Mi fa molto piacere piacere questa opportunità di incontro sia per i rapporti Italia-Russia, ottimi e eccellenti, sia per parlare della delicata situazione internazionale in cui ci troviamo" ha detto a Sochi il premier Paolo Gentiloni all'inizio dell'incontro bilaterale con il presidente russo, Vladimir Putin.
"Non non so se sia merito del nostro consiglio di cooperazione ma è incoraggiante la ripresa dell'interscambio tra i nostri due paesi"ha detto il premier Paolo Gentiloni all'inizio del bilaterale con il presidente Vladimir Putin spiegando che oltre a "confermare gli eccellenti rapporti bilaterali", la visita "per me è un'opportunità, come presidente del G7 per uno scambio di opinioni in vista dell'importante vertice che si terrà in Sicilia tra dieci giorni". Abbiamo "molti argomenti bilaterali e internazionali", ha aggiunto.
"Ci siamo visti recentemente in Cina e sono molto felice di rivederci. Abbiamo notato un certo declino nell'interscambio italo-russo ma da quando lei è diventato premier l'interscambio è tornato a salire. Nei primi dell'anno è in crescita del 28% ha detto il presidente Vladimir Putin accogliendo il premier Paolo Gentiloni a Sochi.
"La ripresa globale sta guadagnando terreno, tuttavia la crescita resta moderata e il Pil è ancora sotto il potenziale in molti Paesi" afferma il G7 economico-finanziario di Bari nel comunicato finale, nel quale ribadisce il proprio "impegno alla cooperazione economica e finanziaria rimanendo determinati a usare tutti i mezzi di politica monetaria, di bilancio e strutturale, individualmente e collettivamente, per raggiungere l'obiettivo di una crescita forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva".
Per l'economista James Galbraith "è molto importante che torni il controllo pubblico sul settore finanziario. Questo non è avvenuto negli ultimi 10 anni e ha provocato un aumento globale delle disuguaglianze, oggi sotto gli occhi di tutti". Galbraith ne ha parlato oggi a Bari a margine del forum su 'Economia e povertà' organizzato dalla Regione Puglia mentre nel capoluogo pugliese è in corso il G7 Finanze. Galbraith ha detto che "l'Ue deve cambiare, non ha molte alternative di fronte, deve cambiare se vuole sopravvivere: oggi l'alternativa da scegliere è tra un gruppo di Paesi progressisti che si mettono insieme per combattere la povertà, o lasciare il campo a persone come Marie Le Pen". L'economista statunitense ha osservato "che tutte le regioni debbano avere voce in capitolo quando si tratta di risolvere i problemi economici: purtroppo - ha rilevato - questo non succede ed è un fatto deplorevole. Sono i ricchi che vengono a dettare le regole ma non si può più andare avanti così".
"La crescita del Sud e le sue prospettive di sviluppo sono legate alla qualità delle persone, alla vivacità e capacità d'innovazione del suo tessuto di imprenditori e ad alcune politiche pubbliche. Tra queste hanno avuto un grande peso le scelte dei governi che hanno accantonato prassi assistenzialiste e introducendo misure per migliorare le condizioni in cui si svolge l'attività d'impresa". Lo affermano in una nota di apertura del G7 di Bari il ministro dell'Economia e Finanze, Pier Carlo Padoan, e il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, che sottolineano come "le risorse finanziarie, nazionali e dell'Ue, hanno assicurato un contributo fondamentale a questo sviluppo e continueranno a darlo". "Abbiamo voluto che le riunioni del G7 si svolgessero in una delle regioni più vivaci", del Sud - aggiungono - "bellissima e dinamica anche sul piano industriale e del capitale umano, anche per sottolineare il ruolo che politiche pubbliche hanno avuto qui e possono avere ovunque, per superare gli ostacoli allo sviluppo"posti talvolta dagli accidenti della Storia".
"Non siamo al momento delle decisioni, stiamo discutendo, sappiamo che ci sono le regole, e l'Italia deve impegnarsi". Così il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici arrivando al castello Svevo per i lavori del G7 finanze, rispondendo a una domanda sulla possibilità che possa essere concessa flessibilità per il 2018. "Finora tutta la flessibilità è stata garantita". Ora "stiamo considerando le circostanze, non siamo rigidi" e il "dialogo tra la Commissione, l'Italia e Padoan è buono". Moscovici ha quindi ribadito che "l'Italia deve costantemente andare avanti sul cammino delle riforme".
"Saremo in piazza per dare voce a tutti quelli che da questo vertice vengono ignorati, ma che vivono sulla propria pelle le decisioni prese dall'alto. Da una Sicilia sempre più impoverita e marginalizzata annunciamo la nostra volontà di far sentire il fiato sul collo ai potenti della Terra". Lo annuncia il Coordinamento regionale siciliano contro il G7, che si prepara alla due giorni di manifestazione in programma a Giardini Naxos in contemporanea con il summit, che vedrà riuniti a Taormina capi di Stato e di Governo. Si parte a piazza Verga a Catania, il 26 maggio alle 17.30 con un'assemblea a Giardini Naxos per "confrontarsi su economia, migrazioni, guerre, ambiente, conoscenza". L'indomani, sempre a Giardini Naxos, è in programma una manifestazione nazionale con movimenti territoriali, delle lotte sociali, partiti e sindacati. Il concentramento è previsto alle 15 nella piazza di Recanati: il corteo poi percorrerà il lungomare.
Tra i reparti speciali schierati dai carabinieri a Taormina per il G7 si sono anche le Squadre operative di supporto (Sos). Sono unità antiterrorismo, messe in campo dal Comando Generale dell'Arma, composte da uomini appositamente addestrati e in grado di fronteggiare situazioni particolari. I militari sono dotati di un equipaggiamento speciale e di attrezzature in uso all'élite dell'antiterrorismo. Le Sos permettono di disporre di uno "scudo" di prima risposta antiterrorismo versatile e configurabile secondo le necessità in qualsiasi parte del territorio con brevi tempi di intervento. Sono la risposta immediata ai gruppi terroristici armati, in grado di arginare tempestivamente possibili incursioni armate, di entrare in azione in caso di attacchi a fuoco verso gruppi di persone, raid isolati all'indirizzo di cittadini comuni o esponenti delle istituzioni.
Intanto l'Istat traccia una nuova mappa socio-economica dell'Italia, dividendo il Paese in nove gruppi in base al reddito, al titolo di studio, alla cittadinanza e non guardando così più solo alla professione, come nelle tradizionali classificazioni. I due sottoinsiemi più numerosi sono quelli delle 'famiglie di impiegati', appartenete alla fascia benestante (4,6 milioni di nuclei per un totale di 12,2 milioni di persone) e delle 'famiglie degli operai in pensione', fascia a reddito medio (5,8 milioni per un totale di oltre 10,5 milioni di persone). Per l'Istat il gruppo più svantaggiato economicamente è quello delle 'famiglie a basso reddito con stranieri' (1,8 milioni pari a 4,7 milioni di persone), seguono le 'famiglie a basso reddito di soli italiani' (1,9 milioni che comprendono 8,3 milioni di soggetti), le meno numerose 'famiglie tradizionali della provincia' e il gruppo che riunisce 'anziane sole e giovani disoccupati'. A reddito medio sono invece considerate oltre alle famiglie di operai in pensione, quelle di 'giovani blu collar' (2,9 milioni, pari a 6,2 milioni di persone). Nell'area dei benestanti, l'Istat inserisce oltre alle 'famiglie di impiegati', quelle etichettate 'pensioni d'argento' (2,4 milioni, per 5,2 milioni di persone). Il primo posto sul podio dei più ricchi spetta alla 'classe dirigente' (1,8 milioni di famiglie, pari a 4,6 milioni di persone).
L'Istat fa notare come nel gruppo leader dal punto di vista numerico, quello degli impiegati, il capofamiglia, la persona di riferimento, sia donna in quattro casi su dieci. La nuova mappa nasce dall'esigenza di tenere conto anche della popolazione non occupata, a differenza delle classiche tassonomie che prendono in considerazione solo i lavoratori, e soprattutto dalla necessità di ricalibrare le stratificazioni socio-economiche, viste le frammentazioni in atto. Oggi infatti, fa notare l'Istituto, la "classe operaia ha perso il suo connotato univoco" e "la piccola borghesia si distribuisce su più gruppi sociali.