Vincono gli Stadio, con 'Un giorno mi dirai' hanno vinto la 66/a edizione del festival di Sanremo, il secondo targato Carlo Conti che è riuscito nell'impresa non facile di portare a casa una seconda volta di grande successo, schivando polemiche, la concorrenza di Juve-Napoli e lasciando che i nastri arcobaleno, per fortuna, diventassero uno dei simboli di questo festival. E con grande eleganza, ha trovato il modo di salutare Pippo Baudo, "inventore del Festival così come lo facciamo oggi". Al secondo posto Francesca Michielin, con il brano Nessun Grado di Separazione. In terza posizione Giovanni Caccamo e Deborah Iurato con la canzone Via da qui, scritta da Giuliano Sangiorgi. Questo il podio della 66/a edizione del Festival di Sanremo.
Sono stati 11 milioni 223 mila i telespettatori, pari al 52.52% di share, che hanno seguito la finale del Festival di Sanremo. Rispetto all'anno scorso - quando l'ultima serata del festival era stata seguita in media da 11 milioni 843 mila spettatori, pari al 54.21% di share - gli ascolti sono in calo di circa 600 mila spettatori e quasi 2 punti di share. La prima parte della finale di Sanremo ha fatto segnare 12 milioni 695 mila spettatori con il 48.76% di share, la seconda 8 milioni 712 mila pari al 64.89%. Un anno fa la prima parte dell'ultima serata del festival era stata seguita da 12 milioni 763 mila spettatori pari al 50.77% di share, la seconda da 10 milioni 8 mila con il 65.48%.
Con la vittoria degli Stadio a Sanremo esulta la comunità musicale emiliano-romagnola, nella quale la band bolognese è da decenni orgogliosamente inserita. Fra i primi a complimentarsi con Gaetano Curreri e soci non poteva non esserci Vasco Rossi che con la band ha un ultra decennale rapporto di collaborazione Curreri ha suonato ed arrangiato i primi due album del Blasco. "Quattro Stadi, quattro premi. Sbancato il festival di Sanremo. Evviva", ha scritto Vasco a notte fonda sulla sua pagina. E sempre via Facebook sono arrivati anche i complimenti di Gianni Morandi che ha postato un video nel quale si vede l'esibizione degli Stadio in tv con il cantante che si felicita con Gaetano Curreri
"Visto che è andato tutto bene, cercheremo di fare il terzo Festival". Carlo Conti, sollecitato dal direttore di Rai1 Giancarlo leone, ha già sciolto la riserva anche come conduttore oltre che come direttore artistico per la prossima edizione del Festival di Sanremo. "Non c'è due senza tre", ha scherzato. Nella conferenza stampa finale di Sanremo, il direttore di Rai1 Giancarlo Leone ha spinto sull'acceleratore 'investendo' ufficialmente Conti della richiesta della Rai di condurre anche la prossima edizione, di cui sarà - come da contratto - direttore artistico. "Due anni fa - ha sottolineato Leone - ho creduto e voluto fortemente Conti come conduttore e direttore artistico, mi sono assunto totalmente la responsabilità e oggi sono felice che questa scelta sia stata premiata da pubblico e critica, a dimostrazione del valore artistico e professionale e della necessità di costruire un progetto a lungo termine sul festival".
La serata è cominciata con l'esibizione di Francesco Gabbani, il vincitore del Girone Giovani e il ripescaggio di Irene Fornaciari, scampata all'esclusione. Trionfatore della serata Renato Zero, davvero un mattatore, irresistibile con il suo linguaggio pieno di locuzioni che solo Panariello riesce a capire. Un medley in chiave orchestrale, "Favola Mia", "Più su", "Amico", "Nel giardino che nessuno sa", "Cercami", "Il cielo", "I migliori anni", poi "Il triangolo" e "Mi vendo" prima del nuovo brano "Gli anni miei raccontami". Per la prima volta, dopo quattro serate di travolgenti performance, Virginia Raffaele è stata se stessa, una sfida per chi è abituato a interpretare un personaggio.
Nel suo ruolo di super etoile, è arrivato Roberto Bolle in chiave rock e pop: prima ha ballato un assolo di "We Will Rock You" dei Queen, poi ha ballato "La notte vola" con Virginia Raffaele. Cristina D'Avena invece all'Ariston è stata spinta da una petizione rimbalzata tra radio e i Social. Tutto il cast fisso sul palco a chiedere le sue canzoni e le sigle: prima "Il valzer del Moscerino", che lei ha cantato allo Zecchino d'Oro, poi "Kiss Me Licia", "La canzone dei Puffi", "Occhi di gatto". In chiusura "La pioggia" di Gigliola Cinquetti, la canzone preferita da Cristina D'Avena, che è un fenomeno pop trasversale che ha contagiato anche il pubblico più insospettabile. Ancora una volta Elio e le Storie Tese hanno trovato il modo di rimanere nella storia del festival: stasera sono arrivati in scena travestiti da Kiss, ultima trasformazione di una lunga serie che li ha visti arrivare all'Ariston con i costumi da Rockets, da musicisti mozartiani, persino da nani.
La parte comica è stata affidata a Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni, gli amici di sempre di Conti: arrivati dalla platea come ospiti a sorpresa, i tre vecchi amici hanno scherzato sulla moda della reunion. Prima una raffica di battute sul super lavoro di Conti in tv: "con te non si può parlare, stai sempre in tv. La tu moglie quando vuole fa l'amore si rivolge a Chi l'ha visto". A proposito delle reunion: "ma avete visto i Pooh? Sono come Dorina Gray: loro restano giovani e invecchia solo Riccardo Fogli". Dopo aver mostrato il manifesto dello spettacolo che i tre facevano nel 1995, hanno proposto una serie di poster dello spettacolo nel caso in cui Conti non potesse partecipare alla reunion: tra questi uno con Matteo Renzi. "E' di Firenze come te, vuole fare tutto lui come te e non sa una parola d'inglese come te". "Ma l'avete interpellato?". "Ma perché lui c'ha interpellato quando ha deciso di fare il Presidente del Consiglio?". Tra le alternative il poster con Chewbecca, "è alto come Garko, ed è amato come Garko". "Ma non si capisce quando parla" ha detto Conti mentre i suoi due amici ridevano, poi l'impiegato del comune di Sanremo fotografato mentre timbrava il cartellino in mutande. Il tutto per annunciare la serata che i tre terranno all'Arena di Verona il cinque settembre.