Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato ad Atene per una visita ufficiale in Grecia di due giorni. Tra i tanti temi in agenda centrali saranno sicuramente un'analisi congiunta della crisi migratoria e la situazione politica dell'unione europea soprattutto in materia di crescita e sviluppo. Il capo dello Stato incontrerà oggi il presidente della repubblica ellenica, Prokopis Pavlopoulos. Nel pomeriggio il programma di questa prima giornata prevede una visita di Mattarella al campo profughi di Eleonas. Concluderà la giornata una visita al parlamento greco.
Una "storica sfida" che l'Unione europea deve affrontare è "quella rappresentata oggi dalle centinaia di migliaia di donne, bambini e uomini che si mettono in cammino - rischiando la loro stessa vita - in fuga da guerra, terrorismo e dalla fame, inseguendo il sogno di un luogo - l'Europa - che anch'essi percepiscono come terra di libertà, di sicurezza, di benessere. Per poter affrontare con risolutezza ed efficacia queste prove, dobbiamo ritrovare lo slancio ideale che ha caratterizzato la fase di avvio del processo europeo, la spinta ideale a vivere insieme e non soltanto a collaborare". Lo ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella parlando oggi ad Atene nel suo primo giorno di una visita di Stato in Grecia.
'Siamo convinti che l'Unione europea debba dare primaria importanza alla crescita economica e all'occupazione, soprattutto a quella dei giovani'. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad Atene, dove si augura che l'appuntamento per i 60 anni del Trattato di Roma 'sia l'occasione per rilanciare l'integrazione ma anche il vincolo di vera, autentica ed effettiva solidarietà europea'.
"L'Europa si trova ad affrontare sfide cruciali e non contingenti, sfide che ne mettono alla prova il carattere di comunità di ideali e ci richiamano, prepotentemente, alle ragioni fondative di questa comunità di popoli liberi", ha proseguito il presidente della Repubblica rimarcando il fatto che tra queste sfide si staglia con forza la crisi economica che ha prodotto "nuove soglie di povertà". "Anzitutto - ha spiegato - la crisi economica e finanziaria, che aggredisce il nostro modello di convivenza sociale, colpendo soprattutto le legittime aspettative delle giovani generazioni, che vanno invece poste in condizione di poter guardare al futuro con ottimismo e fiducia. Attraversiamo grandi difficoltà, a causa della crisi. Ha colpito molti Paesi europei. Ha prodotto nuove soglie di povertà, che investono strati sempre più ampi di popolazione. Ha innescato nuove forme di emarginazione e ha dato alimento a forze centrifughe crescenti".
"Ogni scossa aggrava le condizioni dei nostri concittadini ma aumenta anche la determinazione a star loro vicini e ad aiutarli". Lo ha garantito il presidente Sergio Mattarella parlando con i giornalisti ad Atene. Il capo dello Stato ha aggiunto che nonostante il terremoto non si fermi la ricostruzione "si farà ugualmente".
Mattarella ha parlato anche del problema migranti: riguarda l'Europa intera, ha spiegato, e serve sempre più solidarietà.
Una "storica sfida" che l'Unione europea deve affrontare, ha aggiunto Mattarella, è "quella rappresentata oggi dalle centinaia di migliaia di donne, bambini e uomini che si mettono in cammino - rischiando la loro stessa vita - in fuga da guerra, terrorismo e dalla fame, inseguendo il sogno di un luogo - l'Europa - che anch'essi percepiscono come terra di libertà, di sicurezza, di benessere. Per poter affrontare con risolutezza ed efficacia queste prove, dobbiamo ritrovare lo slancio ideale che ha caratterizzato la fase di avvio del processo europeo, la spinta ideale a vivere insieme e non soltanto a collaborare".
La situazione in cui versano le aree terremotate ha scatenato un'accesa contesa politica. A sollevarla è stato Salvini che ai microfoni dell'Agenzia Vista ha detto: "Che qualcuno si occupi dei diritti dei migranti da mattina a sera e si dimentichi degli italiani sotto la neve - ha commentato Matteo Salvini all' Agenzia Vista- mi sembra francamente incredibile".
"Quello che arriva dal cielo non sempre è prevedibile, ma che ci siano ritardi a livello locale, a livello di Prefetture e a livello di governo mi sembra assolutamente evidente. E che ci sia qualcuno che si occupa dei diritti dei migranti da mattina a sera ma si dimentica degli italiani sotto la neve - conclude - mi sembra francamente incredibile".
Nella città coperta di neve e con temperature rigidissime la gente è scesa in strada in preda al panico. Un panico che ha travolto tutto il Centro Italia già messo in ginocchio dal maltempo. Da tre giorni nevica senza sosta, decine di migliaia di persone sono rimaste senza acqua e senza elettricità. L'Abruzzo è sicuramente la Regione più colpita, ma l'emergenza neve preoccupa soprattutto i terremotati che vivono nelle tende della Protezione civile.
L' emergenza del sisma si aggiunge a quella del maltempoche sta colpendo in queste ore i centri interessati dal terremoto. "L'emergenza ora non è il terremoto, che comunque continua a fare paura, sono le famiglie isolate a causa della neve", ha messo in chiaro il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. "La gente non può uscire di casa perché ci sono 2 metri di neve - ha continuato il primo cittadino - siamo stati svegli tutta la notte per risolvere il problema ma è necessario che arrivino le turbine per permettere di accedere e uscire dalle abitazioni". Uomini e mezzi dell'Anas stanno intervenendo ininterrottamente su numerosi tratti stradali in Abruzzo, Umbria, Marche, Emilia Romagna e Toscana per garantire la transitabilità e prevenire disagi alla circolazione.
L'intensa nevicata che da quasi ventiquattr'ore insiste sulle aree colpite dal terremoto continua a creare disagi non soltanto a viabilità è allevamenti. Ad Amatrice, schiacciato dal peso della neve, è crollato il presidio sanitario temporaneo installato presso l'istituto Don Minozzi. Il "pass", struttura provvisoria allestita dalla Regione Lazio in sostituzione dell'ospedale Grifoni, inagibile dal giorno del sisma del 24 agosto, non ha retto al maltempo, collassando su se stesso. Proprio nei giorni scorsi la stessa Regione annunciava la sostituzione dei presidi sanitari temporanei con strutture più solide, pronte ad erogare servizi di assistenza base entro i prossimi quarantacinque giorni.