola inversione di tendenza - ha sottolineato il presidente Manna - con andamenti a macchia di leopardo. Bisogna tener conto che ci sono aree territoriali che scontano gap importanti, dove è più difficile fare impresa e rendere più agevole il lavoro di chi produce e distribuisce ricchezza. La sinergia tra i soggetti istituzionali diventa necessaria e sempre auspicabile".
Professionisti ed esperti hanno approfondito i temi delle misure a sostegno delle startup innovative, della disciplina, opportunità e profili applicativi del Patent Box.
In particolare sono intervenuti il Consigliere Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Cosenza, Giulio Meringolo, il docente a contratto dell'Università LUISS Roma e consulente KPMG International, Gianluca Stancati, la consulente in proprietà industriale Maria Grazia Cavallo Marincola, il Consigliere ODCEC Roma Maria Eugenia Palombo, il Responsabile Cribis D&B Srl Luca Torre e Guerino Russetti dell'Agenzia delle Entrate.
Approfondimento tecnico
Per start-up innovativa si intende un’impresa che è attiva da massimo 48 mesi, non distribuisce utili e ha ricavi annui inferiori a 5 milioni di euro, offre un prodotto o servizio ad alto contenuto tecnologico, anche se non necessariamente tutelato da brevetto o marchio, ha una percentuale di investimenti in R&D pari al 15% del maggior valore tra fatturato e costi.
Per le start-up innovative sono previsti esonero dal pagamento annuale alla Camera di Commercio; credito d’imposta per assunzione di personale altamente qualificato; deroghe alla disciplina sul diritto del lavoro (le start-up innovative possono assumere con contratti a tempo determinato anche di sei mesi e rinnovabili senza soluzione di continuità); incentivi agli investimenti per imprese dei settori sociale ed energia; disciplina speciale per fallimento.
Il patent box è un regime di tassazione agevolata su base opzionale per i redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali. Introdotto dalla legge di Stabilità 2015, il Patent box è un regime fiscale agevolato che consente di escludere dalla base imponibile - ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP - una quota del reddito derivante dall’utilizzo (diretto o indiretto) dei beni. Sono oggetto dell’agevolazione i redditi derivanti da software protetto da copyright, brevetti industriali (siano essi concessi o in corso di concessione), marchi d’impresa, disegni e modelli, giuridicamente tutelabili; informazioni aziendali e di esperienze tecnico-industriali.