Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha chiesto al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi una 'moral suasion' per far scendere i prezzi. "A livello industriale - aggiunge l'Up in una nota - il prezzo italiano è inoltre assolutamente in linea con quello medio dei paesi dell'area euro"
"Ha ragione il presidente del Consiglio Renzi, il Governo non può fissare per decreto il prezzo della benzina, ma può certamente intervenire sterilizzando l'iva (che da sola incide per il 18%) e intervenendo sulle accise". Così la Faib-Confesercenti replica alle dichiarazioni di Renzi in merito alla necessità di una moral suasion per far scendere i prezzi. "Tra accise e Iva - aggiunge l'associazione dei gestori - le imposte pesano per il 69% del costo pagato dai consumatori e sono praticamente insensibili alle variazioni delle quotazioni del petrolio. Tanto che, per assurdo, anche se i Paesi produttori ci regalassero la materia prima, un litro di verde costerebbe comunque agli italiani 1,083 euro, un litro di gasolio 0,965 euro". In particolare, secondo Faib Confesercenti, sarebbe utile legare le accise, attualmente fissate a 0,738 euro per la benzina verde e 0,617 per il gasolio, al costo effettivo della materia prima, introducendo un meccanismo di flessibilità che permetta di riflettere le variazioni delle quotazioni del greggio. "In questo modo - conclude la nota - anche in Italia si potrà finalmente approfittare pienamente delle possibilità di risparmio che il calo del costo del petrolio può aprire per i consumatori e per tutta l'economia".
Secondo l'Osservatorio nazionale Federconsumatori, comunque, qualche spazio di manovra c'è anche sul prezzo industriale.
"Le quotazioni del petrolio - ricorda la nota - sono ancora su livelli bassissimi, poco sopra 30 dollari al barile, un valore simile non si vedeva da gennaio 2009. Come abbiamo già denunciato allora le quotazioni si attestavano a 34,08 dollari al barile e la benzina costava 1,13 euro al litro. Oggi, tenendo conto della perdita di forza del cambio euro-dollaro, dell'aumento delle accise sui carburanti, nonché dell'incremento dell'Iva, il costo della benzina si trova comunque 6 centesimi oltre il livello a cui si dovrebbe attestare. Maggiorazione che si traduce in un aggravio sulle tasche dei cittadini di +72 euro annui in termini diretti (vale a dire per i pieni di carburante) e di +59 euro annui in termini indiretti (a causa all'impatto del costo dei carburanti sui prezzi dei beni di prima necessità che, nel nostro Paese, sono distribuiti per l'86% su gomma). Il totale ammonta a +131 euro annui".
"Da giugno 2015 ad oggi il prezzo della benzina è diminuito complessivamente di oltre 21 centesimi euro/litro, mentre quello del gasolio di circa 28 centesimi, riflettendo appieno la discesa del greggio e dei prodotti raffinati sui mercati internazionali". Lo puntualizza l'Unione petrolifera....