10 aprile 2014. Un'altra data che entra nel calendario della cronaca giudiziaria di Silvio Berlusconi. Sì, perchè il 10 aprile 2014 è il giorno della sentenza definitiva che deciderà come l'ex premier dovrà scontare la pena di quattro anni ricevuta dopo la condanna, avvenuta lo scorso 1° agosto, per frode fiscale.
Conto alla rovescia per l'udienza del Tribunale di Sorveglianza di Milano in cui si discuterà, per la prima volta in Italia, della richiesta di affidamento ai servizi sociali avanzata da un ex Presidente del Consiglio che dovrà espiare una pena di un anno. Oggi pomeriggio infatti, in un'anonima aula al pian terreno del Palazzo di Giustizia, giudici e difensori, cercheranno di definire un programma riparatorio per Silvio Berlusconi, l'ex premier e leader di Forza Italia, condannato in via definitiva per il caso Mediaset a quattro anni di carcere, tre dei quali coperti da indulto e che, salvo ripensamenti, non verrà in Tribunale. Visto il problema al ginocchio, da quanto si è saputo, i medici gli hanno sconsigliato di muoversi da casa. E sulla stessa linea i suoi legali, che avrebbero frenato qualsiasi intenzione, ventilata nei giorni scorsi, di opporre un legittimo impedimento.
A dire il vero una prima proposta, qualora dovesse essere accolta l'istanza di affidamento, è stata presentata, su impulso degli stessi magistrati di Sorveglianza, dall'Uepe, l'Ufficio esecuzione penale esterna, che ha in carico l'ex Cavaliere: assistere gli anziani, anche disabili, in una struttura dell' hinterland milanese, non molto lontano dalla sua residenza di Arcore, per mezza giornata una volta alla settimana. Un'attività di volontariato che, da quanto si è saputo, punta a istradare l'ex capo del Governo lungo un percorso riabilitativo e che è stata studiata nei minimi dettagli, anche quelli logistici legati agli spostamenti di Berlusconi con tanto di scorta e clamore mediatico. Clamore che, in base al piano proposto, dovrebbe essere evitato prima di tutto per tutelare gli anziani.
La sentenza del Tribunale di Sorveglianza di Milano, quindi, stabilirà se Berlusconi trascorrerà il suo anno di pena - i restanti 3 sono coperti da indulto - in prova ai servizi sociali, oppure rigettare l'istanza e obbligarlo ai domiciliari. Fino ad ora, la decisione più plausibile pare che sia quella dei servizi sociali: in questo caso, il Tribunale di Sorveglianza affiderà Berlusconi Silvio, 78 anni compiuti, ad una struttura per anziani tra quelle convenzionate con l'Uepe nell'hinterland milanese.
Secondo il quotidiano L'Avvenire, il condannato dovrà lavorare in struttura un solo giorno alla settimana scegliendo se mattina o pomeriggio, mantenendo in questo modo una piccola agibilità politica.
Meglio dei domiciliari, secondo i legali del ex Premier, una pena che ne prevederebbe l'esclusione e il ritiro dalla vita pubblica in un periodo caldo come questo della campagna elettorale. Lavorando in una struttura per anziani, invece, la visibilità è ampia, anche se l'ex premier dovrà comunque seguire una serie di obblighi, tra cui quello di non abbandonare la regione dove dimora, non andare all'estero e ritornare alla dimora scelta non oltre le ore 23.00, salvo permessi speciali. Può comunque utilizzare dispositivi elettronici, come telefoni, e inviare videomessaggi, non una cosa da poco. Obbligatori anche i colloqui con i funzionari dei servizi sociali, per verificare la condotta dell'affidato e stilare un report da inviare al magistrato di sorveglianza.
Esclusi i domiciliari, dunque, perchè - scrive Panorama - "la condanna che l'ex premier deve espiare è la prima della sua vita, ed è anche di entità piuttosto modesta". Così come è esclusa la reclusione in carcere, per via dell'età piuttosto andante del condannato. Restano i servizi sociali, che risultano vantaggiosi anche per un altro motivo: l'affidamento ai servizi sociali, infatti, fa automaticamente scendere la pena a 9 mesi.
Scontati questi mesi, se tutto fila liscio, se l'affidato si comporta correttamente e se non intervengono "fattori che impongano la revoca del beneficio, per esempio la violazione delle prescrizioni o una nuova condanna passata in giudicato" la pena viene definitivamente estinta, così come ogni altro effetto penale.
È il caso di notare che la prospettiva dipinta dall'Uepe sembra disegnata su misura per giustificare un rifiuto dell'affidamento. Come è pensabile che Berlusconi vada una volta alla settimana, accompagnato da una scorta imponente e con un codazzo ancora più imponente di cronisti, a turbare la pace di qualche ospizio brianzolo ? Cosa hanno fatto di male i ricoverati per essere inseguiti dai mass media alla ricerca di un aneddoto ? Peraltro, di «risarcimento del danno» alla collettività è difficile teorizzare la necessità, visto che Mediaset ha già versato centinaia di milioni al fisco.
E l'età avanzata di Berlusconi, si spiega in ambienti del tribunale di sorveglianza, rende improbabile un suo cambiamento interiore.
Certo, c'è ancora il Rubygate che pesa come una spada di Damocle sulla testa di Berlusconi, ma visti i tempi lunghi della Giustizia italiana, è impossibile che la sentenza definitiva in merito agli scandali sessuali del leader di Forza Italia arrivi durante questi 9 mesi.Intanto :
E' sbagliato incrociare le vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi al necessario processo di riforma che le istituzioni devono compiere. Non solo sbagliato, ma anche poco dignitoso per le istituzioni: non e' che la riforma del bicameralismo possa prendere un verso piuttosto che un altro in ragione del fatto che il capo di Forza Italia abbia la sanzione dei domiciliari piuttosto che dei servizi sociali. E' difficile sostenere che vi sia un nesso tra le due cose". Lo afferma il presidente del gruppo Misto alla Camera e vicepresidente di Centro Democratico Pino Pisicchio.
Credo che a un personaggio come questo potrebbe fare bene. Farlo andare in un posto dove si può fare del bene, dove si dimentica tutta la propria storia, dove si può far sorridere qualcuno'' è positivo. Lo ha detto don Antonio Mazzi ai microfoni di Rtl 102.5 parlando della possibilità che Silvio Berlusconi venga affidato ai servizi sociali. ''Sono convinto - dice don Mazzi - che abbia un cuore più grande di quanto pensiamo''. ''Se questo signore va sei ore la settimana a fare del bene in una casa dove ci sono anziani oppure disabili sono contento. Io ho sempre detto - ricorda il fondatore della Comunità Exodus - che se volevano mandarmelo potevano farlo, però se veniva faceva quello che fanno tutti. Per un certo momento smontava, diventava da personaggio a persona, e gli farebbe bene. Io sono convinto che abbia un cuore più grande di quello che pensiamo e se smonterà tutta quella baracca che ha intorno certamente farà del bene.
Ed è bello che ci siano personaggi di quel tipo lì a fare sei ore di volontariato. Anzi, mi dicevano che alcuni psichiatri consigliano ai propri pazienti di fare delle ore di volontariato, perché è una terapia''.
E alla fine Vesti Berlusconi. Scegli una sentenza': il quotidiano britannico The Guardian ironizza oggi sull'imminente verdetto del Tribunale di Sorveglianza di Milano, chiamato a decidere sulla richiesta di affidamento ai servizi sociali dell'ex presidente del Consiglio. Nella sua versione online il giornale pubblica un gioco interattivo, con un'immagine a fumetto di Berlusconi nella homepage - in modo che i lettori possano 'vestire' un Berlusconi in mutande e canottiera con gli indumenti che ritengono più opportuni in vista della sentenza. E offre cinque opzioni: quelli di un operatore dei servizi sociali, di un clown, di un giardiniere, di un operatore di un rifugio per animali domestici e di un carcerato. Per ogni destinazione, quindi, c'e' una 'uniforme', che il Guardian accompagna con una breve spiegazione: dalla tuta a strisce bianche e nere per gli arresti domiciliari, al vestito variopinto per il clown con tanto di pallina rossa sul naso, agli stivali e la pala per il giardiniere. Il giornale accompagna il gioco interattivo con un lungo articolo (pubblicato anche sull'edizione in edicola) in cui scrive tra l'altro che i possibili verdetti del tribunale "non fanno certo parte dei sogni di un ex statista". La figura del clown, spiega, è legata all'offerta della onlus 'Il tappeto di Iqbal' di 'impiegare'
Berlusconi come pagliaccio per il recupero dei ragazzi di strada di Napoli. La scelta dei panni dell'operatore del rifugio per animali domestici deriva invece dall'offerta della Aidaa (Associazione italiana difesa animali ed ambiente) di ospitare Berlusconi presso una delle sue strutture, mentre quella del giardiniere e' legata alla proposta di Don Antonio Mazzi di ospitarlo presso la sua Exodus: "Il lavoro principale è la riflessione, un minimo di disciplina e soprattutto lo smantellamento della 'personalità' per fare emergere la persona", ha detto lo stesso Mazzi intervistato dal Guardian.