Moltissimi i fedeli presenti, come mai era accaduto negli ultimi anni, che, ieri sera, hanno animato la processione in onore dell’Immacolata, ultimo atto di una festa che, a Ragusa Ibla, affonda le radici nelle tradizioni dei secoli andati. All’uscita dalla chiesa di San Francesco in piazza Chiaramonte, l’incedere del simulacro della Santa Madre di Dio è stato salutato da grida di giubilo e da una pioggia di cartigli colorati di bianco e di azzurro. Poi il tradizionale corteo, con la recita delle preghiere e la banda musicale “San Giorgio” che ha contrappuntato i momenti di vuoto attraverso l’esecuzione di alcune marce. Un richiamo insostituibile per i devoti. Ma anche per i turisti che, così come accade ormai da tempo, ieri sera hanno fatto capolino tra i fedeli per ammirare lo straordinario passaggio del simulacro. Con la processione è stata messa in evidenza la santità e la purezza di Maria. Lo ha ricordato anche il rettore della chiesa di San Francesco all’Immacolata, padre Pietro Floridia, durante l’omelia della concelebrazione effettuata con padre Joseph Muamba Bulobo. “Si apre l’anno santo della Misericordia – ha detto padre Floridia – sotto il segno dell’Immacolata Concezione che è simbolo di sicura speranza per l’umanità. Un anno di misericordia che Gesù ha già segnato con la sua nascita, morte e resurrezione. E in questo lasso di tempo dobbiamo apprendere dalla Madonna come esercitare la misericordia che Dio vuole da noi. Perché da una parte Dio è misericordia, cioè Lui stesso offre, ma anche noi dobbiamo essere misericordiosi come lo è Lui. Siate misericordiosi come misericordioso è il Padre vostro che è nei cieli. Così ci insegna il Vangelo. La Vergine Maria è donna di fede, ma anche di speranza. Donna esemplare su cui ci si deve modellare. La grandezza di Maria non consiste solo nell’elezione di essere madre di Dio o nell’essere Immacolata ma consiste anche e soprattutto nella fede che ha vissuto nel quotidiano”. La processione si è snodata per le principali vie del quartiere barocco. Subito dopo l’uscita del simulacro, un volo di palloncini bianchi e azzurri ha reso il momento ancora più suggestivo. I fedeli hanno poi fatto ritorno in chiesa dove il simulacro è stato riposto. “Anche stavolta – dice Giorgio Mallemi, ispiratore del comitato dei festeggiamenti – abbiamo cercato di rendere questi significativi momenti di fede un appuntamento irrinunciabile per i credenti. E siamo contenti che, stavolta, la partecipazione sia stata così consistente, un modo per condividere assieme a noi la devozione nei confronti della Madre di tutti. Significa che i messaggi che abbiamo lanciato in tutti questi anni hanno colto in qualche modo nel segno”.