Da sabato 29 ottobre a martedì 1° novembre all’Olimpia Cilento Resort di Marina di Ascea (Salerno) si è svolta la festa dell’Associazione nazionale famiglie numerose (Anfn), associazione che ha raggiunto la maggiore età essendo stata fondata 18 anni fa, nel 2004, da Enrico Cinelli e Mario Sberna. L’occasione ha visto anche la prima uscita pubblica della ministra della Famiglia, della Natalità e delle Pari Opportunità, Eugenia Roccella, che, in un messaggio video inviato all’Associazione, ha sottolineato come la politica cominci a mettere a fuoco il problema della denatalità. “Abbiamo delle scadenze - ha detto Roccella -, per esempio quella di riformulare l’assegno unico. Quella riforma ha avuto il pregio di essere strutturale, non un bonus una tantum, però va corretta e riformulata perché così com’è sappiamo benissimo che penalizza proprio le famiglie numerose”. La natalità è strettamente collegata allo sviluppo economico, ma non solo, “la famiglia è il cuore della comunità”. “Affinché le donne siano davvero libere di essere madri – ha concluso – si tratta di riannodare quella rete di sostegno una volta affidata alla rete di parentela, che oggi si è smagliata e va in qualche modo riannodata”. Anche perché la scelta di una coppia di mettere al mondo uno o più figli è adesso confinata a scelta privata, ed invece è orientata al bene comune. L’assemblea ha eletto la nuova coppia di presidenti, Anna e Alfredo Caltabiano: «Diciotto anni fa, per la prima volta, chiedemmo al governo interventi di politica familiare strutturali, perché li ritenevamo unica soluzione possibile per provare a frenare l’inverno demografico. Oggi in molti sembrano essersi resi conto della gravità del fenomeno. Ogni anno nascono, in media, 20mila bambini in meno rispetto all’anno precedente: di questo passo quanto ancora potrà reggere l’attuale modello di welfare?». C’è qualche barlume di speranza? La soluzione potrebbe essere quella di «rendere “appetibile” il terzo figlio» dice ancora il neopresidente di Anfn. Perché «una Italia senza giovani è una Italia senza idee, senza le migliori energie, capaci di guardare il futuro». Un Paese che non genera futuro ha poi problemi, ad esempio, a pagare le pensioni, ad assicurare solidarietà tra generazioni. Di qui l’utilità di investire sulla famiglia, «da inserire tra le priorità dell’agenda politica» ha ribadito la ministra Roccella, anche se tra le priorità dell’Anfn c’è la richiesta del riconoscimento di un anno di contributi figurativi per ogni figlio messo al mondo, una profonda revisione dell’Isee da utilizzare solo per le politiche assistenziali. Ancora: «Un fisco a misura di famiglia: nel nostro sistema fiscale non esiste alcun meccanismo che riconosca l’equità orizzontale, ossia che consideri quante persone vivono sul reddito che viene tassato». Dal 2005 Anfn chiede la riduzione dell’Iva sui pannolini. «Chiederemo un impegno del governo nella diffusione del network Comuni amici della famiglia. Il rilancio della carta famiglia, scaduta a dicembre del 2021, da riempire di contenuti e convenzioni». Tre giovani che sorreggono un’Italia vecchia e ammalata: è l’immagine scelta da Rachele Bernardini (in arte Tartitarta) - giovane designer toscana - per accompagnare la nuova campagna di Anfn ed è proprio così, sono i giovani che possono sostenere il nostro Paese e dargli un futuro e rispondere all’invito rivolto dal cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, che domenica si è collegato in streaming con le famiglie numerose: «Trasmettete il gusto della vita» testimoniando «la bellezza di essere in tanti»: la famiglia numerosa è scuola di accoglienza, di condivisione. E la famiglia numerosa è una scelta “possibile” e necessaria.