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Giovedì, 12 Dicembre 2024

L'Ue apre a Conte sui migranti, i Visegrad attaccano

La Commissione Ue accoglie con favore che entrambe le navi the Protector e Monte Sperone siano sbarcate a Pozzallo e ciò è stato possibile grazie a 6 stati membri Ue che hanno deciso di accogliere condividere migranti, tra cui Italia, Francia, Germania, Malta, Spagna e Portogallo". Lo ha detto il portavoce della Commissione Ue Schinas. "L'Italia chiede da tempo una cooperazione regionale sugli sbarchi e ha ragione a chiederlo, la Commissione crede che soluzioni ad hoc non siano sostenibili a lungo termine e chiede una nuova spinta sulla base del Consiglio europeo".

"Confermiamo di avere ricevuto la lettera del premier Conte che è stata indirizzata ai presidenti Tusk e Juncker. Nella lettera chiede di dare attuazione immediata alle conclusioni raggiunte al Consiglio europeo e a breve risponderemo". Così il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas. "In generale e senza entrare nei dettagli, la Commissione condivide pienamente il senso di urgenza ed è impegnata nel dare seguito velocemente alle conclusioni raggiunte del Consiglio per quanto ci compete", conclude Schinas.

La 'vecchia' Europa appoggia l'Italia sui migranti, mentre i paesi di Visegrad, alleati in teoria della linea dura sugli sbarchi propugnata da Matteo Salvini, la accusano di "aprire la strada per l'inferno". Il premier Giuseppe Conte, dopo il sì di Malta e Francia, è riuscito ad incassare la solidarietà del paese che più conta in Europa: la Germania. Che indubbiamente ha dato la linea: poche ore dopo sono arrivate anche le adesioni di Spagna e Portogallo. Tutti pronti ad accogliere 50 dei 450 migranti a bordo di una nave della Guardia di Finanza e una di Frontex ormeggiate in rada a Pozzallo. Ma contro la linea italiana, oltre al silenzio dell'Austria, si sono scagliati i Paesi dell'Est, in primis Ungheria e Repubblica Ceca. "Ho ricevuto la lettera del premier italiano Conte in cui chiede all'Ue di occuparsi di una parte delle 450 persone ora in mare - ha scritto su Twitter il premier ceco Andrej Babis -. Un tale approccio è la strada per l'inferno".

Salvini, ha mostrato invece soddisfazione: "Fermezza e coerenza pagano, è finito il tempo di governi complici e pavidi. Abbiamo messo in salvo donne e bambini. Un ottimo lavoro di squadra di tutto il governo. Complimenti al nostro premier Conte!", ha twittato. Ed ha rilanciato (in linea con i Visegrad): "Il prossimo obiettivo, per stroncare una volta per tutte la mafia del traffico di esseri umani, sarà riaccompagnare gli immigrati dove sono partiti. In Italia, e in Europa, entra solo chi ha il permesso".

I migranti giunti a Pozzallo (Rg) sulle navi Monte Sperone e Protector sono tutti sbarcati. Prima i 184 uomini della Protector e successivamente anche i 209 della Monte Sperone. Uno dei migranti, un ventenne eritreo, ha la polmonite ed è stato ricoverato nel reparto di Medicina dell'ospedale di Modica. Sono sbarcati 128 minori non accompagnati, 3 minori accompagnati, 44 donne e 272 uomini. In totale 447 persone di cui 291 proverrebbero dall'Eritrea e 92 dalla Somalia. Altri migranti vengono da Nigeria, Bangladesh, Algeria, Libia, Siria, Egitto. Ora sono al lavoro gli uomini della Prefettura e della Questura per i ricollocamenti dei migranti negli altri paesi europei. Anche l'Irlanda farà la sua parte nell'accoglienza ed è pronta a farsi carico di 20 dei migranti sbarcati. "Oggi per la prima volta potremo dire che sono sbarcati in Europa", si afferma dalla presidenza del Consiglio

A Babis ha risposto il presidente della Camera Roberto Fico, che è tornato a chiedere che venga "sanzionato pesantemente" chi non accetta le quote ed ha assicurato che "la strada per l'inferno", al contrario, "è non saper accogliere tutti insieme in un'ottica di solidarietà". Conte invece tira dritto, consapevole di essere riuscito ad invertire una rotta piuttosto pasticciata e, forse, troppo urlata, trasformandola in strategia diplomatica. "Questa è la solidarietà e la responsabilità che abbiamo sempre chiesto all'Europa e che ora, dopo i risultati ottenuti all'ultimo Consiglio europeo, stanno cominciando a diventare realtà", ha esultato su Twitter. Aggiungendo: "Continuiamo su questa strada, con fermezza e nel rispetto dei diritti umani". Sua infatti, secondo quanto fanno trapelare fonti Palazzo Chigi, è stata l'iniziativa che ha portato allo sbarco a Pozzallo di 50 tra donne e bambini. 

L'obiettivo del governo è quello di evitare di aprire un contenzioso con Bruxelles ad ogni nave in arrivo, cercando di elaborare un sistema che possa partire in automatico. La strada è ancora lunga, ma certo la risposta dei grandi Paesi europei è un buon punto di partenza. Che serve anche a riequilibrare il lavoro su un dossier che era diventato appannaggio unico del ministro dell'Interno. E dimostrare che la diplomazia paga. A rispondere all'appello di Conte sono stati i Paesi più presi di mira negli ultimi tempi dai tweet del leader leghista (che è volato a Mosca per andare a tifare Croazia, contro la Francia di Macron), da Malta alla Germania della Merkel. E proprio da Berlino l'Italia ha assicurato di aver ottenuto il sì all'accoglienza dei migranti "senza dare alcuna disponibilità ad accettare i movimenti secondari".

Assai diverso il comportamento degli 'alleati' di Visegrad. Sul cui atteggiamento si è scatenata l'opposizione. "Ma non dovevano essere i primi alleati del governo giallo-verde per risolvere l'emergenza sbarchi?", si è chiesta Anna Maria Bernini (Fi), mentre il Pd Andrea Orlando ha commentato: "Da Visegrad fanno sapere nessuna ricollocazione. Per ora se ne fanno carico solo gli odiati maltesi. Dagli amici mi guardi Dio". 

"E' una vittoria politica", ha commentato il ministro dell'interno, Matteo Salvini. La 'vecchia' Europa appoggia l'Italia sui migranti, mentre i paesi di Visegrad, alleati in teoria della linea dura sugli sbarchi propugnata da Matteo Salvini, la accusano di "aprire la strada per l'inferno". Il premier Giuseppe Conte, dopo il sì di Malta e Francia, è riuscito ad incassare la solidarietà del paese che più conta in Europa: la Germania. Che indubbiamente ha dato la linea: poche ore dopo sono arrivate anche le adesioni di Spagna e Portogallo. Tutti pronti ad accogliere 50 dei 450 migranti sbarcati a Pozzallo. Ma contro la linea italiana, oltre al silenzio dell'Austria, si sono scagliati i Paesi dell'Est, in primis Ungheria e Repubblica Ceca. "Ho ricevuto la lettera del premier italiano Conte in cui chiede all'Ue di occuparsi di una parte delle 450 persone ora in mare - ha scritto su Twitter il premier ceco Andrej Babis -. Un tale approccio è la strada per l'inferno".

Intanto la nave Open Arms dell'ong spagnola Proactiva Open Arms sta di nuovo dirigendosi verso la Sar libica. E' quanto segnalato sul sito Marine Traffic, che monitora le rotte delle navi. L'imbarcazione risulta seguita a breve distanza dallo yacht Astral, della stessa ong. "Anche se l'Italia chiude i porti - scrive su Facebook l'organizzazione non governativa - non può mettere le porte al mare. Navighiamo verso quel luogo dove non ci sono clandestini o delinquenti, solo vite umane in pericolo. E troppi morti sul fondale". E Salvini, da Mosca, avvisa:  Risparmino tempo, fatica e denaro, sappiano che i porti italiani non sono disponibili". 

 

 

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